ACQUISTI L’archivio della Fondazione Nascimbene in custodia temporanea
Il 18 maggio 2011 è stata siglata la Convenzione di custodia temporanea dell’archivio della Fondazione Nascimbene di Pavia e il 19 maggio la documentazione, descritta nell’elenco di consistenza prodotto da questo Istituto e condizionata in 144 scatole, è stata trasferita presso l’Archivio di Stato di Pavia, in un locale di deposito, in attesa di inventariazione.
L’archivio Castiglioni di Mantova. Un’importante donazione per l’Archivio di Stato
Venerdì 30 settembre 2011 è stato presentato l'archivio Castiglioni. Alla presenza degli eredi Castiglioni sono intervenuti Luciano Scala, Direttore Generale per gli Archivi, Amedeo Quondam, Università di Roma La Sapienza, Maurizio Savoja, Soprintendende Archivistico per la Lombardia, Daniela Ferrari, Direttrice dell'Archivio di Stato di Mantova. I conti Castiglioni, discendenti di Baldassarre, celeberrimo autore de “Il Cortegiano”, con gesto di grande liberalità e con alto senso civico, hanno voluto donare all’Archivio di Stato di Mantova il loro archivio, dove esso è pervenuto unitamente al deposito della ricca biblioteca di famiglia. Il fondo documentario, che si colloca tra gli archivi gentilizi mantovani più prestigiosi, comprende documentazione dal XIV al XX secolo, della quale fu notificato il grande interesse storico dal Ministero per la Pubblica Istruzione fin dal 1928. ARTICOLI DEI NUMERI PRECEDENTI Consegna dell’archivio del Genio Civile e del Magistrato per il Po di Mantova
L’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPo) ha consegnato all’Archivio di Stato di Mantova la documentazione prodotta dal Genio Civile e del Magistrato per il Po di Mantova, uffici di cui ha ereditato le funzioni a partire dalla sua istituzione nel 2003. Si tratta di oltre 1900 faldoni di atti, già depositati presso un magazzino idraulico periferico, prodotti nel corso del Novecento, che testimoniano numerose opere pubbliche e interventi di gestione idraulica relativi sia alla città (soprattutto per quanto riguarda i laghi e il Rio), sia al territorio, con la rete idrografica che fa capo al Po e ai suoi affluenti mantovani. Il recupero dell’archivio della Società Aeronautica Italiana (SAI) di Passignano sul Trasimeno
Tra gli anni 1920 e 1921 si insediò a Passignano la Società Anonima Industriale, che, rilevata la sede e gli impianti della Scuola militare per Piloti e idrovolanti, chiusa dopo la fine della guerra 1915-1918, concentrò la propria attività nell’addestramento dei piloti e nella riparazione dei velivoli. Nuove acquisizioni dell'Archivio di Stato di Torino
L'Archivio di Stato di Torino ha acquisito, tramite la Soprintendenza archivistica per il Piemonte, due lotti posti in vendita in un'asta pubblica, riguardanti, uno, un blocco di documenti del secc. XV-XVII relativi a una delle più antiche abbazie cistercensi del Piemonte, Staffarda, di cui si conserva l'archivio a seguito delle soppressioni sette-ottocentesche, l'altro, otto lettere autografe di Giuseppe Garibaldi al colonnello ungherese Dunyov Istvan degli anni 1862-1877. Di particolare importanza è l'acquisizione di un consistente volume manoscritto, contenente le consegne per il 1533-1534 dei beni spettanti all'abbazia di Novalesa, in Valle di Susa, il cui archivio, conservato presso l'Istituto, contiene documenti dell'anno 726. L'epistolario di Stefano Merli all'Archivio di Stato di Piacenza
E’ stato depositato presso l’Archivio di Stato di Piacenza l’epistolario di Stefano Merli (1925-1994), studioso e militante socialista nativo di Podenzano (PC). La sua figura è legata alla fondazione di riviste e centri di studio dedicati al mondo del lavoro, fra cui spiccano “Movimento operaio”, “Rivista storica del socialismo”, “Classe” e “Socialismo e storia”; fu docente universitario a Siena, Venezia e Milano. L’Archivio dell’ing. Paolo Basler
Nell’aprile del 2009, in occasione della “XI Settimana della cultura”, è stato depositato presso la Sezione di Archivio di Stato di Spoleto l’archivio di Paolo Basler, precedentemente dichiarato di notevole interesse storico e poi acquistato dal Ministero per i beni e le attività culturali.
