POLITICA E PROFESSIONE Una ricchezza 'insostenibile'
Colpiscono nel nostro paese la ricchezza e la multiformità, nonché la proliferazione di istituti, iniziative, progetti legati alla cultura, alla memoria, alle tante memorie del Novecento.
Spesso si tratta di istituti (a parte quelli statali, teoricamente più noti), che conservano patrimoni incredibili, per lo più inediti o sconosciuti alla maggioranza degli stessi studiosi e spesso si tratta di progetti che mettono in campo risorse consistenti, con esiti a volte sorprendenti per la qualità dei contenuti e della loro organizzazione (da portali a rassegne e mostre multimediali, a iniziative editoriali complesse).
Mi sono sempre chiesta quanto il mondo della scuola riesca a ricevere di tutto questo fermento culturale e dei tesori che produce.
ARTICOLI DEI NUMERI PRECEDENTI
Il problema della collaborazione fra archivi, biblioteche e musei in Italia
La collaborazione fra archivi, biblioteche e musei (in inglese MLA) è in altri paesi, specialmente anglosassoni ma non solo, da tempo una realtà consolidata e diffusa. In quei Paesi esistono istituzioni e amministrazioni centrali e periferiche unificate, come il Museums, Libraries and Archives Council del Regno Unito, Bibliothèque et Archives nationales del Québec (Canada) e le realtà territoriali spagnole delle “Istituzioni della Memoria”. Il rapporto del 2008, n. 108 dell’IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions) “Public Libraries, Archives and Museums: Trends in Collaboration and Cooperation” (url: http://archive.ifla.org/VII/s8/pub/Profrep108.pdf) dell’omonimo Progetto di ricerca svoltosi nel 2004-2005, descrive numerosi casi di collaborazioni ad attività, progetti e servizi integrati, principalmente nei paesi anglosassoni (Regno unito, Stati Uniti, Canada e altri Paesi). I due ambiti principali di collaborazione MLA rilevati sono i progetti di digitalizzazione di documenti e cataloghi e l’integrazione dei servizi. Riguardo al primo ambito, si registrano numerose esperienze positive delle più varie tipologie e combinazioni, sia sotto il profilo del genere di documenti e dati oggetto della collaborazione, che delle tecniche e dei servizi di consultazione e fruizione offerti, anche feconde di spunti culturali innovativi. Verso il Congresso: il Convegno nazionale sulla professione di archivista
In occasione dei congressi dell’ANAI è tradizione organizzare un convegno nazionale su tematiche di ampio interesse per gli archivisti. Per il XXIX Congresso dell’ANAI, che si terrà il 5 e 6 novembre prossimo a Roma, il consiglio direttivo nazionale ha pensato di organizzare un convegno sul tema della professione nei suoi vari aspetti, dal titolo “Professione archivista: fra passato e futuro” (come cambia il mestiere dell’archivista nell’era digitale e nella società dell’informazione).
A questo scopo il direttivo ha delineato un programma provvisorio, che ha presentato alla conferenza dei presidenti del 30 giugno a Firenze, chiedendo il loro contributo propositivo e organizzativo, anche per quanto riguarda le tracce di intervento e i possibili relatori. Archivio di Stato di Asti: produrre cultura
In questo ultimo biennio si è molto discusso intorno alla produttività della pubblica amministrazione, a dire il vero non sempre mantenendo la necessaria qualità scientifica e metodologica. Purtroppo, tuttavia, l’accesa discussione non ha condotto a definizioni chiare e univoche del concetto di produttività pubblica. Si ritiene, peraltro, che per produttività culturale si debba intendere ogni attività, organizzata da un Istituto periferico dello Stato, degli Enti locali o anche da soggetti privati, rientrante in una strategia di innovazione e sviluppo delle economie territoriali nel rispetto della sostenibilità paesaggistico - ambientale e conservazione culturale. Assemblea ordinaria dei soci Anai
Il giorno 28 febbraio - La vicenda del regolamento di organizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Gli interventi dell’ANAI
Venerdi 12 giugno il Consiglio dei Ministri, dopo le osservazioni del Consiglio di Stato e i pareri delle Commissioni parlamentari ha varato definitivamente le modifiche al regolamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (d.p.r. 233 del 2007), che attendono ora la registrazione della Corte dei Conti prima della promulgazione da parte del Presidente della Repubblica. Come qualcuno ricorderà, già in occasione dell’iter del regolamento del 2007 l’ANAI intervenne in più sedi contro la subordinazione completa, che esso introdusse, degli istituti archivistici alle direzioni generali regionali, eccessivamente accentratrici di competenze di direzione e gestione diretta, tali da risultare largamente disfunzionali là ove i direttori non delegano funzioni ai capi di istituto, subordinazione che in linea di principio significava la fine dell’“Amministrazione archivistica italiana” nazionale, frammentata sulla carta in 17 appendici (“articolazioni” dice il testo) delle direzioni regionali, dirette da architetti e inevitabilmente incentrate sui settori delle ex arti. I depositi cartacei d’archivio: una risorsa da gestire
Con l’introduzione del D.lgs. 286/99 il controllo di gestione assume un ruolo centrale per garantire il funzionamento della pubblica amministrazione secondo i principi dell’efficienza, efficacia ed economicità. E’ altrettanto noto che la gestione dello spazio degli Archivi cartacei sia un elemento critico e lo sarà, almeno fino a quando il processo di digitalizzazione del settore pubblico non sarà pienamente concluso. Perciò è necessario dotare tutti gli archivi di uno strumento gestionale semplice ed efficace al tempo stesso. - La Conservazione del Patrimonio documentario
1 – Il quadro generale della documentazione
La mia ultima responsabilità istituzionale nell’ambito dell’Amministrazione dei beni culturali, e particolarmente in quello dei beni documentari, ha indubbiamente acutizzato la mia sensibilità di archivista di Stato verso i temi più direttamente rivolti alla prevenzione, alla tutela, alla conservazione attiva, all’intervento e quindi al recupero del bene archivistico, su qualsiasi supporto esso si presenti, salvaguardando non solo le informazioni che il bene contiene, ma la stessa materia e il prodotto manufatto. Essere il direttore del Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di Stato mi ha dato la preziosa opportunità di conoscere su larga scala problemi che avevo intuito, magari indirettamente attraverso la lunga attività di sorveglianza sugli archivi attivi e di deposito e attraverso quella della gestione degli archivi storici, prima come funzionario, poi come dirigente di un istituto di conservazione. VERBALE - Assemblea Nazionale Associazione Nazionale Archivistica Italiana
Marco Carassi, direttore dell’archivio di Stato, dopo aver dato il benvenuto a tutti i partecipanti, sottolinea che l’assemblea è una importante occasione di democrazia.
