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FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

La costituzione di un’ impresa virtuale per il restauro dei testi antichi

in n. 3/2011

L’Archivio di Stato di Cosenza ha collaborato con il Liceo Statale “Lucrezia della Valle” al progetto Comenius “In Service Training Co. A Virtual Company to develop new professional skills” il cui obiettivo è la costituzione di un’impresa virtuale tra le scuole partecipanti. Per la realizzazione del progetto gli studenti coinvolti, provenienti da diversi Paesi europei, hanno partecipato ad un laboratorio pratico–didattico di restauro di testi antichi presso il laboratorio di legatoria e restauro dell’Istituto, a cui è seguita una tavola rotonda sulla divulgazione dei programmi Comenius in riferimento al ruolo istituzionale dell’Archivio di Stato.

Archivi di persona: Viaggio attraverso storie di uomini e donne del Novecento, dalla scienza allo spettacolo

Maria Procino

in n. 2/2011

Continuano con successo alla Sapienza-Università di Roma gli incontri sul tema: Gli Archivi di persona: Viaggio attraverso storie di uomini e donne del Novecento, dalla scienza allo spettacolo, promossi dal Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche-Sezione Scienze del Libro e del Documento.

in n. 2/2011
ARTICOLI DEI NUMERI PRECEDENTI

Il nuovo corso di Archivistica contemporanea all’ACS

Maurizio Gentilini

in n. 1/2011

Nel mese di gennaio 2011 ha preso il via la prima edizione del corso di Archivistica contemporanea organizzato dall'Archivio Centrale dello Stato in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Della durata di 150 ore, divise in 37 moduli, il corso è stato pensato espressamente come occasione di formazione del personale delle amministrazioni centrali e degli enti pubblici impiegato nella gestione degli archivi correnti e di deposito, nonché degli operatori specializzati in questo settore.

Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Perugia. Inaugurazione dell’anno scolastico 2010-2011

Marina Regni

in n. 1/2011
Il 23 novembre 2010 ha avuto luogo l’inaugurazione del I anno di corso della Scuola con una giornata dedicata alla presentazione del biennio 2010-2012 e alla consegna dei diplomi del corso 2008-2010. Sono intervenuti: Antonio Ciaralli, docente di Paleografia latina presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia; Paolo Franzese, direttore dell’Archivio di Stato e M. Grazia Bistoni, docente della Scuola. La scuola si propone di formare le competenze necessarie per operare con e sugli archivi. Per adattare i contenuti dell’offerta formativa alle esigenze della società attuale, nell’ambito dei princìpi stabiliti dal regolamento vigente, oltre all’aggiornamento dei programmi (con l’inserimento di un seminario di storia e nozioni di teoria e tecnica del restauro dei documenti) si è intervenuti introducendo l’apporto di docenti esterni: Attilio Bartoli Langeli, già docente universitario e attuale Presidente della Deputazione di storia patria per l’Umbria, con un corso sulle magistrature locali consistente in una “lettura critica di documenti comunali”, e Ferdinando Treggiari, professore associato di Storia del Diritto medievale e moderno presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Perugia, con un ciclo di lezioni su “Storia del diritto”.

Seminario attivo sulla lettura dei documenti medioevali a Bassano del Grappa

in n. 1/2011
La Sezione d’Archivio di Stato di Bassano del Grappa insieme con l’Associazione Amici degli Archivi di Vicenza e Bassano e con la collaborazione di altri organismi, tra cui l’Università di Padova, Dipartimento di Storia, indice anche per il 2011 il ciclo seminariale “La Lettura dei documenti medioevali. Linguaggi e simboli nei documenti cancellereschi, notarili e nell’epigrafia”, IX edizione, in Bassano del Grappa, dal 29 marzo al 24 maggio 2011. Fine dell’iniziativa è avviare alla lettura paleografica, all’edizione dei documenti, alla loro utilizzazione per ricerche storiche e per la didattica.
Il corso si esplica in una serie di incontri seminariali attivi, in parte teorici, in parte pratici, con esercitazioni anche per casa e con l’uso di apparecchiature informatiche. Si svolgerà, come di consueto, in otto incontri di due ore e mezzo cadauno, per un totale di 20 ore, dalle 17,30 alle 20,00 di ogni martedì.

ARTICOLI DEI NUMERI PRECEDENTI

 

L’Archivio di Stato di Trieste e le attività di formazione

Grazia Tatò

in n. 3/2010
Convegno internazionale XX Giornata internazionale archivistica, 11-12 ottobre 2010.
L’iniziativa, ormai rituale per l’autunno, ha visto anche quest’anno un gran numero di archivisti provenienti da tutto il mondo riuniti per riflettere sui temi della legislazione archivistica e sui siti web e le reti. Il convegno è stato realizzato dall’Archivio di Sato in collaborazione con l’Istituto internazionale di scienze archivistiche di Trieste e Maribor e con la partecipazione di rappresentati delle amministrazioni archivistiche di più di 25 Paesi. I lavori sono stati introdotti da David Leicht, segretario generale dell’ICA. Gli atti sono stati pubblicati nella rivista “Atlanti”. (www.iias-trieste-maribor.eu).

La XX Giornata internazionale archivistica

Grazia Tatò

in nn. 1-2/2010

Si svolgerà il prossimo autunno il Convegno internazionale XX Giornata internazionale archivistica, in collaborazione con l’Istituto internazionale di scienze archivistiche di Trieste e Maribor e con la partecipazione di rappresentati delle amministrazioni archivistiche di Italia, Slovenia, Francia, Canada, Inghilterra, Slovacchia, Israele, Spagna, Polonia, Serbia Montenegro, Russia, Ucraina, Austria, Germania, Croazia, USA, Malesia, ecc.

Corso di formazione per archivisti dell’Europa dell’Est a Trieste

Grazia Tatò

in nn. 1-2/2010

Si svolgerà il prossimo autunno il Corso di formazione destinato ad archivisti dell’Europa dell’Est.

L’offerta formativa della Sezione didattica dell’Archivio di Stato di Perugia

in nn. 1-2/2010

A partire dall’anno scolastico 2009-2010, la Sezione Didattica propone un nuovo progetto di offerta formativa che prevede non solo visite all’Archivio su richiesta degli insegnanti, ma percorsi archivistici destinati alle scuole di ogni ordine e grado e all’Università.

Didattica in Archivio di Stato

Alfonso Assini

in n. 3/2009
L’Archivio di Stato di Genova ha partecipato alla VI Edizione ABCD, Salone italiano dell’Educazione, che tenutosi a Genova l’11-13 novembre 2009, presentando la propria offerta didattica, in particolare alcuni progetti: “Il viaggio del mercante medievale” che illustra gli empori d’Oriente, le merci, come viaggiava il mercante - tramite un diario di bordo trecentesco - con le difficoltà, i pericoli e i rischi che incontrava; “Il processo alle streghe di Triora” che permette un approfondimento sulle condizioni femminili a fine Cinquecento e sulle mentalità di una piccola comunità dell’entroterra ligure; “Genova durante il fascismo e nel dopoguerra”, con fotografie e documenti sui bombardamenti, sulle condizioni economico-sociali, sui reduci.

Un seminario a Torino sullo scarto e i problemi conservativi

in n. 3/2009

L'Archivio di Stato di Torino ha in progetto l'organizzazione nei prossimi mesi di un seminario di formazione rivolto agli operatori degli archivi degli uffici statali periferici, in particolare del Ministero dell'Interno.

Gli operatori infatti, in sede di Commissioni di sorveglianza, hanno sollecitato una giornata sul modello di quella organizzata un paio di anni fa, dedicata ai problemi posti da scarti e piani conservativi dei rispettivi uffici.

 

Per informazioni: as-to.segreteria@beniculturali.it

 

Appuntamenti all'Archivio di Stato di Modena

in n. 3/2009

Per il 2010 l'Archivio di Stato di Modena ha previsto una serie di incontri di formazione e aggiornamento.

Ecco un elenco:

 
-         2010. 21 gennaio; 4 febbraio: conferenze-lezioni di archivistica  (Docente dottor Giampiero Romanzi). L’iniziativa, didattica e di aggiornamento professionale è stata concordata in collaborazione con il CEDOC della provincia di Modena.
-         2010. marzo. 8:  Conferenza tenuta dalla professoressa  Diane Yvonne Ghirardo dell’Università di Torino, in occasione della giornata della donna sul tema “Lucrezia Borgia fra politica e imprenditorialità”.
-         2010. aprile. 14 : Conferenza-lezione di chimica applicata ai documenti d’archivio tenuta dal professor Pietro Baraldi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio, nell’ambito del programma didattico e di aggiornamento professionale.
-         2010. aprile. Conferenza del dottor Matteo Al Kalak sulla stregoneria a Modena nell’ambito della settimana per i Beni culturali. Verranno segnalati e commentati atti di processi conservati nell’Archivio di Stato di Modena, Fondo Inquisizione.
 