L’ing. Basler, nacque a Zeihen (Svizzera) il 28 settembre 1885 e morì nel 1979 a Spoleto, città nella quale si era trasferito nel 1912, per collaborare, con un gruppo di ingegneri svizzeri, alla progettazione e alla realizzazione della ferrovia Spoleto-Norcia. Svolse mansioni di direttore della linea ferroviaria, inaugurata il 1 novembre dal 1926, fino al 1954. Nel 1927 gli fu concessa la cittadinanza italiana e nel 1928 gli fu riconosciuto, da parte del Politecnico di Milano, il diploma di laurea in ingegneria conseguito al Politecnico di Zurigo. Archivi privati di famiglie e persone in Umbria, acquistati dallo Stato
Nell’ambito dell’attività di vigilanza e di tutela della Soprintendenza archivistica per l’Umbria relativa agli archivi privati, nel corso del 2008, sono stati acquisiti dallo Stato l’originale archivio fotografico di Primo Dorello di Narni (1872-1963) e documentazione prodotta dalla famiglia Rossi Scotti di Monte Petriolo di Perugia.
Il primo è composto da 1674 lastre fotografiche stereoscopiche, degli anni 1910-1945 c.a, che si riferiscono principalmente a paesaggi e città umbre, a ritratti di famiglia e a momenti e attività di vita quotidiana. Il fondo è stato versato all’ Archivio di Stato di Terni.
L’altro acquisto riguarda documentazione prodotta dalla famiglia Rossi-Scotti di Monte Petriolo di Perugia consistente in 23 fascicoli contenuti in otto cartelle, degli anni 1840-1899. Una proposta di acquisto: l’archivio della famiglia Pierleoni di Città di Castello
E’ in corso il procedimento di acquisizione da parte dello Stato dell’importante archivio della famiglia Pierleoni di Città di Castello.
La documentazione, riordinata da Emma Bianchi della Soprintendenza archivistica per l’Umbria, è corredata da un elenco di consistenza.
L’archivio consta di circa 92 pezzi dal 1659 al 1957. Le carte riguardano in particolare alcune figure di spicco della famiglia, prima fra tutte quella di Florido Pierleoni (1742-1829), vescovo di Acquapendente dal 1802 fino alla sua morte nel 1829. Nuove acquisizioni 2008 - DGA, SERVIZIO II “Tutela e conservazione del patrimonio archivistico”
ACQUISTI (B.Angeloni) Nel corso del 2008 sono stati acquistati dalla Direzione generale per gli archivi un nucleo di 158 disegni tecnici, su proposta della Soprintendenza archivistica per il Piemonte, e l’archivio della famiglia Guadagni, da tempo sotto la vigilanza della Soprintendenza archivistica per la Toscana che nel 1995 ne aveva dichiarato il notevole interesse storico. ACQUISIZIONI 2008: acquisti e donazioni
Tutela e conservazione del patrimonio archivistico – Direzione Generale per gli Archivi
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ACQUISTI
La Direzione generale per gli archivi, sentito il Comitato tecnico-scientifico per gli archivi, ha autorizzato agli inizi del 2008 l’acquisto di due fondi dichiarati di interesse storico particolarmente importante: l’archivio dell’impresa “Contegiacomo” di Putignano (BA) e quello personale di Gioacchino Napoleone Pepoli. L’iter della compravendita a trattativa privata di tali fondi – che rientra nell’attività di tutela sugli archivi non statali spettante alle Soprintendenze archivistiche - è stato seguito dalle soprintendenze della Puglia e della Toscana competenti per territorio; i fondi acquisiti saranno affidati, rispettivamente, all’Archivio di Stato di Bari e all’Archivio di Stato di Bologna, che ne assicureranno la conservazione, la fruizione pubblica e la valorizzazione. Gli “acquisti” degli Archivi nel corso del 2007
L’archivio Amati Cellesi, famiglia del patriziato pistoiese
L’archivio familiare Amati Cellesi, di notevole interesse storico, ha documenti databili tra il XVI e il XIX secolo, costituiti dalle carte personali dei membri della famiglia e dalle carte patrimoniali (libri di ricordi, libri dei debitori e creditori, giornali di entrata e uscita, filze di negozi, processi, doti, eredità, amministrazioni pupillari); la documentazione più cospicua consiste nei libri di amministrazione delle fattorie di famiglia (registri di entrata e uscita, saldi colonici, movimenti di generi vari e di bestiame).
