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ANAI – SEZIONE TOSCANA

A cura di Caterina Del Vivo

in Formazione e aggiornamento

La figura dell’archivista, lo sappiamo e lo vediamo ormai da anni, sta cambiando. Accanto ai funzionari degli Archivi di Stato si moltiplicano figure professionalmente qualificate, che lavorano molto spesso come liberi professionisti, dedicandosi di volta in volta a realtà archivistiche di vario genere.

Le loro competenze devono dunque sapersi articolare su una gamma molto ampia, perché molto spesso è necessario applicarsi a raccolte di documenti fra loro dissimili, da ricondurre a soggetti produttori assai diversi e relativi a periodi storici molto distanti fra loro.

Spesso si tratta di giovani professionisti, in altri casi di persone che, dopo anni trascorsi nell’ambito della pubblica amministrazione, soltanto in età più matura, per molteplici ragioni, hanno rivolto i propri interessi formativi all’ambito archivistico. Sono comunque professionisti sempre più decisi a veder riconosciute le proprie competenze, e quindi a confermarle e rafforzarle, come ho potuto anche personalmente riscontrare proprio negli ultimi anni.
Per queste figure è più che mai utile, partendo dalla formazione classica che hanno maturato presso le scuole degli Archivi di Stato o le Università specialistiche, supportata dalla saldezza di una tradizione che tutti conosciamo, aprirsi a nuove conoscenze. Queste sono da sviluppare su due livelli: su un piano tecnico, come ormai ben sappiamo, ma anche su un piano storico – informativo. Su un piano tecnico, per adeguare gli strumenti tradizionali  e quelli legati alle nuove tecnologie, che ormai sono parte integrante della realtà di chi opera oggi in ambito archivistico (come è per esempio per l’utilizzo di data base o di altri soft, o per le più idonee tecniche di riproduzione digitale) a una tipologia di archivi spesso “nuovi” o comunque poco conosciuti. Su un piano storico - informativo perché spesso, in una realtà archivistica sfaccettata e parcellizzata come quella italiana, si hanno scarse notizie di certi archivi con i quali sarebbe invece opportuno confrontarsi, anche perché su quella tipologia di raccolte potrebbe essere necessario trovarsi ad operare.
Le iniziative “Archimeetings” promosse dall’ANAI Toscana nascono proprio dall’esigenza di far conoscere a tutti i soggetti che possano esservi interessati, ma soprattutto a chi opera o desidera operare in termini lavorativi nell’ambito degli archivi, certe realtà archivistiche poco note o difficilmente raggiungibili.
Invece di organizzare una serie di conferenze su temi connessi con questo o quell’archivio del territorio fiorentino o provinciale - ci siamo chiesti - perché non portare gli interessati direttamente negli archivi, perché non visitare gli archivi? Si parla sempre della differenza fra un museo, una biblioteca e un archivio, si ribadisce l’importanza di contestualizzare il documento, la necessità di leggere le singole testimonianze come parte dell’insieme in cui si trovano e di cui sono frutto per utilizzarle al meglio come fonte. Perché non allargare il concetto, perché non portare chi è interessato a conoscere il mondo degli archivi, e gli stessi archivisti che operano in realtà simili ma differenziate, direttamente dentro la specificità di quei  ‘luoghi storici’, intesi quali contenitori e contenuto, soprattutto se meno noti e “nascosti”?
Ci sono state fatte osservazioni, per altro facilmente confutabili. E’ stato detto in primo luogo che non tutti gli archivi sono ‘da visitare’, perché non tutti si presentano al meglio, ben ordinati e disposti razionalmente: ma sappiamo bene che non è l’aspetto di un archivio a determinarne l’interesse. Spesso inoltre il prendere atto dei problemi connessi a riordino e conservazione di un Fondo è il primo passo per prendersene cura..
“Archimeetings” nasce dunque nel 2002 da un’idea dell’attuale Presidente dell’ANAI Toscana,  Francesca Klein, come una serie di visite ad archivi meno noti o “nascosti” inizialmente della città, poi di tutta la regione, offrendo una serie di incontri nei tanti luoghi dove essi si sono sedimentati, con i proprietari, i curatori, i custodi degli archivi, nonché con funzionari del Ministero per i Beni e le Attività culturali preposti alla tutela del patrimonio archivistico. Come ha scritto la stessa Francesca Klein, “nel panorama italiano la Toscana presenta più di altre regioni una realtà archivistica diffusa e variegata”. Né d’altra parte si può dimenticare che è stata proprio la Toscana il “territorio di origine delle prime teorizzazioni e delle pratiche di quella metodologia scientifica di ordinamento e descrizione degli archivi che va sotto il nome di ‘metodo storico’, e che oggi vanta alcuni centri di eccellenza nell’applicazione delle nuove tecnologie in campo archivistico”.
Dunque una serie di incontri. Che sono stati e potranno essere con gli archivi e gli archivisti di un Ente locale come di quello di una famiglia dell’aristocrazia toscana, di una antica associazione culturale, di un Istituto straniero che ha sede sul territorio come di una banca: di una molteplicità insomma di soggetti produttori pubblici e privati. La peculiarità dell’iniziativa ANAI consiste precipuamente nel perseguire questo contatto diretto, direi fisico, con il luogo, con il documento, nonché con chi lavora o ha lavorato in quell’archivio. Proprio agli archivisti dei singoli istituti è infatti affidata di solito la cura dell’incontro, e in particolare l’illustrazione delle carte conservate.
Abbiamo organizzato il nostro programma individuando tre possibili categorie di visite:
 