Per informazioni: as-mo@beniculturali.it

Technical and fleld related problems of traditional and electronic archiving. Radenci 25-27

Grazia Tatò

in nn. 1-2/2009
Il Pokrinski Arhiv Maribor ha organizzato a Radenci in Slovenia. dal 25 al 27 mano, il trecentesimo incontro per archivisti, dedicato quest’anno al tema generale Technical and field re!ated problems of classical and electronic archiving, articolato in quattro sessioni di lavoro dedicate rispettivamente a: teoria e pratica archivistica. conservazione degli archivi e informatica. I relatori erano provenienti dalla stessa Slovenia, ma anche dall’arca est-europea in genere: Romania, Kosovo, Croazia. Bosnia Erzegovina, Serbia, oltre che da Austria e Italia. (gli atti sono pubblicati nel n. 8 di Tehnidni in usebinski problemi kiaskqn elekironskega arhivfranjcs che continua la pubblicazione Sodobni arhivi.

INCONTRI/LEZIONI CON GLI AUTORI – L’Archivio di Libero Bizzarri presentato all’Aamod

Letizia Cortini

in nn. 1-2/2009
In linea con la sua storia e le sue finalità, la Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico ha pensato di realizzare un progetto dedicato al recupero, alla diffusione di importanti film di non fiction di autori celebri, appartenenti ad alcuni fondi storico-documentari del ricco patrimonio dell’Archivio, che comprendono tipologie documentarie differenti, legate ai film. Si tratta di documentari, e di documentazione filmica, realizzati, dagli anni cinquanta agli anni novanta del Novecento, da noti registi italiani. L’iniziativa, denominata: “Incontri/Lezioni con gli Autori. Società, costume, cultura, impegno civile e politico nelle immagini documentarie della seconda metà del Novecento”, ha ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica e il Patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali.

Film e audio-visivi: diritto d’autore e copyright nell’ uso e riuso, diffusione e distribuzione

Seminario nazionale di aggiornamento e alta formazione, Roma 3-4 marzo 2009

in n. 3/2008

 

Diritto d’autore e copyright nell’ uso e riuso, diffusione e distribuzione dei documenti filmici e audiovisivi

 

PRESENTAZIONE  

L’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, con la collaborazione e la promozione della Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore – MiBAC, dell’Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi, dell’Anai – Associazione Nazionale archivistica italiana, della Fondazione  Centro sperimentale di cinematografia-Cineteca Nazionale, de ‘La Rai per la Cultura’ e della SIAE – Società Italiana degli Autori e degli Editori, organizza un seminario nazionale di alta formazione e aggiornamento, che si svolgerà a Roma il 3 e il 4 marzo 2009.

La didattica all’Archivio di Stato di Biella: tutta un’altra … “storia”!

Graziana Bolengo, Elena Rizzato

in n. 3/2008
Conclusi i festeggiamenti per il primo quarantennio della propria attività (1967-2007) nell'ambito delle Giornate europee del patrimonio (27-28 settembre 2008) con la manifestazione “Quarant'anni d'archivio, quarant'anni di storia”, durante la quale sono stati presentati i progetti “L'Archivio in viaggio” (finalizzato a diffondere sul territorio la conoscenza del patrimonio archivistico e la passione per la ricerca storica) e “La memoria dell'Archivio” (finalizzato a raccogliere con strumenti multimediali la testimonianza di “storia di vita” di studiosi e appassionati che lo hanno frequentato dall'apertura ad oggi), l'Archivio di Stato di Biella  inverte la rotta sulla linea del tempo e guarda al futuro e alla formazione delle nuove generazioni, dedicando ampio spazio all'attività didattica.

L’Istituto Internazionale di scienze archivistiche di Trieste e Maribor

Maria Grazia Tatò

in nn. 1-2/2008
L’Istituto internazionale di scienze archivistiche ha un grande prestigio internazionale e si rivolge in particolare all’Europa dell’Est e alla macroregione che comprende Trieste e i paesi confinanti. La posizione centrale della città rispetto all’attuale assetto dell’Unione Europea e il suo alto prestigio, il grande successo ottenuto in occasione del convegno tenutosi eccezionalmente nel 2000 proprio a Trieste, l’idea che un Istituto di scienze archivistiche abbia bisogno del supporto di un Archivio di Stato hanno indotto nel 2005 a trasferire la sede dell’Istituto stesso da Maribor a Trieste, grazie ad una convenzione con l’allora Dipartimento per i beni archivistici e librari del Ministero per i beni e le attività culturali. In quella occasione Antonio Dentoni Litta ha assunto la presidenza della conferenza dei membri.
          L’Istituto è nato negli anni Ottanta del secolo scorso come Centro internazionale per i problemi tecnici e professionali degli archivi, e da allora sono stati organizzati regolarmente convegni annuali ai quali è stato affiancato un momento d’incontro e confronto tra membri. Da tale Centro si è sviluppato nel 1991 l’Istituto internazionale di scienze archivistiche che pubblica nella rivista «Atlanti» gli atti dei convegni. I membri sono attualmente: Italia, Austria, USA, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Serbia, Montenegro, Spagna, Francia, Germania,  Israele, ecc.

Seminario di formazione e aggiornamento: Fonti orali. Esperienze di conservazione, integrazione, trattamento (Genova, 24-26 ottobre 2007)

in nn. 1-2/2008
L’Associazione nazionale archivistica Italiana, in collaborazione con l’Anai Liguria e la Fondazione Ansaldo, ha organizzato nella sede della Fondazione Ansaldo e presso l’Archivio di Stato di Genova un seminario dedicato ai temi della raccolta, delle problematiche di conservazione, tenuta e trattamento, e di valorizzazione delle fonti orali nell’ambito di archivi complessi, intese come testimonianza insostituibile della storia e della memoria civile, sociale, antropologica di un territorio e della sua gente.
Si pubblicano i testi e le presentazioni di alcuni interventi e si rinvia ad altri materiali disponibili in rete, segnalati dai relatori:

Le fonti orali in archivio e nel web (Seminario: Fonti orali. Esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Antonella Mulè

in nn. 1-2/2008

Fonti orali e beni culturali demoetnoantropologici immateriali: la catalogazione mediante la scheda BDI dell’ICCD (Seminario: Fonti orali. Esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Roberta Tucci

in nn. 1-2/2008

 

Per loro natura le fonti orali si situano in un intreccio di approcci disciplinari differenziati, con conseguenti diverse attribuzioni di significato e di valore, già a partire dalle terminologie che di volta in volta vengono a esse applicate.
Nell’ambito delle scienze demoetnoantropologiche la raccolta di testimonianze orali di varia natura (canti, fiabe, proverbi, storie di vita, saperi ecc.), mediante ripresa sonora o video-filmica, ha un rilievo centrale nella ricerca scientifica applicata al terreno e ha costituito un imprescindibile fondamento metodologico per l’indagine e la documentazione almeno a partire dal secondo dopoguerra. È infatti con la nascita a Roma, nel 1948, del Centro nazionale studi di musica popolare dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia (CNSMP) – ora Archivi di etnomusicologia – che viene dato sistematico avvio a un nuovo corso nella raccolta e nella documentazione delle tradizioni orali, in relazione al “come” e al “dove” raccogliere: come/ mediante apparecchiature tecniche per la registrazione sonora; dove/ in loco, sul campo, direttamente dai protagonisti delle culture locali.

Metodologie di acquisizione, tutela e conservazione delle fonti orali. L'esperienza della Discoteca di Stato (Seminario: Fonti orali: esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Piero Cavallari, Discoteca di Stato

in nn. 1-2/2008
La Discoteca di Stato nel nostro paese è forse stata la prima istituzione pubblica ad occuparsi in maniera sistematica di fonti orali, ai fini di tutela, valorizzazione e promozione, in collaborazione con università e ricercatori impegnati nella raccolta di queste fonti.
Nato nel 1962 (ben quarantacinque anni fa) per opera di Diego Carpitella, etnomusicologo e Antonino Pagliaro, glottologo, inizia a costituirsi presso la Discoteca di Stato l’AELM (Archivio etno-linguistico musicale). Questo fondo, probabilmente il più organico della collezione posseduta dall’Istituto, che comprende musica etnica e folklorica, narrativa di tradizione orale e favolistica, spettacolo e rappresentazioni popolari, musica liturgica e rituale, dialetto delle isole alloglotte italiane, comunità italiane all'estero, rappresenta senza dubbio una delle collezioni più interessanti della Discoteca di Stato.