La famiglia Amati, originaria di Pistoia e lì attestata fin dal 1350, fu ascritta al patriziato pistoiese nel 1755. L’ultimo discendente, nel 1853, nominò erede del suo patrimonio il tredicenne Giulio di Luigi Cellesi, con l’obbligo di aggiungere il cognome Amati al proprio. Per questo motivo sono confluite nel fondo le carte dei Cellesi, anch’essi annoverati tra le più antiche e illustri famiglie pistoiesi. Vi si trovano, inoltre, un nucleo di documenti della famiglia Panciatichi – con numerose pergamene a partire dal secolo XIV, pervenuto dopo il matrimonio, nel 1768, di Tommasa Panciatichi e Giulio Giuseppe Amati – e altri piccoli nuclei documentali relativi alle famiglie Galeotti, Forteguerri, Mattei. Le donazioni agli Archivi di Stato nel corso del 2007
L’archivio degli Appiani d’Aragona, Signori di Piombino
L’Archivio di Stato di Piacenza ha recentemente ricevuto in dono l’archivio della famiglia Appiani d’Aragona (secc. XV-XX, con atti in copia dal 1328), dichiarato di interesse storico particolarmente importante.
L’interessante fondo consente di approfondire le testimonianze sulla famiglia fornite da studi archivistici (Enrico Petrucciani, Le vicende dell’archivio Appiani d’Aragona, in Bollettino Storico Piacentino, 2003) e atti di convegni (“Storie di casa : Archivi storici delle famiglie piacentine” in Bollettino Storico Piacentino, 2003). Gli Appiani, originari di Pisa e signori di Piombino dal 1400, si stabilirono in Piacenza nel secc. XVI. A Jacopo III d’Appiano fu concessa la facoltà di innestare il casato d’Aragona a quello degli Appiani; più tardi la famiglia ottenne dall’imperatore Massimiliano I che la signoria piombinese fosse eretta in feudo imperiale. Secondo le ricerche svolte da Enrico Petrucciani le prime notizie relative ad un archivio della famiglia Appiani vengono fornite da Cristoforo Poggiali (Memorie storiche Piacentine, Piacenza, Giacopazzi, 1757-1766, IX, pp 53-57) e l’attuale archivio Appiani deve farsi risalire all’originario nucleo che alla fine del trecento fu portato da Pisa a Piombino. Il fondo – del quale è in corso l’inventariazione - comprende prevalentemente atti e transazioni di natura patrimoniale; non mancano però atti di natura familiare, atti processuali relativi a cause civili, pubblicazioni in materia agraria, documentazione relativa alla proprietà di Villò, successivamente alienata. Le Carte dei Gori Martini, possidenti senesi (sec. XVII-XIX)
La documentazione si riferisce prevalentemente alla famiglia Gori di Firenze, imparentata con i Martini di Siena per matrimonio di Benedetto con Giuditta Martini (1647). Antonio Gori fu podestà di Barga (1664); Cesare fu senatore (1795) e consolidò la presenza della famiglia tra i proprietari terrieri nel Senese, grazie all’acquisto di numerosi poderi della Grancia delle Serre dell’ospedale di Santa Maria della Scala in Siena. Le Carte di Maria Ricci, poetessa e scrittrice nell'Italia umbertina
La raccolta consiste in lettere autografe firmate e altri manoscritti pervenuti a Maria Ricci, poetessa e scrittrice, personaggio in vista della cultura nell’Italia umbertina, animatrice di salotti letterari e promotrice di pubblicazioni. A lei si rivolgevano personalità del mondo letterario e scientifico, non solo italiane, fra cui il filologo e accademico della Crusca Isidoro Del Lungo, l’etnologo e antropologo Angelo De Gubernatis - dei quali sono presenti, rispettivamente, trentaquattro e quarantasette lettere autografe – e altri personaggi (l’astronomo Flammarion, Vittoria Aganoor Pompilij, Enrico Panzacchi, Paolo Mantegazza, Vilfredo Pareto, Olindo Guerrini, Felice Le Monnier, Eugenio Checchi). L'archivio della famiglia vicentina Franco (secc. XIV-XX)