·              gli archivi di alcune importanti famiglie gentilizie, di solito conosciuti solo dall’esterno;
·              gli archivi di Enti o Istituzioni pubbliche e private poco noti o difficilmente raggiungibili;
·              alcune Istituzioni o Centri di ricerca in cui si affrontano o sviluppano particolari temi o argomenti in rapporto con il mondo degli archivi o con il loro sviluppo tecnologico.
 
L’iniziativa ha avuto un successo superiore alle aspettative, forse anche per la sua specificità. In molti casi infatti il pubblico dei partecipanti non era composto soltanto da archivisti o comunque da operatori del settore, rispecchiando una gamma di interessi assai più ampia.
Il Direttivo dell’ANAI Toscana ha così preso in considerazione la possibilità di lasciare testimonianza nel tempo delle visite effettuate: tanto più che l’illustrazione storico -archivistica che accompagnava gli incontri meritava nella quasi totalità dei casi di non essere confinata alla sola forma orale.
Il progetto è stato particolarmente ben accolto ed ha ricevuto specifici finanziamenti da Banche ed Enti locali. Gli opuscoli, di norma di 16 pagine e la cui forma editoriale è volutamente ricca di illustrazioni, sono dedicati ognuno ad un singolo archivio. Ciascun Quaderno si presenta quindi come una piccola guida, e contiene a storia dell’Ente produttore, le caratteristiche delle carte ospitate, la loro struttura, gli strumenti di ricerca esistenti, tradizionali od informatici, riferimenti a chi vi lavori o vi abbia lavorato, notizie pratiche su modalità e orari d’accesso, nonché su eventuali iniziative promozionali collegate, secondo uno schema che seguirà la sequenza dettata dalle norme ISAAR, soffermandosi sull’importanza del soggetto produttore, del luogo di conservazione, dell’entità dei fondi, degli strumenti di ricerca esistenti.
Come  ho accennato, abbiamo dedicato una particolare cura alle illustrazioni: immagini dell’edificio, dei depositi, dei documenti dell’archivio medesimo. Gli opuscoli sono coordinati dalla stessa ANAI Toscana e sono singolarmente curati da coloro che hanno operato nel riordino dei singoli archivi o nella stesura degli eventuali inventari, o ci hanno accompagnato nelle singole visite.
Non si tratta naturalmente di guide turistiche; le notizie tuttavia vogliono soprattutto costituire un primo approccio per ulteriori approfondimenti. I testi dovrebbero stimolare la curiosità del lettore: si rivolgono ai “non addetti ai lavori”, ma sono tuttavia scritti da “addetti ai lavori”, per garantire la correttezza dei contenuti ma anche per valorizzare proprio la professionalità dell’archivista. Le notizie sono strutturate in tre grandi aree: i soggetti produttori, le sedi dove gli archivi sono conservati, la descrizione dei principali fondi e serie documentarie che li compongono. Gli autori sono stati comunque lasciati liberi di approfondire maggiormente una o l’altra di queste sezioni, a seconda delle situazioni diverse che essi venivano a descrivere.
Accanto alle visite ed alla pubblicazione dei Quaderni con il 2006 la Sezione Toscana dell’ANAI ha dato avvio, in collaborazione con la Regione Toscana e con la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica “Anna Maria Enriques Agnoletti” dell’Archivio di Stato di Firenze ad una serie particolare di appuntamenti Archimeetings: i Colloqui. Questi incontri di nuova formulazione intendono presentare e discutere tematiche di grande interesse e attualità relative al rapporto tra archivi e società dell’informazione, al ruolo degli archivi come strumenti di difesa dei diritti di cittadinanza individuali e collettivi e alle trasformazioni indotte dalle innovazioni tecnologiche nella natura e nell’organizzazione degli archivi. Si tratta di temi che non interessano soltanto la comunità degli archivisti ma possono coinvolgere anche un pubblico più vasto di amministratori, studiosi del documento e della realtà contemporanea, cittadini.
Il primo Colloquio, tenutosi nello lo scorso mese di marzo presso l'Archivio di Stato di Firenze in marzo, ha visto Luciana Duranti e Ilaria Pescini parlare de La durata nel tempo degli archivi digitali: il ruolo dell'archivista tra amministrazioni e cittadini. La presenza di molti giovani e la discussione che si è sviluppata in seguito agli interventi ci ha confermato l’importanza del tema affrontato, e la necessità di definire modalità di operato, soprattutto in ambito italiano. Il secondo, Segreto, privacy e libero accesso ai documenti e agli archivi della contemporaneità, ha avuto luogo nel mese di giugno presso l' “aula bunker” del Tribunale di Firenze ed ha riunito intorno al tavolo i maggiori esponenti del mondo giuridico ed archivistico che si sono trovati a dover affrontare il problema.
                                                                                                    