Le fonti orali tra documento e azione sociale (Seminario: Fonti orali: esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Giuseppe Paletta, Centro cultura d’impresa

in nn. 1-2/2008
 
Il successo che le fonti orali hanno iniziato a conoscere dalla fine degli anni ’90 del secolo scorso è un fatto nuovo. Lo si può misurare nella maggiore produzione di opere storico-letterario che utilizzano questa metodologia e, forse, anche nell’aumento dello spazio riconosciuto in ambito accademico. Dal particolare versante dell’organizzatore culturale – quello di chi scrive – la misura di questo successo si avverte soprattutto nell’aumento dell’interesse per prodotti culturali realizzati con l’uso delle fonti orali. Organizzazioni, gruppi di rappresentanza degli interessi, scoprono l’efficacia della fonte orale come strumento di analisi, di celebrazione, di mobilitazione e coesione delle risorse interne.
Attraverso l’enfasi posta sul vissuto dei propri associati, l’organizzazione cerca di ottenerne una legittimazione: promuovere la raccolta della storia dei singoli componenti rinsalda il loro legame con l’insieme e attenua eventuali crisi di rappresentanza.

L’Isrec di Bergamo e le fonti orali. Nota bibliografica (Seminario: Fonti orali: esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Giuliana Bertacchi

in nn. 1-2/2008

 

Molti degli studi pubblicati dall’Istituto - frutto di ricerche condotte nel suo ambito o esiti di iniziative esterne - hanno preso in considerazione, tra le altre, le fonti orali, ma si segnalano qui soltanto i contributi specifici ad esse dedicati, unitamente ai saggi e alle ricerche che se ne sono avvalse in modo esclusivo o significativo. Si omettono le recensioni di convegni e di altre pubblicazioni di storia orale.
Tematiche prevalenti: antifascismo, Resistenza, seconda guerra mondiale e prigionia, condizione della donna, esperienze di lavoro, emigrazione, movimento operaio e sindacale.
Si segnalano con asterisco * i contributi su canti sociali, cultura di base, tradizioni popolari.

La fonoteca dell’Isrec di Bergamo

Mario Pelliccioli

in nn. 1-2/2008
Dalla nascita alla metà degli anni Ottanta, l’Istituto si è preoccupato soprattutto di raccogliere e conservare le testimonianze dei protagonisti della Resistenza, i partigiani.
I nuovi interessi di ricerca manifestati a partire da quegli anni hanno fatto sì che la Fonoteca si arricchisse di testimonianze relative alla memoria dell’antifascismo, all’emigrazione, alla prima guerra mondiale, al secondo dopoguerra.
Di particolare rilievo e consistenza sono le acquisizioni avvenute negli anni Novanta sul movimento operaio, sulla seconda guerra mondiale (i combattenti sui vari fronti e la vita quotidiana), sulla cultura materiale e sulla prigionia.
Quello della Fonoteca dell’ISREC è, comunque, uno sviluppo che avviene in stretta connessione con lo svolgersi della ricerca (come documentato dalla rivista, dalle pubblicazioni, dalle mostre e dalle altre attività) e che testimonia la crescente importanza che assume la fonte orale nella ricerca storica a partire dagli anni Ottanta.

L’importanza delle fonti orali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio etnoantropologico materiale e immateriale (Seminario: Fonti orali. Esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Silvana Vernazza - Soprintendenza al patrimonio storico artistico ed etnoantropologico della Liguria

in nn. 1-2/2008

 

L’interesse crescente per il patrimonio culturale trasmesso oralmente ha aperto un campo di ricerca vastissimo e articolato in molteplici filoni, è come se un intero mondo si aprisse davanti a noi e arrivasse a scompaginare categorie di pensiero e classificazioni tipiche della cultura occidentale, a cominciare dai concetti di “oggettività” e “soggettività, di “documento” e di “testimonianza”.
La fonte orale non è più un complemento, ma un elemento essenziale della ricerca storica e antropologica, di pari valore e dignità rispetto ad altre fonti..
Si può condividere quanto è comparso nella presentazione del Corso di formazione dedicato a «Le fonti orali. Metodi, tecniche, esperienze», svoltosi a Bologna dal 28 aprile al 26 maggio di quest’anno e organizzato dalla Società di mutuo soccorso Ernesto De Martino.di Venezia, dall’ Associazione italiana di storia orale, dall’Istituto storico Parri Emilia Romagna, dalla Scuola popolare di musica Ivan Illich. Bologna e da Zapruder - Storie in movimento: «la moltiplicazione e l’affinamento dei filoni di ricerca su fonti orali ha portato un contributo notevole alla riflessione storiografica, sociologica e antropologica, mettendone in discussione alcuni presupposti epistemologici, metodologici e interpretativi, nonché gli stessi confini disciplinari.

Archivio di etnografia e storia sociale della Regione Lombardia (Seminario: Fonti orali. Esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Renata Meazza - Regione Lombardia. Direzione generale Culture, identità e autonomie

in nn. 1-2/2008

 

L’Archivio di etnografia e storia sociale (AESS) della Regione Lombardia è strumento repertoriale e metodologico per la conoscenza e la valorizzazione della cultura del mondo popolare lombardo. I documenti (audio, video, iconografici e cartacei) conservati, catalogati, digitalizzati e resi accessibili anche online (www.aess.regione.lombardia.it), sono il risultato di indagini realizzate “sul campo” e costituiscono un corpus, imponente e in costante aggiornamento, delle manifestazioni di cultura tradizionale presenti nel territorio regionale.
Le ricerche, direttamente promosse dalla Regione con la collaborazione di università, associazioni culturali, antropologi e ricercatori locali o con l’acquisizione di fondi pubblici e privati, hanno prodotto un patrimonio documentario di grande interesse etnoantropologico.

Indicizzare le interviste (Seminario: Fonti orali: esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Micaela Procaccia - Direzione generale per gli archivi

in nn. 1-2/2008

L’Archivio provinciale per la tradizione orale presso il Museo degli usi e costumi della gente trentina. Metodi ed esempi di conservazione audiovisuale (Seminario: Fonti orali. Esperienze di di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Michele Trentini

in nn. 1-2/2008
L’Archivio provinciale della tradizione orale, sezione del Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige, è un progetto votato alla documentazione, alla tutela e alla valorizzazione dei beni immateriali d’interesse demoetnoantropologico.

L’archivio conserva su supporto multimediale materiali eterogenei: canti e musiche di tradizione orale, repertori di leggende popolari, documentazione audiovisuale di tecniche contadine e artigiane, documentazione di ritualità legate al ciclo dell’anno, interviste sulla cultura materiale, interviste di carattere biografico e veri e propri documentari etnografici. La documentazione del patrimonio immateriale e la raccolta delle fonti orali si svolge secondo metodi e strategie che variano a seconda dell’argomento e delle finalità della ricerca

Il progetto di costituzione di un archivio delle fonti orali in Banca d’Italia (Seminario: Fonti orali: esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007)

Sergio Cardarelli - Archivio storico della Banca d’Italia

in nn. 1-2/2008

     Scarica il file Archivio_storico_BI.pps

Culture immateriali. La ricerca sul campo di don Nicola Jobbi

Gianfranco Spitilli

in nn. 1-2/2008
Jobbi, la ricerca e la comunità scientifica internazionale

«Ho conosciuto don Nicola Jobbi quasi trent’anni fa. Era stata Annabella Rossi, che già aveva incontrato, a parlarmi di lui, del suo impegno solitario (e in quegli anni pionieristico) per raccogliere e salvare i segni della vita e del lavoro contadino nella Valle del Vomano. Così lo andai a trovare e di quell’incontro porto un ricordo molto caro e molto vivo di una persona che, appartata dal mondo accademico e istituzionale, stava realizzando un lavoro straordinario, raccogliendo non soltanto gli oggetti della vita contadina, ma anche i canti, consapevole che già era in atto una trasformazione profonda della realtà economica, sociale e culturale che presto avrebbe portato alla cancellazione di quei gesti, di quelle consuetudini, di quegli attrezzi, di quelle parole, di quelle musiche e di quei canti che lui andava raccogliendo e fissando.