L’archivio è di grande importanza e pregio per la città di Vicenza e il suo territorio, sia per le personalità di spicco coinvolte nei rapporti coltivati dal prestigioso casato dei Franco, sia per la qualità e l'ampiezza degli interessi economici gestiti dalla famiglia. Fonte preziosa per le ricerche che attengono a testimonianze artistiche e architettoniche palladiane, la documentazione è costituita da due nuclei: uno prodotto dalla famiglia Franco e l’altro dalla famiglia Muttoni. La Collezione di carte e vedute del golfo di La Spezia e della Lunigiana (secc. XVI-XX)
Il materiale cartografico o assimilabile (vedute, cartoline d'epoca) riguarda il golfo di La Spezia e alcune aree limitrofe (in particolare la Lunigiana) e risulta databile tra la fine del secolo XVI e l'inizio del XX. Non si tratta di un fondo archivistico in senso proprio, ma di un corpus di mappe a stampa tratte dai principali atlanti italiani e stranieri editi in età moderna; di uno di questi - l'Atlante dell'Arsenale militare e marittimo - rimangono pochi esemplari; mentre 18 mappe di grande formato, più un volume, sono manoscritti e sono presumibilmente pezzi unici. La raccolta - complessivamente di 366 unità - è ordinata in sezioni e sottosezioni tematiche e corredata di un catalogo. Si segnalano l’esemplare colorato della carta del Barentsz, datata 1595, e il pezzo intitolato “La Liguria” del Vrients (la prima carta della Liguria intesa come entità politica e con la prima indicazione del luogo di nascita di Colombo).
I documenti sono stati offert in vendita dai fratelli Sassetti del Centro bibliografico di Storia locale “Sant’Agostino” situato a la Spezia.
La documentazione è stata versata all'Archivio di Stato di La Spezia L' Archivio della Casa editrice Nistri-Lischi 1922-2004
Fondata nel Settecento, la casa editrice-stamperia di Sebastiano Nistri, da subito attenta alle punte più alte della cultura umanistica e scientifica, ben rappresentate a Pisa dalla vita dell'antico ateneo, vide, fra le altre, le firme di Pilla, Pacinotti, Vaccà, Tommasini fra gli scienziati e di Alfieri, Shelley, Rapisardi, Guadagnoli fra i letterati. Una lettera autografa di Lorenzo de' Medici al padre Piero (Capua, 19 aprile 1466)
La lettera è stata posta in vendita presso la Christie’s di Roma. Il documento, acquistato in via di prelazione dall’Amministrazione archivistica, è stata destinata all’Archivio di Stato di Firenze, che conserva le lettere della famiglia de’ Medici nel fondo denominato “Mediceo avanti il Principato”. Le Lettere al collezionista Tommaso de Marinis (sec. XX)
Il destinatario delle lettere è Tammaro De Marinis (1878-1969), uno degli esponenti più noti del collezionismo italiano nel secolo scorso, protagonista dello sviluppo del mercato antiquario privato fiorito agli inizi del Novecento. Dopo le prime esperienze nella bottega di Riccardo Marghieri, noto libraio napoletano, De Marinis aprì una libreria a Firenze e ben presto fu considerato il “principe dei bibliofili”, grazie al suo acume nella ricerca e nell’individuazione di libri rari e pregiati ed alla sua capacità di intessere stretti rapporti con il ceto collezionista europeo.
