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L'Associazione Univideo

Davide Rossi

in nn. 2-3/2007
L'Univideo, l'Unione italiana editoria audiovisiva, è l'associazione che rappresenta il settore dell'Home Entertainment in Italia e raggruppa al suo interno le principali aziende attive nell’industria dell'audiovisivo. Attualmente le imprese che aderiscono all'associazione sono 66; un comparto pari a oltre il 90% del mercato totale, vettore di un indotto nazionale di dimensioni significative con funzioni industriali, creative e distributive in grado di coinvolgere circa 17.000 addetti occupati.
L'associazione, fondata nel 1984, raccoglie al suo interno 4 grandi categorie:
-   Editori audiovisivi:  imprese  che acquisiscono o producono contenuti e opere audiovisive e ne curano la commercializzazione.
-   Duplicatori/replicatori: imprese che trasformano in supporti audiovisivi le materie prime e confezionano il prodotto finito.
-   Imprese tecniche e di post-produzione: imprese specializzate nella realizzazione dei semilavorati e dei contributi audio-video addizionali.
-   Enti non-profit: realtà che utilizzano i supporti audiovisivi per finalità di diffusione culturale scientifica e confessionale o che organizzano eventi, premi, mostre.
Dal 1999 è parte integrante del Sistema Confindustria, di cui condivide il riconoscimento della libera impresa e del libero esercizio dell’attività economica quali fattori di sviluppo e di progresso per l’intera società. La categoria industriale rappresentata dall’Univideo consolida così la propria immagine non solo nei confronti dei business partners ma anche del mercato e delle istituzioni.
L' Univideo, nel pieno rispetto delle disposizioni confederali in materia di ripartizione dei ruoli e delle prestazioni fra le componenti del sistema, vede tra le proprie finalità le seguenti:
-   favorire il progresso del settore rappresentato, curando l'assistenza e la tutela degli interessi delle imprese;
-   rappresentare le imprese associate nei rapporti con tutti gli interlocutori esterni, pubblici e privati;
-   tutelare le attività delle imprese aderenti sul piano sindacale e del lavoro;
-   provvedere all’informazione e alla consulenza degli associati relativamente ai problemi generali e specifici di loro interesse.
Da vent'anni l'associazione si occupa della tutela e della promozione degli interessi collettivi del comparto, svolgendo sia attività di servizio per i propri associati che di rappresentanza delle categorie del settore nei confronti dell’esterno: governo, parlamento, media, confederazioni industriali e distributive, pubbliche amministrazioni.
La rappresentatività di Univideo si estrinseca a livello nazionale
-   verso i media;
-   verso i referenti istituzionali: audizioni parlamentari e ministeriali. Il Presidente, Davide Rossi, è l’unico rappresentante del mondo imprenditoriale designato come membro effettivo del Comitato per la tutela della proprietà intellettuale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, composto da organi di estrazione istituzionale;
-   verso le controparti sociali e sindacali: Univideo è di diritto una delle associazioni firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro delle imprese videofonografiche;
-   verso la Siae;
-   verso le Autorità Anti-trust;
e a livello internazionale essendo membro effettivo della I.V.F., International Video Federation, organismo di rappresentanza dell’industria audiovisiva europea con sede a Bruxelles.
Al suo interno l'Univideo conta un ufficio studi per un monitoraggio continuativo degli andamenti economici sotto ogni peculiare aspetto e in un’ottica di sistema. La presentazione dei dati del settore attraverso il Rapporto sullo stato dell’editoria audiovisiva è ormai diventato un appuntamento consolidato e punto di riferimento per l’intera filiera.
L'Univideo dispone inoltre di un Ufficio stampa e relazioni esterne per promuovere le diverse attività associative attraverso comunicati e interviste, con la diffusione di "Univideo News" newsletter distribuita in 4500 copie, e mediante la realizzazione di convegni, seminari e gruppi di lavoro rivolti sia al mondo industriale/imprenditoriale che a quello universitario.
L'Associazione è titolare del marchio collettivo di garanzia "Univideo", atto a contraddistinguere i videogrammi ed altri supporti video prodotti, distribuiti e importati dalle imprese italiane. Il marchio garantisce al pubblico la legittimità del prodotto e la sua conformità ai requisiti di qualità imposti dall’associazione.
 