IL LABORATORIO DELLA MEMORIA

in nn. 1-2/2008
La costituzione del  Laboratorio della Memoria di Isola Dovarese, gruppo di ricerca attivo dal 1998, si pone come iniziativa culturale per il raggiungimento di diverse finalità, che possono essere così riassunte:
favorire tutte le iniziative che sottolineano la necessità vitale per l’uomo contemporaneo di riappropriarsi della storia umana - individuale e sociale - delle singole persone, per cogliere il senso del proprio evolversi, crescere, cambiare, migliorarsi, sia come singolo che come comunità;
diffondere la cultura autobiografica e il culto delle memorie individuali e collettive, come fondamento della vita individuale e comunitaria, ma anche come strategia di miglioramento, in modo da reagire alla frammentazione delle coscienze e della cultura, all’appiattimento temporale ed esistenziale, alla perdita di memoria e, conseguentemente di prospettiva e di speranza, che caratterizzano il mondo contemporaneo;

Incontro annuale dell’Osservatorio Scientifico delle memorie scritte e audiovisive e del patrimonio autobiografico

in nn. 1-2/2008
Incontro annuale dell’Osservatorio Scientifico delle memorie scritte e audiovisive e del patrimonio autobiografico Memoria e scritture private – Panni-Bovino (Foggia-Italia) 5-8 agosto 2008, a cura dell’Ass.Cult. Mediapolis-EUROPA
L’Osservatorio Scientifico delle memorie scritte e audiovisive e del patrimonio autobiografico,
composto da membri di università e istituzioni culturali internazionali impegnate nel campo delletestimonianze e memorie di ‘gente comune’, dal 2002 organizza un seminario di studi interdisciplinare  nella regione Dauna-Irpina (Foggia-Italia).

     Scarica il file Seminario_Master_Memoria.pdf

Finanziato dal CIPE il corso per il restauro dei beni archivistici e librari

Francesca Brutto

in nn. 2-3/2007
Alla Direzione generale per gli Archivi sono state assegnate di recente dal CIPE le risorse finanziarie per realizzare il corso “Progettare per il restauro dei beni archivistici e librari”, iniziativa avviata dall’ex Dipartimento per i beni archivistici e librari.

Il fine è quello di offrire a progettisti e restauratori degli Istituti archivistici e delle Biblioteche un quadro aggiornato, qualificato ed esauriente delle procedure e fasi operative da adottare negli interventi di restauro dei beni archivistici e librari.

FONTI ORALI : ESPERIENZE DI CONSERVAZIONE, INTEGRAZIONE, TRATTAMENTO Genova, 24-26 ottobre 2007 Fondazione Ansaldo – Archivio di Stato di Genova

SEMINARIO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

in nn. 2-3/2007
L’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, in collaborazione con l’Anai Liguria e la Fondazione Ansaldo, organizza un seminario dedicato al tema della raccolta, delle problematiche di conservazione, tenuta e trattamento, e di valorizzazione delle fonti orali nell’ambito di archivi complessi, intese come testimonianza insostituibile della storia e della memoria civile, sociale, antropologica di un territorio e della sua gente.

IMMAGINI IN MOVIMENTO: QUALE TUTELA E QUALI DIRITTI IN ITALIA? - Seminario nazionale Anai-Cineteca Nazionale, Roma 1-2 marzo 2007

in nn. 2-3/2007

L’Associazione nazionale archivistica italiana ha organizzato, in collaborazione con la Cineteca nazionale, un seminario di formazione e aggiornamento dedicato ai temi della tutela dei “nuovi” beni culturali, audiovisivi in particolare, del diritto d’autore e della gestione dei diritti patrimoniali relativi alle immagini in movimento. Com’è noto, infatti, le questioni del copyright e dei diritti di uso e riuso, di distribuzione e vendita, dei documenti filmici o di brani di essi, sono oggetto in Italia di dibattiti accesi. La stessa normativa che tutela i beni culturali, tra cui le immagini in movimento e fisse, presenta non poche contraddizioni, così come la legge sul deposito legale e il suo regolamento in merito ai film e agli audiovisivi. Pubblichiamo qui alcune sintesi degli interventi al seminario.

Il ruolo della SIAE

Paolo Agoglia

in nn. 2-3/2007
Rivolgo a tutti i presenti il mio saluto, precisando sin d’ora che, in considerazione delle finalità formative di questo Seminario, destinato ad operatori di differente estrazione professionale, cercherò, il più possibile, di mantenere l’esposizione su piani di accessibilità generale, fornendo quante più informazioni il tempo a disposizione mi consentirà.

Il copyleft: concetti base

Simone Aliprandi

in nn. 2-3/2006
 
L'espressione inglese copyleft, gioco di parole su copyright, individua un modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali. Nella versione pura e originaria del copyleft (cioè quella riferita all'ambito informatico) la condizione principale obbliga i fruitori dell'opera a rilasciare eventuali modifiche apportate all'opera a loro volta sotto lo stesso regime giuridico (e generalmente sotto la stessa licenza). In questo modo, il regime di copyleft e tutto il fascio di libertà da esso derivanti sono sempre garantiti.
L'espressione copyleft, in un senso non strettamente tecnico-giuridico, può anche indicare generalmente il movimento culturale che si è sviluppato sull'onda di questa nuova prassi in risposta all'irrigidirsi del modello tradizionale di copyright.

La tutela dei beni culturali audiovisivi da parte dello Stato italiano

Alessandro Catelani

in nn. 2-3/2007

1. L’assoggettamento degli strumenti audiovisivi al regime giuridico dei beni culturali. 2. La tutela dei beni culturali audiovisivi come attività di pubblico interesse. 3. I beni culturali audiovisivi come testimonianza indiretta di civiltà. 4. La caratterizzazione giuridica dei beni culturali. 5. I beni culturali audiovisivi appartenenti a enti pubblici o a persone giuridiche private senza fine di lucro. 6. I beni culturali audiovisivi inseriti in archivi pubblici o privati. 7. Il deposito obbligatorio degli strumenti audiovisivi presso gli archivi pubblici. 8. I beni culturali audiovisivi assoggettati alla demanialità, e l’autorizzazione alla vendita dei beni culturali audiovisivi non demaniali. 9. La pubblica fruizione dei beni culturali audiovisivi. 10. L’esportazione degli strumenti audiovisivi di interesse culturale. 11. L’attività di tutela dei beni culturali audiovisivi. 12. I beni culturali audiovisivi e il regionalismo asimmetrico

AVI Associazione Videoteche Mediateche Italiane

Piero Colussi

in nn. 2-3/2007
L'Avi è un'associazione culturale senza scopo di lucro. Promuove l'organizzazione e lo sviluppo in Italia delle videoteche e mediateche, nonché di un servizio che tenga in considerazione le esigenze dell'utenza; svolge un ruolo di rappresentanza, in ogni ambito culturale, scientifico, tecnico, giuridico e legislativo, per tutto ciò che concernere l'organizzazione dei servizi e della documentazione delle videoteche e mediateche; fornisce ai propri associati supporti scientifici e tecnici per l'aggiornamento professionale; contribuisce in ogni sede agli orientamenti ed alle scelte di politica delle videoteche e mediateche; promuove il rispetto dei principi deontologici nella gestione delle videoteche e mediateche; promuove e stimola confronti e collegamenti con le forze sociali, culturali, politiche, sindacali, economiche, imprenditoriali, nonché dell'istruzione e della ricerca e coopera con altre associazioni europee e con organismi comunitari e internazionali.
 

La distribuzione dei film nel mercato tradizionale e nella rete. Criticità e prospettive

Carlo Eligio Mezzetti

in nn. 2-3/2007
Sotto il profilo economico, il film è tradizionalmente considerato come un prodotto creativo complesso, che richiede investimenti ingenti contrassegnati dall’incertezza dei ritorni, ed al cui successo contribuiscono in modo determinante taluni “elementi segnaletici” (attori, regista, ecc..).
Pur appartenendo alle arti rappresentative, il film vive come prodotto dell’industria culturale, con un ruolo notevole dal punto di vista finanziario del distributore (prevalente nel mercato americano) o del settore pubblico (in Europa).

Tradizionalmente, non vi è rapporto diretto tra “creatore” e pubblico, ma un rapporto trilaterale creatore / industria (e distribuzione) / pubblico.

La normativa sugli audiovisivi dal secondo dopoguerra ad oggi

Andrea Micciché

in nn. 2-3/2007
Oggetto del mio intervento sono le problematiche connesse alla produzione audiovisiva ed esattamente alla produzione audiovisiva nell’ambito sulla legge del diritto d’autore. La legge sul diritto d’autore è una legge non certo recente - è del 1941 - ed è rimasta pressoché invariata nel corso di oltre 60 anni. Solo negli ultimi 10 anni, per effetto di una serie di direttive CEE, l’intervento legislatore è stato abbastanza capillare, introducendo normative e correttivi per cercare di meglio adattare la normativa ormai invecchiata con le nuove tecnologie.

Nell’ambito della legge sul diritto d’autore la normativa protegge quelle che dalla legge stessa vengono definite “le opere dell’ingegno”. Le opere dell’ingegno sono quelle produzioni intellettuali che in sostanza debbono possedere due requisiti: il requisito della compiutezza espressiva e il requisito della novità.