Nel 1970 fu dichiarato di notevole interesse storico un nucleo documentario di proprietà di Tammaro De Marinis, pertinente a letterati, artisti e uomini politici del Rinascimento. Sembra, però, che l’archivio di De Marinis sia andato in parte disperso e che un lotto di 74 lettere, datate tra il 1904 e il 1969, sia pervenuto al Gabinetto Vieusseux per acquisto sul mercato antiquario fiorentino nel 1986. Il nucleo di corrispondenza, acquistato ora, è cospicuo e di notevole interesse per la ricostruzione, almeno parziale, dell’attività e dei rapporti commerciali e culturali dell’antiquario.
I mittenti delle lettere sono in gran parte i protagonisti della cultura italiana novecentesca, come Corradini, Croce, Einaudi, Garin, Kristeller, Mazzatinti, Ojetti, Treccani, Serao. Un centinaio di lettere, con biglietti, cartoline illustrate e carte postali, provengono dalla famiglia Savoia, in particolare da Maria Josè, Maria Pia e Maria Gabriella.
La documentazione è stata versata all'Archivio di Stato di Firenze L'archivio della nobile famiglia modenese Boschetti (secc. XIV-XX)
L’archivio proviene da una famiglia tra le più illustri dell’antica nobiltà modenese, investita del feudo di San Cesario, che mantenne fino al 1796; ottenne il titolo comitale nel 1404 dal legato pontificio di Bologna e in seguito da Lionello d’Este, cosicché la contea ebbe duplice connotazione giuridica, ecclesiastica e signorile.
L’archivio è costituito da documentazione in filze e cassette, che assommano a circa 600, da 91 pezzi tra registri e volumi, compresi nel limite cronologico dei secoli XIV-XX, e da documenti in copia dal IX secolo. Rilevante anche per la completezza della documentazione, l’archivio era stato conservato a titolo di deposito presso l’Archivio di Stato di Modena fin dal 1976. L'archivio dell'architetto Giuliana Genta (1925-1979)
L’Archivio centrale dello Stato ha recentemente ricevuto in dono l’archivio dell’architetto Giuliana Genta (1922-2005). La donazione da parte della famiglia Genta ha agevolato la prosecuzione degli interventi di ordinamento, inventariazione e ricerca condotti - nell’ambito del progetto relativo agli archivi dell’architettura contemporanea - dall’Osservatorio sul moderno della facoltà di architettura dell’Università “La Sapienza di Roma”, dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio e dall’Archivio Centrale dello Stato, cui la stessa Giuliana Genta aveva attivamente partecipato. L’archivio (1925-1979), dichiarato di interesse storico particolarmente importante nel settembre 2004, testimonia l’attività professionale da lei intrapresa all’inizio degli anni ’50 in ambiti diversi: dai progetti INA casa per i quali collaborò con Adalberto Libera, alla rilevante attività nel campo dell’edilizia residenziale e dei servizi, dalla progettazione e ristrutturazione di quartieri all’edilizia sacra, sino all’arredamento di interni. L'archivio dell'uomo politico viterbese Angelo La Bella
L’Archivio di Stato di Viterbo ha recentemente ricevuto in dono dagli eredi l’archivio di Angelo La Bella, parlamentare e uomo politico dell’area viterbese, militante nel P.C.I. e successivamente in Rifondazione Comunista.