Isabella Orefice, presidente uscente, rinnova il benvenuto e si dichiara molto lieta di ritrovarsi a Torino a 4 anni dal 36° Congresso Nazionale e dal Convegno internazionale sulla Memoria del cinema, svoltosi nel 2003, che, per la prima volta in Italia, ha affrontato le tematiche inerenti alla memoria e agli archivi del cinema, che costituiscono per gli archivisti un mondo tanto difficile da affrontare, quanto entusiasmante. Dal Gruppo di Lavoro sugli archivi cinematografici è emerso il problema degli standard e della necessità di organizzare seminari professionali per formare gli archivisti degli audiovisivi, a cui occorrerà ancora lavorare. Assemblea ordinaria dei soci - Milano, 15 dicembre 2006
Il 15 dicembre 2006, presso il Centro Congressi Stelline di Milano, si è svolta l’Assemblea nazionale dei soci.La presidente Isabella Orefice introduce riferendo sull’iniziativa di Archiexpo che si è appena conclusa. Sottolinea che ciò che sulla carta era una grande sfida si è potuto realizzare attraverso un impegno molto faticoso, svolto insieme all’ANAI Lombardia e col prezioso aiuto dei Comitati Scientifico e Organizzatore. L’affluenza di circa 430 persone durante i quattro giorni della manifestazione è stata molto buona e , sebbene manchino ancora tutti i dati, il bilancio globale dell’iniziativa è senz’altro positivo. In base a ciò occorre decidere se ripeterla, in quale sede e con quali durata e scadenze. Si apre un dibattito, a conclusione del quale si vota e risulta che un’ampia maggioranza è favorevole a ripetere l’iniziativa a Milano, dove sono già avviati i rapporti con le istituzioni e gli Enti locali che hanno supportato la prima edizione, con cadenza annuale, in modo da creare un appuntamento “forte”; si ritiene anche che la durata debba essere inferiore a quella di quest’anno, e precisamente di due giorni e mezzo. Gruppo di lavoro ANAI sulla certificazione degli archivisti
La certificazione della professione in campo archivistico rappresenta, già da tempo, una tematica di grande interesse per l’ANAI, che ha provveduto ad istituire un apposito gruppo di lavoro sull’argomento.
Il Gruppo, formalmente costituito nell’ottobre 2001, si è proposto di rispondere alla necessità di individuare le regole da adottare per certificare la professione archivistica in Italia. Elenco delle attività certificabili
Elenco delle attività certificabili
Punteggi previsti per le attività certificabili
Punteggi previsti per le attività certificabili Dai fatti alle promesse: iniziative dell’ANAI e programmi su beni culturali
Nei mesi scorsi ha destato vivo sconcerto fra gli archivisti e gli storici contemporanei la scoperta che, con una “leggina” estiva (art. 14 duodecies del d. l. n. 115/2005 sulla P.A.) era inopinatamente passata la creazione, accanto a quelli dei veri e propri organi costituzionali, di un archivio storico separato per la Presidenza del Consiglio dei ministri, improvvisato per impropri motivi di prestigio, se non per più concreti motivi di interessi interni. La cosa è apparsa grave non solo per il modo da “colpo di mano”, ma ancor più per lo “strappo” istituzionale inferto al sistema archivistico nazionale: la Presidenza del consiglio infatti non è un organo costituzionale distinto dal Governo nel suo insieme, che ha già il suo archivio storico nell’Archivio centrale dello Stato, al quale versa per legge i propri atti, e che verrebbe evidentemente in buona misura svuotato del suo ruolo. Le modalità di selezione e accesso agli atti saranno determinate con decreto presidenziale, con una discrezionalità in deroga al Codice dei beni culturali che si presta a una possibile (e molto probabile, dati i precedenti) gestione “politica” non oggettiva e trasparente dell’archivio.
Conferenza dei Presidenti ANAI: una programmazione a tutto campo - Roma, 2 dicembre 2005
Assemblea ordinaria dei soci - Roma, 3 dicembre 2005
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