Il deposito legale dei documenti audio-visivi

Marzia Miele

in nn. 2-3/2007
Legge 15 aprile 2004 n.106, Norme relative al deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico e Regolamento, dpr 3 maggio 2006 n. 252
 
Dalle leggi Bottai alla riforma del deposito legale legge 374/ 1939:
 
Legislazione inspirata più al controllo della stampa ed alla censura che alla documentazione ed alla salvaguardia del patrimonio culturale. Di conseguenza:
- L' obbligo è posto in capo allo stampatore, prima della distribuzione commerciale

- Quattro esemplari devono essere consegnati alla locale Prefettura, che provvederà, eseguiti i controlli, ad inoltrarle alle biblioteche depositarie ed uno alla locale Procura.

L'Associazione Univideo

Davide Rossi

in nn. 2-3/2007
L'Univideo, l'Unione italiana editoria audiovisiva, è l'associazione che rappresenta il settore dell'Home Entertainment in Italia e raggruppa al suo interno le principali aziende attive nell’industria dell'audiovisivo. Attualmente le imprese che aderiscono all'associazione sono 66; un comparto pari a oltre il 90% del mercato totale, vettore di un indotto nazionale di dimensioni significative con funzioni industriali, creative e distributive in grado di coinvolgere circa 17.000 addetti occupati.
L'associazione, fondata nel 1984, raccoglie al suo interno 4 grandi categorie:
-   Editori audiovisivi:  imprese  che acquisiscono o producono contenuti e opere audiovisive e ne curano la commercializzazione.
-   Duplicatori/replicatori: imprese che trasformano in supporti audiovisivi le materie prime e confezionano il prodotto finito.
-   Imprese tecniche e di post-produzione: imprese specializzate nella realizzazione dei semilavorati e dei contributi audio-video addizionali.
-   Enti non-profit: realtà che utilizzano i supporti audiovisivi per finalità di diffusione culturale scientifica e confessionale o che organizzano eventi, premi, mostre.

RAI Trade e la commercializzazione degli Archivi RAI

Andrea Portente

in nn. 2-3/2007
RAI TRADE S.p.A. è la società commerciale della RAI responsabile per lo sviluppo, la valorizzazione e la commercializzazione delle proprietà intellettuali del Gruppo e di terzi.

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Fonti orali: esperienza di conservazione, integrazione, trattamento

in n. 1/2007
FONTI ORALI : ESPERIENZE DI CONSERVAZIONE, INTEGRAZIONE, TRATTAMENTO
Genova, 24-26 ottobre 2007
Fondazione Ansaldo – Archivio di Stato di Genova
L’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, in collaborazione con l’Anai Liguria e la Fondazione Ansaldo organizza un seminario dedicato al tema della raccolta, delle problematiche di conservazione, tenuta e trattamento e della valorizzazione delle fonti orali, nell’ambito di archivi complessi. Fonti orali intese come testimonianza insostituibile della storia e della memoria civile, sociale, antropologica di un paese.

Seminario su Organizzazione e gestione degli archivi di deposito tra teoria e prassi, Cagliari, 6-7 febbraio 2007

Francesca Desogus

in n. 1/2007
A cura della Sezione Sardegna dell’ANAI si è tenuto a Cagliari, nei giorni 6-7 febbraio 2007, un corso di aggiornamento dedicato all’Organizzazione e gestione degli archivi di deposito tra teoria e prassi. Il seminario, incentrato sulle problematiche relative alla gestione degli archivi di deposito, è stato infatti  organizzato nell’ambito delle iniziative dedicate all’aggiornamento e alla formazione professionale.

Ha introdotto il Seminario la dott.ssa Carla Ferrante, Presidente della Sezione che ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa volta ad approfondire temi che solitamente trovano poco spazio sia nell'ambito delle lezioni universitarie sia nei programmi delle Scuola di Archivio.

Il diritto d'autore e la tutela delle immagini in movimento in Italia spiegati in un seminario ANAI: i motivi dell’interesse dell’archivista sulla materia

Letizia Cortini

in n. 1/2007

L’Associazione nazionale archivistica italiana ha organizzato, in collaborazione con la Cineteca Nazionale, un seminario di formazione e aggiornamento, “Immagini in movimento: quale tutela e quali diritti in Italia?”, svoltosi a Roma nei giorni 1 e 2 marzo 2007, dedicato ai temi della tutela dello Stato e degli enti locali dei “nuovi” beni culturali, audiovisivi in particolare, del diritto d’autore e della gestione dei diritti morali e patrimoniali relativi alle immagini in movimento. Com’è noto, infatti, le questioni del copyright e dei diritti di uso e riuso, di distribuzione e vendita, dei documenti filmici o di brani di essi, sono oggetto in Italia di dibattiti accesi e soprattutto di una non esaustiva informazione.

 

Per un dibattito sulla formazione dell'archivista in Italia

Un'inchiesta dell'ANAI in collaborazione con la

Direzione generale per gli archivi

 

Dossier elaborato in occasione del seminario nazionale, Erice, 2-4 novembre 2006

a cura di Isabella Orefice e Letizia Cortini

 

La formazione archivistica in Italia

Isabella Orefice

in nn. 2-3/2006
Come è noto, il tema della formazione per la professione di archivista è a cuore dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana da sempre.  L’indagine sull’offerta formativa in tale settore, che qui presentiamo, riguarda essenzialmente le scuole d’archivio, l’attività di formazione svolta da alcune soprintendenze archivistiche, nonché l’esperienza di alcune regioni ed enti privati, tra cui la stessa ANAI. L’iniziativa nasce dall’intento di offrire spunti per una riflessione ed un dibattito in occasione del seminario "La formazione professionale dell’archivista" (Erice, 2-4 novembre 2006).

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'Archivio di Stato di Bari

a cura di Mariolina Pansini*

in nn. 2-3/2006
La Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Bari, istituita  nel 1974, ha due corsi biennali; pertanto ogni anno parte un nuovo corso: a seguito delle disposizioni ministeriali che hanno disposto il numerus clausus (max 50 discenti), coloro che fanno domanda di iscrizione debbono sostenere una prova di idoneità che tende ad accertare la conoscenza del latino.
Titolo richiesto per l’iscrizione alla scuola è al momento il diploma di istituto secondario di secondo grado.

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'Archivio di Stato di Bologna

a cura di Ingrid Germani*

in nn. 2-3/2006
La Scuola dell’Archivio di Stato di Bologna, istituita nel 1890, pur nel rispetto dell'ordinamento tuttora in vigore, ha cercato negli ultimi anni di rispondere alle esigenze connesse non solo alla conservazione degli archivi storici, ma anche alla produzione degli archivi contemporanei e correnti.
Per questo motivo il piano di studi è stato via via ampliato e da ultimo nel  2001 sono state introdotte, accanto agli insegnamenti propri delle discipline storico-archivistiche tradizionali, materie attinenti all'area giuridica e informatica.

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'Archivio di Stato di Cagliari

Una collaborazione efficace, a cura di Giuseppina Catani

in nn. 2-3/2006
La Scuola cagliaritana vanta una lunga tradizione. Fu infatti creata nella seconda metà dell’Ottocento (1877) e proseguì la sua attività, sia pure con qualche interruzione, sino al 1925 quando venne istituita, all’interno della facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari, la cattedra di Paleografia, affidata prima a Silvio Lippi e successivamente a Francesco Loddo Canepa, entrambi direttori dell’Archivio di Stato; essi utilizzarono la struttura archivistica per le esercitazioni collegate all’insegnamento accademico rendendo quasi superfluo il funzionamento della Scuola. Solo nel 1956, quando Loddo Canepa lasciò l’incarico universitario, la Scuola fu riaperta e da allora prosegue ininterrottamente la sua attività.

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'Archivio di Stato di Genova

Alcune osservazioni, a cura di Paola Caroli*

in nn. 2-3/2006
Gli utenti della Scuola di Archivistica di Genova sono soprattutto studenti universitari o neolaureati (corso di laurea in beni culturali, ma anche altri corsi di facoltà umanistiche). Ultimamente si iscrivono archivisti degli enti locali o di altri enti, fra i quali anche coloro che si occupano solo degli archivi correnti e di deposito (comunque si tratta di una, due, al massimo tre persone per corso).
Nell’ultimo bienno erano presenti anche due volontarie del servizio civile, impegnate in un progetto dell’Archivio storico comunale, che hanno ottenuto ottimi risultati negli esami finali.

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'archivio di stato di Mantova

a cura di Daniela Ferrari *

in nn. 2-3/2006

Nell’ambito dell’offerta formativa rivolta alla professione dell’archivista, svolgono un ruolo primario le Scuole di Archivistica, Paleografia e Diplomatica annesse ai principali Archivi di Stato italiani. Nate per la formazione del personale interno, si sono progressivamente aperte a nuove utenze; rispetto al ruolo originario, e a fronte di nuove esigenze, è dunque opportuno interrogarsi circa la loro missione oggi.

