INTERVISTE LA MEMORIA AUDIO - VISIVA: uso dei materiali filmici e sonori per la formazione universitaria e specialistica
La Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico ha voluto realizzare, dopo il successo della prima fase dell’iniziativa “la Memoria visiva di chi pensa e crea. L’importanza della sua conservazione”, lo sviluppo di tale progetto. E’ stata avviata nel 2008, una nuova iniziativa, intitolata “La memoria audio-visiva: uso dei materiali filmici e sonori per la formazione universitaria e specialistica”. Anche per questa seconda fase il Presidente Giorgio Napolitano ha concesso l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, mentre la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il Diritto d’autore, nonché la Direzione Generale per gli Archivi hanno dato i loro patrocini, insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. ARTICOLI DEI NUMERI PRECEDENTI
Inchiesta: produzione e conservazione della documentazione durante le fasi di realizzazione di un film, a cura di Letizia Cortini
Dopo la prima intervista al produttore Enzo Porcelli, uscita sul n. 3/2008 de 'Il Mondo degli Archivi on line', prosegue la pubblicazione dei risultati dell'inchiesta nell'universo degli archivi cinematografici, a cura di Letizia Cortini, con le interviste ai fratelli Avati. Caso eccezionale in Italia, i due fratelli, regista e produttore, conservano integralmente sia l'archivio privato del regista Pupi, che quello della società di produzione Duea Film di Antonio Avati. Si tratta di archivi di grande interesse che andrebbero riordinati e valorizzati. Ma scopriamo questi tesori nelle parole dei due fratelli Avati.
L’archivio di Giulio Andreotti. Intervista a Luciana Devoti
Il 14 gennaio scorso, il novantesimo genetliaco del senatore a vita Giulio Andreotti - l’uomo politico italiano forse più famoso - ha costituito l’occasione per la presentazione al pubblico del suo archivio personale.
Trasferito fin dal 2007 nei sotterranei della sede dell’Istituto Luigi Sturzo a Roma, e da allora oggetto di un articolato progetto di riordino e inventariazione, questo fondo costituisce, per consistenza e ricchezza, un vero unicum nel panorama degli archivi di personalità politiche contemporanei.
La fondazione culturale romana, depositaria di buona parte delle fonti prodotte dal cattolicesimo democratico in Italia nel corso del Novecento, ha ricevuto in donazione il prezioso archivio, che è stato rapidamente dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio.
Il progetto ed i lavori di riordino e inventariazione sono stati affidati a Luciana Devoti, archivista di grande esperienza nel campo degli archivi di istituzioni e personalità politiche, coadiuvata da Francesca e Simona Panunzi, giovani professioniste particolarmente competenti nel settore della digitalizzazione.
A loro abbiamo rivolto alcune domande, centrate sugli aspetti professionali dell’intervento su questo archivio La Memoria Visiva di chi pensa e crea. L’importanza della sua conservazione - Intervista e Tullio De Mauro
Intervista/conversazione con il professor Tullio De Mauro, realizzata nell’abitazione del docente il 28 dicembre 2007, da Antonella Pagliarulo e David Gargani. L’intervista, che si è basata sui temi del questionario, prodotto dalla dottoressa Letizia Cortini, è stata registrata ed in seguito trascritta, rispettando anche il tono colloquiale della conversazione, da Antonella Pagliarulo. Un’inchiesta sull’accesso e la fruizione dei patrimoni audiovisivi
Il 23 novembre 2006, presso la sede del Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro a Roma, si è svolto il seminario “Patrimoni audiovisivi: accesso e ricerca. Aspettative ed esigenze dell’utenza nelle nuove prospettive di fruizione e servizio”, organizzato dalla Fondazione Aamod (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico), dall’Anai (Associazone nazionale archivistica italiana), dal Cflr (Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro) e dall’associazione Multimediarchitecture, in collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali. Inchiesta: produzione e conservazione della documentazione durante le fasi di realizzazione di un film