 
Appello al Ministro dello sviluppo economico On. Pierluigi Bersani presentato dall'Unione Italiana Editoria Audiovisiva
 
12 Febbraio 2007
 
Signor Ministro,
in questi anni l’Editoria Audiovisiva ha saputo guadagnarsi, soprattutto dopo il lancio sul mercato del DVD che ha ormai completamente soppiantato la vecchia videocassetta, uno spazio sempre più importante nelle abitudini delle famiglie italiane grazie alla versatilità del supporto utilizzato e alle sempre più moderne e sofisticate modalità produttive, distributive e di fruizione dello stesso.
Oggi oltre 14 milioni di famiglie italiane possiedono un lettore DVD e possono spaziare in un universo di 15.000 titoli pubblicati, avendo accesso a costi ragionevoli, senza interruzioni pubblicitarie e senza canone, a tutte le più importanti opere audiovisive, dal cinema d’autore alla fiction, dai cartoni animati ai documentari.
Noi editori di DVD abbiamo osservato con interesse e apprezzamento le misure introdotte dal recente decreto legge in materia di liberalizzazioni, e non ci è sfuggito come il tema della trasparenza sia sempre protagonista centrale nelle sue proposte.
Proprio per questo ci permettiamo di sottoporre congiuntamente a Lei, agli altri operatori economici interessati e all’opinione pubblica questo documento, soprattutto in vista della discussione sul Disegno di Legge collegato al Decreto, evidenziando la necessità di introdurre misure di semplificazione burocratica per le Imprese del nostro settore.
In particolare, oltre ad alcuni altri aspetti che saranno oggetto di un più articolato documento tecnico, auspichiamo l’abrogazione delle norme in materia di contrassegnatura obbligatoria (in altre parole del “Bollino SIAE”) previste dalla Legge 633/1941 (art.181 bis):
Secondo l’Univideo il Bollino SIAE deve non essere più obbligatorio per almeno 5 buone ragioni:
1.      Perchè è necessaria una semplificazione della burocrazia nel lavoro delle imprese di edizione e replicazione di DVD; un’azienda infatti non può distribuire i propri prodotti finiti sul mercato, se non dopo la “bollinatura”. Questo incide fortemente sulla logistica e rallenta talvolta in maniera significativa i tempi per la distribuzione.
2.      Perchè il contrassegno ha certamente avuto in passato un ruolo importante per combattere la pirateria audiovisiva garantendo l’originalità del prodotto. Ma sono passati i tempi della vendita di videocassette contraffatte a ignari cittadini, e oggi la differenza e la modalità di commercializzazione tra un DVD legale e uno pirata sono così grandi da non poter trarre in errore neppure il consumatore meno avveduto.
3.      Perchè oggi è Internet il luogo “virtuale” del maggior flusso di pirateria. Gli Editori di DVD si vedono quindi chiusi a tenaglia tra la diffusione illegale di opere tramite la rete e la burocrazia che rende difficile lavorare a chi opera nel pieno rispetto delle leggi. Inoltre, appare evidente che viene falsata anche la concorrenza con i media a pagamento legali che non sono soggetti ad alcun obbligo di contrassegnatura ed anzi godono di un più favorevole trattamento Iva.
4.      Perchè non ci accontenta né ci consola venire a conoscenza del fatto che di tanto in tanto vengono effettuati ingenti sequestri di DVD pirata privi di contrassegno o recanti contrassegni contraffatti. Vogliamo che l’attività repressiva non sia limitata agli interventi nei confronti dei venditori ambulanti, ma venga svolta ad un più alto livello di intelligence, cercando di identificare i vertici delle organizzazioni criminali coinvolte. E’ necessaria qualità piuttosto che quantità nella attività repressiva.
5.      Perché siamo l’unico Paese Europeo che utilizza questo rozzo, antiquato e inefficace strumento. Tale circostanza rende non solo le nostre Imprese meno competitive nello scenario internazionale ma anche il nostro settore meno credibile agli occhi degli investitori sia nazionali che esteri.
Ci teniamo a precisare che questo nostro appello non deve essere letto come un attacco contro la Società Italiana degli Autori ed Editori che, avvalendosi di eccezionali competenze e professionalità, svolge un’importante funzione istituzionale per la tutela della proprietà intellettuale e che è stata incaricata dell’emissione e della gestione dei contrassegni dalla Legge sul Diritto d’Autore.
L’Univideo auspica l’abolizione dell’obbligo di contrassegnatura per le  opere audiovisive, fermo restando l’obbligo di certificazione alla SIAE in relazione alle tirature, ai costi di segreteria e a tutti gli oneri ad essa dovuti.
Il nostro obbiettivo non è quello di versare un solo centesimo in meno alla SIAE, ma quello di evitare oneri e danni aggiuntivi dovuti ad un ormai inutile adempimento burocratico.
Nella certezza di avere suscitato il Suo interesse e quello di tutti coloro che nel Governo e nel Parlamento stanno lavorando per lo sviluppo economico del nostro Paese restiamo a disposizione della Sua struttura per ogni approfondimento e Le rivolgiamo molti cordiali saluti.

Fondazione Ansaldo