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'archivio di stato di Milano

a cura di Barbara Bertini e Carmela Santoro

in nn. 2-3/2006

Negli ultimi bienni si è cercato di integrare il tradizionale percorso formativo offerto dalla Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Milano tenendo conto delle esigenze e delle aspettative degli allievi la cui tipologia è sensibilmente cambiata. Le domande di accesso alla Scuola non sono diminuite negli ultimi anni e il loro numero elevato ha determinato il numero chiuso fissato a 50 studenti per biennio.

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'archivio di stato di Torino

Tradizione e aggiornamento. a cura di Marco Carassi *

in nn. 2-3/2006

“Si stabiliva nel 1826 in questi Regi Archivi una Scuola di Paleografia e con patenti 3 marzo si dava il titolo e grado di intendere all’avvocato Pietro Datta incaricandolo di fare la scuola suddetta[….]”. Con questa nota lapidaria Giuseppe Fea, un archivista autore nel 1850 di un “Cenno Storico sui Regi Archivi di Corte”, ricordava l’istituzione di quella che continua oggi ad esistere e ad essere attiva con il nome di Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Torino.

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'archivio di stato di Trento e Bolzano

Laugh out loud - a cura di Hubert Gasser *

in nn. 2-3/2006

LOL (laught out loud)! Questo mi è venuto in mente dando un'occhiata al questionario, inviato dall’Anai ai fini dell’inchiesta sull’offerta formativa in Italia in ambito archivistico. Vogliamo ancora spendere un solo pensiero a vicende e prospettive (per non parlare di possibili sviluppi !!!) delle nostre scuole, quando tutti i giorni dobbiamo pensare come sbarcare il lunario nel modo meno indecente possibile?

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'archivio di stato di Trieste

L’Università e le Scuole di archivistica in Italia: due percorsi formativi a confronto - a cura di Grazia Tatò*

in nn. 2-3/2006
Le Scuole di  archivistica, paleografia e diplomatica e i corsi di Laurea universitari in conservazione dei beni culturali, seguono programmi e filosofie molto diversi e, pertanto, anche la formazione che ne consegue è significativamente diversa.

Qui si tenteranno alcune brevi riflessioni comparative tra le due scuole, consigliando in ogni caso di consultare i programmi e i percorsi formativi di entrambe, facendone richiesta alle rispettive istituzioni.

Le Scuole degli Archivi di Stato - L'archivio di stato di Venezia

Strumenti prodotti all’interno dei Corsi di Archivistica applicata e Ar-chivistica informatica, o con rapporti di tirocinio presso l’Istituto. a cura di Claudia Salmini

in nn. 2-3/2006
E’ attiva dal 2000 una convenzione con l’Università Cà Foscari di Venezia per la quale i corsi di Archivistica e Archivistica applicata per il corso di laurea triennale e di Archivistica informatica per il biennio della specialistica sono affidati rispettivamente al Direttore dell’Archivio di Stato, dott. Raffaele Santoro, e a Claudia Salmini. E’ possibile in questo modo fare lezione nella sede dell’Istituto, portare gli studenti nei depositi a più riprese, quando se ne ravvisa l’utilità, e illustrare i concetti attraverso gli originali, portati a lezione, in modo da mettere alla prova lo studente e farlo misurare con la pratica di comprensione e descrizione della documentazione archivistica.

Soprintendenza Archivistica per l'Abruzzo

in nn. 2-3/2006
Questa Soprintendenza ha sempre risposto positivamente alle richieste di collaborazione provenienti dall’università ma anche da enti e società che organizzano corsi di formazione in archivistica.

Negli aa.aa. 2002-3 e 2003-4 questa Soprintendenza ha stipulato due convenzioni con l’Università D’Annunzio di Chieti,   Facoltà di Lettere e Filosofia, al fine di collaborare alla realizzazione del Master in Catalogazione dei beni archivistici e librari. 

Soprintendenza Archivistica per la Sicilia

a cura di Anna Di Francesco*

in nn. 2-3/2006
 La Soprintendenza Archivistica per la Sicilia ha curato  prevalentemente  due tipologie di formazione professionale  ai fini:
I)                   del riordinamento e dell’inventariazione degli archivi storici di  enti vigilati, soprattutto di enti locali;
II)          della tenuta e della gestione  degli archivi corrente,  di deposito e storico dei medesimi enti.

La prima tipologia di corsi, rivolta solitamente a personale precario (es. ex art. 23/88, LSU) oppure a personale assunto per la realizzazione  di un progetto specifico -  quale il riordinamento e l’inventariazione  della documentazione più antica  dell’ente -  ha impegnato i funzionari di questo Ufficio soprattutto a partire dalla fine degli anni ottanta.

Soprintendenza Archivistica per l'Umbria

a cura di Mario Squadroni*

in nn. 2-3/2006

La Soprintendenza ha intrapreso un rapporto di collaborazione con la “Fondazione per la conservazione e il restauro dei beni librari” di Spoleto e la Regione dell’Umbria, volto all’organizzazione di corsi formativi a cui i funzionari di questa Soprintendenza hanno partecipato in qualità di docenti. Il primo corso, che si è svolto nel 2003, era finalizzato alla formazione di “Specialisti nei servizi integrati per il trattamento e la disseminazione di informazioni e immagini nei documenti d’archivio”.

Soprintendenza Archivistica per il Veneto

in nn. 2-3/2006

Nel periodo agosto 2005-settembre 2006 il personale di questa Soprintendenza ha preso parte a corsi e seminari di formazione, svolgendovi attività di discenza e di docenza. Se ne fornisce qui di seguito un breve resoconto.

Quale formazione? E per quale figura professionale?

Giorgetta Bonfiglio-Dosio

in nn. 2-3/2006

Alla vigilia del seminario, organizzato dall’ANAI, su “La formazione dell’archivista”, che si svolgerà a Erice dal 2 al 4 novembre, la voglia di incontro e di discussione con tanti colleghi cresce; domande e proposte si affastellano nella mente in attesa dell’incontro ormai imminente. Diviene naturale ripensare a quanto si è discusso lo scorso 18-20 maggio a Varsavia nell’ambito della VII European Conference on archives, dedicata appunto al tema della formazione, e proporre ai colleghi italiani alcuni dei risultati più significativi di quel convegno, che possono diventare spunti di discussione.

La collaborazione volontaria: quale percorso formativo?

Anna Maria Iozzia*

in nn. 2-3/2006
L’interrogativo contenuto nel titolo del mio intervento scaturisce dalle indicazioni piuttosto generiche suggerite dalle circolari emanate in materia di collaborazione volontaria, ex art. 55. del D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409. 
In tali circolari (n. 37 dell’8 luglio 1974 e n. 90 del 24 luglio 1993) si sottolinea che la collaborazione volontaria è rivolta alla “formazione dell’interesse e della capacità per la ricerca archivistica", che questa formazione deve essere conseguita “ mediante una quotidiana consuetudine con le serie archivistiche antiche e recenti e con i fondamentali compiti dell’ordinamento e della inventariazione di esse” e che i collaboratori volontari devono essere utilizzati esclusivamente per mansioni specifiche dei profili professionali dell’area direttiva tecnica degli Archivi di Stato.

Il tirocinio formativo in Archivio: l’esperienza del Corso di Laurea in Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari

Cecilia Tasca

in nn. 2-3/2006

 

 

1. Premessa: Il Corso di Laurea in Beni Culturali della Facoltà di Lettere di Cagliari
 
Il Corso di Studi (CdS) triennale in Beni Culturali dell’Università di Cagliari nasce nell’a.a. 2002-2003 da iniziative didattiche preesistenti: il CdS in Beni Archeologici e il CdS in Beni Storico Artistici, entrambi di durata triennale, attivati nella Facoltà di Lettere nell’a.a. 2000-2001 all’interno della Classe delle Lauree in Scienze dei Beni Culturali (XIII), con l’avvio della riforma sull’autonomia didattica degli Atenei.

L’insegnamento di Archivistica presso l’Università degli Studi di Sassari

Carla Ferrante

in nn. 2-3/2006
A partire dall’anno accademico 1993-1994 è stato istituito, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, un Corso di laurea in Conservazione dei Beni culturali, parallelamente ad un Diploma triennale per Operatori dei Beni culturali. In entrambi i corsi era previsto un indirizzo specifico in beni archivistici e librari con i seguenti  insegnamenti fondamentali: Archivistica generale, Organizzazione informatica degli archivi, Legislazione dei Beni culturali e Documentazione.