In questo numero si inaugura un'inchiesta, a cura della sottoscritta, Letizia Cortini, dedicata in particolare alla consapevolezza, nel settore della produzione audiovisiva e cinematografica, dell'importanza della conservazione della documentazione, di diversa tipologia, che viene prodotta durante le fasi di realizzazione di un film, fiction o non fiction. La sottoscritta, in particolare, si occupa da alcuni anni delle problematiche relativa alla descrizione dei complessi documentari filmici, costituiti spesso da numerose tipologie documentarie differenti, che andrebbero quindi trattati secondo un punto di vista archivistico, in un mondo dove, come è noto, regna sovrana la biblioteconomia anche nel trattamento di archivi privati di registi, di carte e documenti di società di produzione o di altri soggetti i cui materiali documentari sono legati tra loro da un vincolo necessario. L'intento dell'inchiesta è anche quello di sensibilizzare l'amministrazione archivistica, e non solo, su tali questioni, cercando di diffondere il più possibile la cultura archivistica nel recupero di questi patrimoni. LA MEMORIA VISIVA DI CHI PENSA E CREA… Un primo bilancio
La Fondazione Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico ha realizzato, con il sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione Cinema e del Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali, e i partner promotori: Associazione nazionale archivistica italiana - ANAI e Multimediarchitecture, il progetto La Memoria Visiva di chi pensa e crea. L’importanza della sua conservazione. In questo numero iniziamo a diffondere alcuni dei preziosi contributi raccolti durante l'inchiesta. A cominciare dalle interviste agli scienziati, solitamente meno coinvolti su tali tematiche. Particolarmente significativa è la testimonianza del matematico e storico della scienza Giorgio Israel, che ringraziamo tra l’altro per le preziose immagini di famiglia concesse. LA MEMORIA VISIVA DI CHI PENSA E CREA. L’IMPORTANZA DELLA SUA CONSERVAZIONE - Intervista a Giorgio Israel*
DOMANDE
Nelle domande che seguono per immagini in movimento intendiamo ciò che comunemente viene chiamato film (fiction o non fiction …), di qualunque genere esso sia (anche pochi minuti di un girato).
Per immagini fisse intendiamo le fotografie.
Le domande sono appositamente generiche per dare la massima libertà di interpretazione delle stesse, ovvero di riflessione, di critica e quindi di risposta. Gli archivi di Licio Gelli donati all’Archivio di Stato di Pistoia
In occasione della donazione, l’11 febbraio 2006, è stato organizzato un incontro, promosso dallo stesso archivio e dalla Soprintendenza archivistica per la Toscana al quale sono intervenuti Linda Giuva, Aldo Mola, Ferruccio Monterosso e Giorgio Petracchi. Era presente anche il direttore generale per gli archivi, Maurizio Fallace e naturalmente Licio Gelli. Cosa che ha scatenato le proteste di parte della sinistra pistoiese, soprattutto contro la decisione del Sindaco e della Giunta di concedere il patrocinio alla manifestazione. Proteste che non hanno mai messo in discussione l’opportunità di salvaguardare l’archivio, quanto semmai di celebrarne l’acquisizione. E’ certo comunque che la decisione di Licio Gelli di donare i suoi documenti allo Stato ed in particolare all’Archivio di Stato di Pistoia ha suscitato un notevole clamore, che per alcuni giorni ha portato gli archivi, non solo sulle prime pagine di quotidiani e riviste, ma anche nei palinsesti televisivi. Intervista a Anna Pia Bidolli
Vorremmo che tu ci dicessi in breve, qualcosa della tua esperienza di archivista di stato, di direttore di un piccolo istituto, quale l’Archivio di Stato di Terni, prima di passare poi all’incarico dirigenziale che oggi ricopri presso la Direzione generale per gli archivi.
Ho assunto la responsabilità del Servizio IV un anno fa dopo aver diretto dal 2002 l’Archivio di Terni. In precedenza la mia attività di funzionario è stata espletata per più di venti anni all’Archivio centrale dove mi sono occupata dei fondi dei ministeri economici e finanziari oltre che degli enti pubblici soppressi o in deposito.
Ho curato vari inventari e riordinamenti, operazioni di censimento di archivi ministeriali di cui ho effettuato numerosi scarti e versamenti. Intervista a Patrizia Ferrara
Parlami un po’ della tua storia, di come sei entrata negli archivi e della tua esperienza all’Archivio centrale dello Stato.
Prima di entrare nell’Amministrazione, come la maggior parte dei laureati in Filosofia degli anni ’70, ho provato – appena ventitreenne - la carta delle supplenze scolastiche. Per due anni, così, ho potuto conoscere un universo certamente molto complesso, quello dei liceali degli anni ’70.
I giovani – allora - venivano a scuola con grandi esigenze di rinnovamento in tutti i campi, anche in quello dell’insegnamento. E ti mettevano alla prova ogni giorno. Molte le proposte da parte loro, alcune delle quali accolte da me con convinzione. |