L’archivio offre una testimonianza del clima politico italiano dagli anni della resistenza fino agli anni Settanta, sia in ambito nazionale che locale: comprende, tra l’altro, materiale relativo ad inchieste parlamentari, a processi ed eventi politici dell’epoca, alla carica di sindaco del Comune di Civitella d’Agliano ricoperta per lungo tempo dal La Bella. Al nucleo più strettamente politico si aggiungono le carte ed il materiale bibliografico attinenti ai suoi interessi culturali ed alle sue ricerche sulla storia del territorio viterbese. Disegni degli architetti Marchelli per Reggio Emilia
La Artoni Trasporti S.p.A ha recentemente donato all’Amministrazione archivistica una raccolta di 19 disegni degli architetti Domenico, Giuseppe e Pietro Marchelli (secc. XVIII- XIX) relativi a progetti architettonici - in gran parte di edilizia pubblica - per la città di Reggio Emilia.
I disegni, al contempo di rilevante valore storico e di buon livello artistico, arricchiscono oggi il patrimonio documentario dell’Archivio di Stato di Reggio Emilia, presso cui sono custoditi altri disegni professionali degli architetti Marchelli. La documentazione costituisce una testimonianza della loro attività, ma anche una importante fonte storica sui mutamenti architettonici subiti dalla città nel corso dell’Ottocento. L'archivio del giornalista e studiosoGiovanni D'Astoli
L’Archivio di Stato di Terni ha ricevuto in dono nel novembre 2005 l’archivio del giornalista e studioso Giovanni D’Astoli (1908-2002), dichiarato di interesse storico particolarmente importante. Il fondo documenta i vari campi dei molteplici interessi culturali del personaggio e comprende, tra l’altro, documentazione sulla storia artistica della città, articoli di argomento storico-filosofico e di attualità politica, appunti di studio relativi a documentazione storica comunale, periodici - anche rari. L’archivio, per la sua ricchezza e varietà, può considerarsi una significativa fonte per gli studi storici sulla città di Terni. L'archivio di Armando Rocchi, militare e dirigente politico del periodo fascista
L’Archivio di Stato di Perugia ha recentemente ricevuto in dono l’archivio di Armando Rocchi, vissuto tra il 1898 e il 1970, militare e dirigente politico nel periodo fascista. Il fondo, che documenta l’attività di Armando Rocchi per il periodo 1923-1968, comprende, tra l’altro, documentazione relativa alle campagne di Spagna e di Albania, fotografie e cartoline riguardanti la campagna dei Balcani del 1941 ed il carteggio con la moglie; di particolare interesse il nucleo relativo ai processi penali che il Rocchi subì dal 1944 al 1955. Pur essendo di piccole dimensioni, l’archivio costituisce una originale fonte storica, e consente di cogliere, attraverso la vita privata e pubblica del personaggio, aspetti delle vicende sociali e politiche del ventennio fascista. L'archivio del musicista Giovan Battista Boni e della casa editrice Samel
Nel giugno 2006 la famiglia Boni ha donato all’Archivio di Stato di Ascoli Piceno, sezione di Fermo, l’archivio del musicista Giovan Battista Boni (1865-1964), e della Casa Editrice SAMEL di Fermo, gestita dai fratelli Boni.
Giovan Battista Boni oltre che compositore di musica sacra, fu attivo nella propaganda della riforma ceciliana e nell’ambito della didattica, fondò e pubblicò numerose riviste di musica liturgica; la produzione della Casa Editrice Samel (Società Anonima Editrice Libraria), molto curata in rapporto alle tecniche tipografico-musicali dell’epoca, era rivolta in buona parte agli ecclesiastici ma riguardava anche corsi e riviste di carattere didattico.