L’attività di formazione in ambito archivistico della Provincia Autonoma di Trento

Maurizio Gentilini

in nn. 2-3/2006

La Provincia Autonoma di Trento, in virtù delle competenza primaria in materia di tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e popolare conferitegli dallo Statuto speciale di autonomia del 1972 e in base ad alcune disposizioni legislative in materia[1], nel corso degli ultimi due decenni ha organizzato una serie di iniziative di formazione nell’ambito dell’ordinamento degli archivi storici[2]. In particolare con la legge provinciale n. 11/1992, che ha regolato le funzioni della Provincia circa la vigilanza sugli archivi pubblici e privati dichiarati di notevole interesse storico, e con la recente legge n. 1/2003, che ha istituito la Soprintendenza provinciale per i Beni librari e archivistici, sono state previste iniziative di “aggiornamento del personale addetto agli archivi e degli operatori archivistici” (art. 32) e l’organizzazione di “corsi di archivistica, paleografia e diplomatica, secondo criteri e modalità definiti in apposito regolamento” (art. 33). A coloro che hanno frequentato con profitto detti corsi è rilasciato un attestato che costituisce titolo per la tenuta di archivi rientranti nell'ambito delle competenze provinciali e per lo svolgimento di lavori di ordinamento e inventariazione.

 

La collaborazione tra la Regione Piemonte e l’università di Torino per il Corso di Laurea in beni culturali archivistici e librari

in nn. 2-3/2006

La Regione Piemonte è attiva fin dalla fine degli anni ottanta nella valorizzazione degli archivi, con la pianificazione e il finanziamento, in accordo con la Soprintendenza archivistica per il Piemonte, di interventi sia di schedatura, riordino e inventariazione, sia di recupero edilizio e allestimento, sia di restauro di documenti. A queste attività si sono aggiunti negli ultimi anni piani di scansione digitale di fonti.

L’esperienza della Regione Piemonte

Erica Gay

in nn. 2-3/2006

A partire dall’Anno accademico 2004/05 la Regione Piemonte, nel perseguimento dei propri fini istituzionali, sostiene il corso di laurea triennale in beni culturali archivistici e librari, in essere presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Torino. L’impegno più che ventennale della Regione nel campo della conservazione e della valorizzazione dei patrimoni di archivi e biblioteche si è anche svolto attraverso campagne di finanziamento di interventi di catalogazione e inventariazione e di restauro che hanno contribuito a creare concreti sbocchi sul mercato del lavoro piemontese per bibliotecari e archivisti.

L’ATTIVITA’ FORMATIVA DEL CNIPA E DELLA SSPA NELL’AMBITO DELLA GESTIONE DOCUMENTALE

Maurizio Gentilini

in nn. 2-3/2006

Negli ultimi anni, a seguito dell’emanazione e dell’entrata in vigore di provvedimenti legislativi dedicati alla gestione della documentazione amministrativa (in particolare il DPR 445/2000), alla riforma della Pubblica Amministrazione in senso digitale (DL 82/2005 Codice dell’Amministrazione digitale), nonché della normativa in specifica in tema di trasparenza, riservatezza dei dati personali e beni culturali, l’esigenza di formazione in ordine a tali tematiche si è fatta particolarmente pressante.

L’ATTIVITA’ FORMATIVA DEL CNIPA NELL’AMBITO DELLA GESTIONE DOCUMENTALE NELLA P.A.

Maurizio Gentilini

in nn. 2-3/2006
Negli ultimi anni il Centro Nazionale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA), si è impegnato in un denso programma formativo in ordine alle tematiche dell’informatizzazione della PA, tra le quali rientrano i corsi dedicati al protocollo informatico e alla gestione documentale, nonché quelli sulla firma digitale.
 
 

L’ATTIVITA’ FORMATIVA DELLA SCUOLA SUPERIORE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NELL’AMBITO DELLA GESTIONE DOCUMENTALE.

Maurizio Gentilini

in nn. 2-3/2006
La tradizionale vocazione istituzionale della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di provvedere alla formazione di funzionari e dirigenti dello Stato e di realizzare iniziative formative per altri enti e attività di ricerca nell’ambito dell’amministrazione pubblica, ha portato alla definizione di numerose iniziative legate alla gestione documentale.
Tale attività si esplica in un’offerta formativa rivolta ai dirigenti e funzionari delle Amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, delle Regioni, degli Enti locali e degli Enti pubblici non economici, con una serie di corsi residenziali tenuti presso le varie sedi della Scuola.

 

 

E dopo aver tanto studiato … l’archivista e il mondo del lavoro

Stefano Giusti, Maria Grazia Billi – Regione Liguria

in nn. 2-3/2006
Negli ultimi anni l’ANAI ha dedicato notevole attenzione e molte energie alla figura professionale dell’archivista, alla sua preparazione, alla sua formazione, al suo aggiornamento in rapporto all’evoluzione normativa e all’innovazione tecnologica.
Tale affermazione nasce sia dall’analisi dell’attività svolta sia dalla lettura del Notiziario dell’Associazione, Il Mondo degli Archivi, a partire dal 1998.

Un nuovo ruolo sociale per l’archivista?

Paolo Franzese

in nn. 2-3/2006
I molteplici fattori di cambiamento che attraversano la società italiana mettono in evidenza l’incapacità di modelli organizzativi e professionali a far fronte alle nuove esigenze.
Si constata oggi, dinanzi all’impetuoso sviluppo della società dell’informazione e alla crisi della Pubblica Amministrazione, una ridotta sintonia dell’organizzazione dei servizi d’archivio e allo stesso tempo della tradizionale figura professionale dell’archivista con la richiesta di nuove competenze e funzionalità. Sono evidenti le difficoltà che incontrano coloro che intendono svolgere questo ruolo a trovar posto in un mercato del lavoro in cui la Pubblica Amministrazione e il pubblico impiego non rappresentano più settori trainanti.

Archivi audiovisivi: problemi di formazione

Letizia Cortini*

in nn. 2-3/2006
Ritengo opportuna, nell’ambito di questa importante iniziativa, evidenziare, - accennandole appena per motivi di brevità – alcune criticità relative, in particolare in Italia, alla formazione nel campo della conservazione, trattamento, valorizzazione dei documenti audiovisivi negli archivi di immagini in movimento.

Riflessioni

Valeria Ronchini

in nn. 2-3/2006
Negli ultimi 5 anni, abbiamo assistito ad una proliferazione di corsi di archivistica, catalogazione fotografica, restauro e “gestione del bene culturale” senza precedenti, legata forse alla diffusa disoccupazione intellettuale e all’aumento della richiesta di specializzazioni post laurea, che illudono numerosi neolaureati di riuscire in questo modo a collocarsi più velocemente.

In realtà, come spesso accade, quantità non è sinonimo di qualità, così come, a volte, il nome di grandi università o enti culturali cela programmi di formazione lacunosi, disorganizzazione, se non autentiche ‘fregature’.

Riflessioni

Sara Pollastri*

in nn. 2-3/2006
Sono un’archivista di ente locale, mi sono formata nella scuola dell’Archivio di Stato di Firenze negli anni 80.  Ho avuto ottimi maestri, ai quali devo la conoscenza della Paleografia, della Diplomatica che… ahimè ho avuto il tempo di dimenticare, lavorando, come primo incarico, in un archivio di persona e poi, da venti anni, nell’archivio del mio comune di residenza, Sesto Fiorentino: il paese socialista, magistralmente descritto dallo storico E. Ragionieri nel libro che è divenuto una pietra miliare negli studi di storia locale.

ANAI – SEZIONE VENETO

L’offerta formativa

in nn. 2-3/2006

La Sezione Veneto dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, è stata fondata nel 1988 e quattro anni dopo entra nel vivo delle attività organizzando con il contributo della Regione del Veneto e della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo un Seminario interregionale a Venezia su “L’inventariazione archivistica.

ANAI – SEZIONE LOMBARDIA

A cura di Maria Teresa Sillano, Presidente ANAI Lombardia

in nn. 2-3/2006

L’ANAI Lombardia ha sempre ritenuto che compito fondamentale dell’Associazione sia quello della formazione e dell’aggiornamento dei suoi soci e di tutti coloro che sono impegnati professionalmente nell’archivistica. L’ANAI Lombardia, quindi, pone come principale obiettivo della propria azione l’attività formativa, nella consapevolezza che in questi ultimi anni la professione dell’archivista sia mutata molto rapidamente

ANAI – SEZIONE TOSCANA

A cura di Caterina Del Vivo

in Formazione e aggiornamento

La figura dell’archivista, lo sappiamo e lo vediamo ormai da anni, sta cambiando. Accanto ai funzionari degli Archivi di Stato si moltiplicano figure professionalmente qualificate, che lavorano molto spesso come liberi professionisti, dedicandosi di volta in volta a realtà archivistiche di vario genere.

