n. 1/2007
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Rassegna degli Archivi di Stato
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Sport invernali e montagna. Una memoria a rischio
Torino - Saint Vincent (AO) - Exilles (TO) - 16 - 19 maggio 2007
L’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, con il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” -CAI-Torino e il Consiglio Internazionale degli Archivi Sezione degli Archivi dello Sport e con il sostegno della Direzione degli Archivi Nazionali del Mondo del Lavoro di Roubaix (Francia), della Regione Piemonte e della Regione Autonoma Valle d’Aosta, della Compagnia di San Paolo, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione CRT, della Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta, della Soprintendenza Archivistica per il Lazio, dell’ANAI - Sezione Piemonte e Valle d’Aosta, dell’Istituto Luce, del Club Alpino Italiano, della Città di Torino, organizzano un seminario internazionale sul tema degli archivi degli sport invernali. Il motivo che spinge gli enti organizzatori a progettare l’incontro internazionale è quello di promuovere nel pubblico, non solo specialistico, la coscienza di non disperdere, anzi di tesaurizzare, un patrimonio documentario così rilevante, quale quello delle fonti legate agli sport invernali nel loro rapporto dialettico con la montagna.
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PREVISTA NEL CONTRATTO STATALI 2006-2009 LA SPECIFICA ‘DISTINTA DISCIPLINA’ PER GLI ARCHIVISTI E GLI ALTRI TECNICI DEI BENI CULTURALI
Un comunicato dell’ANAI e delle altre associazioni dei Beni Culturali
Le Associazioni Professionali AIB, ANAI, Assotecnici, che rappresentano le professionalità tecnico scientifiche del Ministero per i beni e le Attività culturali, nel loro impegno a sostenerne in tutte le sedi istituzionali il riconoscimento e la valorizzazione, hanno ottenuto fin dal 1997 con l’art. 11 della L.59/97 (c.d. L. Bassanini) l’ introduzione del principio per cui avrebbe dovuto essere prevista nei contratti pubblici una ‘distinta disciplina’ (giuridico-economica), oltre che per le figure professionali che svolgono compiti implicanti l’iscrizione ad albi, anche per le figure professionali che svolgono compiti tecnico-scientifici e di ricerca’ , come sono da sempre definiti quelli del personale scientifico dei Beni Culturali.
Archiexpo I edizione: un bilancio
Letizia Cortini* - Maurizio Savoja*
(Pubblicato anche sul Bollettino AIB)
Dal 12 al 15 dicembre 2006 si è svolta a Milano, presso il Centro Congressi Le Stelline, la prima edizione di Archiexpo, organizzata dall'Associazione nazionale archivistica italiana (http://www.anai.org/archiexpo). Per la prima volta in Italia il mondo degli archivi ha intrapreso una iniziativa nuova, prendendo in parte spunto da eventi organizzati periodicamente in ambito biblioteconomico. Questa prima edizione è stata dedicata in particolare al rapporto tra archivi e digitale, affrontato come sistema e opportunità di produzione documentaria, come modalità di conservazione e valorizzazione, come tecnologia di trattamento di documentazione nata su altri supporti o con sistemi differenti, e ancora nel suo porsi come prospettiva onnicomprensiva, in vista di un possibile futuro prossimo in cui il ciclo di vita dei documenti d’archivio si svolgerà in massima parte in ambito digitale.
Fonti orali: esperienza di conservazione, integrazione, trattamento
FONTI ORALI : ESPERIENZE DI CONSERVAZIONE, INTEGRAZIONE, TRATTAMENTO
Genova, 24-26 ottobre 2007
Fondazione Ansaldo – Archivio di Stato di Genova
L’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, in collaborazione con l’Anai Liguria e la Fondazione Ansaldo organizza un seminario dedicato al tema della raccolta, delle problematiche di conservazione, tenuta e trattamento e della valorizzazione delle fonti orali, nell’ambito di archivi complessi. Fonti orali intese come testimonianza insostituibile della storia e della memoria civile, sociale, antropologica di un paese.
L’archivio storico del Corriere della Sera
Sonia Gliera, Federica Terrile e Francesca Tramma
Il Corriere della Sera viene fondato a Milano da Eugenio Torelli Viollier, che ne assume anche la direzione, e il primo numero appare domenica 5 marzo 1876. La redazione composta inizialmente da tre redattori, un impiegato e un fattorino, ha sede al n. 77 della Galleria Vittorio Emanuele II, nel cuore della città.
L’investimento per la sua costituzione fu di 30.000 lire e la tiratura iniziale di 3.000 copie circa. Considerato il giornale della borghesia lombarda, attraversa tutta la storia della nazione affiancandola nella sua crescita.
Le carte del “Normanno”: l’archivio di Paolo Ricci
Rossana Spadaccini
Un vivace dibattito, sostenuto dalle voci di autorevoli esponenti della cultura contemporanea e della politica attiva - da Achille Bonito Oliva a Cesare De Seta, da Giuseppe Galasso ad Antonio Ghirelli, da Maurizio Valenzi ad Antonio Bassolino - ha riproposto, nel corso del 2006, l’opportunità di studiare la complessa figura e la poliedrica attività di Paolo Ricci, a partire dalla conoscenza delle sue carte.
L’Archivio di Stato di Napoli conserva questo archivio privato, assai consistente, ricco di circa seimila documenti, fra lettere, saggi, articoli, disegni, fotografie - che costituiscono una fonte ineguagliabile di conoscenza dei movimenti e dei fenomeni che animarono la vita culturale del secolo scorso. L’amplissimo spettro di contenuti culturali presenti in questo complesso documentario, in corso di riordinamento e di inventariazione, è dovuto all’impegno poliedrico e alla passione civile di Paolo Ricci.
L’archivio storico della Società degli alpinisti tridentini (SAT)
Claudio Ambrosi*
L’archivio storico della SAT rappresenta uno dei pochi nuclei documentari organici di una associazione alpinistica. Non è qui necessario spiegare l’importanza di tali fondi per lo studio della storia sociale dell’alpinismo, ma anche per lo studio della storia sociale del territorio su cui l’associazione si è trovata ad agire.
La montagna proibita. La censura teatrale dal dopoguerra al 1962
Maria Procino
Finita la guerra, gli autori cinematografici e teatrali sono convinti di poter finalmente scrivere in piena libertà, senza ‘esami’ e senza dover autocensurarsi. “C’è un bisogno di rinnovamento che si agita in tutti noi che lavoriamo per il teatro. Il teatro di domani non avrà né la forma né l’organizzazione né il linguaggio di quello di ieri” [1]. Così scrive Paolo Stoppa. Il sogno però dura poco, la macchina burocratica e repressiva si rimette presto in moto.
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