L’archivio (fine dell’Ottocento - anni Sessanta del Novecento), dichiarato di interesse storico particolarmente importante nell’ottobre del 2005, ha una consistenza di circa otto metri lineari ed è costituito prevalentemente da partiture musicali e da documenti relativi alla SAMEL, cui si aggiungono corrispondenza, ritagli e giornali dell’epoca. Carte Ottorino Respighi
E' stata acquistata dal Ministero per i beni e le attività culturali la collezione documentaria del compositore Ottorino Respighi (Bologna 1879 - Roma 1936), venduta dallo Studio bibliografico "L'Arengario" di Gussago (BS). Ha curato l'acquisto la Sovrintendenza archivistica per la Lombardia. Il complesso documentario consiste, inoltre, di una ricca documentazione fotografica (1 faldone) sulla vita di Respighi e della moglie Elsa Olivieri Sangiorgi, nonché sui loro rapporti con vari personaggi del mondo musicale e della cultura ( Casella, Fermi, Ojetti, Papini) e di altrettanto ricco carteggio e lettere (2 faldoni) anche ad Elsa. Carte del naturalista e botanico Giuseppe Bianca
A seguito della dichiarazione di notevole interesse storico, da parte della Soprintendenza archivistica per la Sicilia è stato acquistato il fondo della famiglia Bianca.
Oltre alle scritture per lo più relative ai beni della famiglia, l’archivio comprende l'epistolario del naturalista Giuseppe Bianca (Avola, 1801-1883). Il botanico Giuseppe Bianca pubblicò Flora dei dintorni di Avola (Catania 1840), premettendovi una descrizione topografica dei terreni, per evidenziare lo stretto rapporto tra studio botanico e rilevazione dell'habitat, secondo il metodo naturalistico proprio di quei tempi. L'Archivio Bentivoglio d'Aragona
E’ stato di recente acquistato l'archivio dei marchesi Bentivoglio d'Aragona conservato dal 1962 presso l'Archivio di Stato di Ferrara. L'archivio possiede documentazione di una delle più antiche e celebri famiglie di Bologna, signori della città a partire dal 1401, successivamente trasferitisi a Ferrara. Il pregevole materiale, parzialmente ordinato, comprende: documenti patrimoniali (388 cassette ed un libro); 379 mazzi di lettere in 452 buste; lettere e documenti riguardanti l'attività diplomatica dei Bentivoglio (4 cassette e 545 tomi); 27 volumi di repertori ed indici. Una sezione miscellanea comprende inoltre: componimenti poetici, esercitazioni letterarie, copie di lettere al re di Francia, scritti filosofici del cardinale Cornelio Bentivoglio, processi ed atti giudiziari a stampa, atti manoscritti relativi all'eredità Pio di Savoia, privilegi e costituzioni a stampa, editti e bandi, memorie storiche ed araldiche, carte patrimoniali, piante, disegni e stampe. Carte di artisti italiani dell’Ottocento
E’ stata di recente acquistata una raccolta di carteggi di artisti italiani, proveniente con molta probabilità dall’archivio della Società di Belle Arti-Circolo degli artisti di Firenze, dichiarata di notevole interesse storico nel 1965. La collezione, costituita nei primi del ‘900, comprende un migliaio di pezzi dal 1800 al 1942, con alcuni documenti dei secc. XVII e XVIII, in prevalenza lettere inviate da 403 artisti (pittori, scultori ed incisori) a quattro personaggi del mondo artistico: Luigi Pisani, gallerista fiorentino; Eleuterio Pagliano (1826-1903) pittore neoclassico e patriota; Francesco Nenci (1781-1850) direttore dell’Accademia di belle arti di Siena, del quale si ricordano le illustrazioni per la Divina Commedia; Luigi Levi (1859-1939) pittore impressionista livornese. Un secondo nucleo è costituito dal carteggio della Società di belle arti–Circolo degli artisti di Firenze, che fu al centro di vari movimenti artistici dell’800. Sono presenti anche schizzi, disegni, fotografie di opere, ritagli di giornale. Il complesso di documenti, conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze, riveste un notevole interesse per la storia artistica e culturale italiana dell’800 e dei primi del ’900. |