Le loro competenze devono dunque sapersi articolare su una gamma molto ampia, perché molto spesso è necessario applicarsi a raccolte di documenti fra loro dissimili, da ricondurre a soggetti produttori assai diversi e relativi a periodi storici molto distanti fra loro.

Mappe per gli archivi

Paola Ciandrini*

in nn. 2-3/2006
“L’ingegnere, il tecnologo, non è abituato a guardare nel passato: la sua mentalità lo spinge a guardare sistematicamente nel futuro. [...] Ciò non ha impedito che essi abbiano sentito il bisogno di guardare anche alle proprio spalle, [...]e ciò non solo per il bisogno di mera documentazione ma soprattutto per cogliere dalle esperienza di quel periodo motivi di meditazione e di stimolo”.

Formazione archivistica e prassi operativa in archivio: alcune consi-derazioni

Cecilia Poggetti*

in nn. 2-3/2006
La società cui appartengo ha realizzato uno strumento software per il riordino e la descrizione archivistica fra i più diffusi in Italia, uno strumento a carattere generale, ossia in grado di supportare il lavoro archivistico tout court, indipendentemente sia dalla tipologia di archivio che dalla tipologia di intervento per cui viene impiegato.

L’esperienza di Acta Progetti

in nn. 2-3/2006
La società Acta Progetti nata nel luglio 2003 è composta da tre archiviste, laureate in lettere e diplomate presso l’archivio di Stato di Torino, che hanno al proprio attivo oltre 10 anni di esperienza nel settore, prima come libere professioniste e poi come società.
 
 

Il Consorzio Baicr

Archivi del Novecento. Una rete di archivi e di archivisti

in nn. 2-3/2006

 

 

Agli inizi degli anni Novanta il Consorzio BAICR 1 si è reso promotore e coordinatore di una rete di archivi privati significativi per la ricostruzione della storia culturale, sociale e politica del Novecento italiano, dando vita al progetto denominato “Archivi del Novecento”.
Il progetto si è dotato di uno strumento software (denominato GEA e sviluppato dalla società Datamat), in continua evoluzione a misura delle esigenze descrittive (costantemente ancorate agli standard vigenti) riscontrate all’interno del patrimonio documentario degli istituti coinvolti.

CORSI ANAI NAZIONALE 1997-2006

in nn. 2-3/2006
“Verso una nuova professionalità”, Roma, 9-11 giugno 1997; Milano, 13-16 ottobre 1997; Napoli, 12-14 gennaio 1998; Roma, 25 marzo 1998.
 
“Gestire l’archivio corrente di un’impresa”, in collaborazione con ICSIM, Terni, 12-14 ottobre 2000
 
“Le fonti orali come fonti per la storia del XX secolo: raccolta, descrizione, conservazione e uso”, Roma, 12-15 novembre 2001
 
“La fotografia in archivio: descrizione, conservazione e valorizzazione”, Prato, 9-12 aprile 2002
 
“La gestione dell’archivio corrente. Teoria, criteri, esperienze”, Genova, 28-30 maggio 2002
 
“Archivistica e Diplomatica nell’era digitale. Autenticità, selezione e conservazione dei documenti prodotti in ambiente digitale”, Loveno di Menaggio (CO), 14-15 aprile 2003
 
“La digitalizzazione per la conservazione degli archivi e delle collezioni fotografiche”, in collaborazione con CFLR, Roma, 27-29 ottobre 2003
 
“La comunicazione e il diritto d’autore. Archivisti, bibliotecari, conservatori, cinetecari, fotografi: problematiche a confronto”, Prato, 21-22 giugno 2004
 
“Teoria e pratica della descrizione archivistica: standard e buone pratiche”, Napoli, 15-16 novembre 2004
 
“Archivi audiovisivi e multimediali: verso una nuova professionalità?”, Roma, 11-13 maggio 2005
 
“Teoria e pratica della descrizione archivistica: standard e buone pratiche”, Bologna, 27-29 giugno 2005
“L’archivio corrente: protocollo informatico e titolari di classificazione”, Roma, 13 ottobre 2005
 
“L’archivio di deposito: gestione e selezione dei documenti”, Roma, 14 ottobre 2005
 
“Gli archivi fotografici: una realtà in divenire”, Napoli, 20-21 marzo 2006
 
“L’archivio corrente: protocollo informatico e titolari di classificazione”, Bologna, 23 maggio 2006
 
“L’archivio di deposito: gestione e selezione dei documenti”, Bologna, 24 maggio 2006
 
“Teoria e pratica della descrizione archivistica: standard e buone pratiche”, Firenze, 19-20 giugno 2006

L’Istituto internazionale di scienze archivistiche di Trieste e Maribor

Grazia Tatò

in n. 1/2006
L’Istituto internazionale di scienze archivistiche di Maribor nacque negli anni ’80 del secolo scorso, come Centro internazionale per i problemi tecnici e professionali degli archivi; da allora sono stati organizzati regolarmente convegni annuali ai quali è stato affiancato un momento d’incontro e confronto tra membri.
Da tale Centro è nato nel 1991 l’Istituto internazionale di scienze archivistiche che pubblica nella rivista “Atlanti” gli atti dei convegni. Dal 2001 l’Istituto è entrato a far parte dell’Università degli studi di Maribor.

Un accordo di programma ben riuscito

Maria Grazia Bevilacqua

in n. 1/2006
L’Anai Veneto nel corso del 2005 e nei primi tre mesi del 2006, ha proseguito nell’ormai consolidata attività d’informazione, aggiornamento e formazione archivistica e nell’attenzione alle problematiche della professione suggellate dalla proficua collaborazione con le istituzioni presenti sul territorio regionale. Il 16 marzo 2005, in occasione dell’Assemblea ordinaria dei Soci, Giorgetta Bonfiglio Dosio e Casimira Grandi (Università di Trento) hanno presentato il volume L’alienazione mentale nella memoria storica e nelle politiche sociali, a cura di L. Contegiacomo e E. Toniolo, Minelliana, 2004, frutto degli atti del convegno tenutosi nel dicembre 2003 presso l’Archivio di Stato di Rovigo in collaborazione per l’appunto con la Sezione; il volume racchiude 24 contributi dedicati agli archivi degli ospedali psichiatrici ed alla storia della cura della salute mentale tra l’Ottocento e il Novecento.

La descrizione archivistica: lo stato dell’arte in Sardegna

Francesca Desogus

in n. 1/2006
La sezione Sardegna dell’Associazione nazionale archivistica italiana, nell’ambito delle iniziative legate all’aggiornamento e alla formazione dei soci, ha organizzato il 16 giugno 2005 la giornata di studio: “La descrizione archivistica: lo stato dell’arte in Sardegna. Esperienze a confronto”, dedicata ad approfondire le tematiche riguardanti l’utilizzo degli standard di descrizione nel panorama archivistico isolano.
L’incontro, tenutosi a Cagliari, presso la Società degli operai, ha visto la partecipazione di buona parte degli archivisti sardi e si è rivelato una preziosa e rara occasione per conoscere gli svariati aspetti della realtà archivistica dell’isola e le diverse iniziative in atto nel territorio.
In particolare sono stati illustrati: il lavoro di descrizione e di digitalizzazione della raccolta cartografica e fotografica dell’archivio storico cagliaritano; i progetti in corso presso l’Archivio del Comune di Sassari: dalla classificazione ottocentesca del Pinzi alla nuova gestione archivistica che vede l’impiego di moderne tecnologie;

Corso per gli archivisti comunali del Veneto

in n. 1/2006
La Regione Veneto in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell’Università degli studi di Padova, cattedra di Archivistica, propongono un percorso formativo sperimentale rivolto agli archivisti comunali del Veneto, per offrire un supporto alla progettualità degli archivisti tramite l’approfondimento di conoscenze teoriche e di competenze operative utili alla gestione di un archivio comunale. : Il corso, tenuto da Giorgetta Bonfiglio-Dosio dell’Università degli studi di Padova, è destinato a operatori in ruolo presso amministrazioni comunali venete con conoscenze ed esperienze già maturate nel trattamento e organizzazione dei flussi documentali e prevede una ricapitolazione della normativa vigente e delle linee metodologiche formulate in ambito scientifico e accolte dal Ministero per i beni e le attività culturali e analisi di situazioni concrete (10 aprile – 30 maggio 2006).
Informazioni: tel. 041-2792706 fax 2793118; andreina.rigon@regione.veneto.it

Corsi di formazione in Francia

in n. 1/2006
La création et la gestion d'une photothèque interne
Date et lieu: Session du 26 au 28 juin 2006, Archives nationales, Paris.
Date limite d’inscription: 5 mai 2006
 
La recherche documentaire sur internet
Date et lieu: Session du 19 au 20 octobre 2006, Archives nationales, Paris - Salle informatique
Date limite d’inscription: 8 septembre 2006
 

Fondazione Ansaldo