 
Appendice
 
Calendario delle visite
2002-2003:
1.      ottobre: archivio Pucci
2.      novembre: archivio Corsini
3.      dicembre: IFAC Istituto di fisica applicata
4.      gennaio: archivio Storico del Gabinetto Vieusseux
5.      gennaio: archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux
6.      febbraio: archivio di Stato di Prato
7.      febbraio: Giunta regionale toscana. archivio di Deposito.
8.      marzo: Istituto Geografico Militare
9.      marzo: archivio del Capitolo del Duomo di Firenze
10.    aprile: L’archivio Storico del Comune di Firenze e la Rete SDIAF
11.    giugno: archivio Frescobaldi e Albizzi
 
2003-2004:
1.      ottobre: archivio del Teatro «la Pergola»
2.      novembre: Archivi della C.G.I.L. Toscana
3.      gennaio: Archivi del Comune di Sesto Fiorentino
4.      febbraio: archivio del Capitolo di S. Lorenzo
5.      aprile: archivio della Camera di Commercio
6.      giugno: archivio della Comunità Ebraica di Firenze
 
2004-2005:
1.      settembre: Comune di Reggello
2.      ottobre: Fondi archivistici presso la Biblioteca di Botanica dell'Università degli Studi di Firenze.
3.      novembre: The British Institute of Florence - Harold Acton Library
4.      dicembre: archivio storico dell'Università degli studi di Firenze
5.      febbraio: archivio Guicciardini
6.      marzo: archivio storico del Comune di Fiesole
7.      aprile: archivio storico dell'Opera di S. Maria del Fiore
 
2005-2006:
1.      settembre: archivio della famiglia Ginori Lisci
2.      ottobre: archivio dell’Accademia della Crusca
3.      novembre: archivio Storico della Cassa di Risparmio
4.      gennaio: archivio Storico dell'Istituto di Antropologia ed Etnologia
5.      febbraio: archivio Storico della famiglia Ginori di Doccia
6.      aprile: archivio storico delle case popolari di Firenze
7.      maggio: archivi storici della diocesi di Pescia
 
2006-2007
1.      settembre:  archivio Acton a Villa la Pietra
2.      ottobre: archivio della Comunità ebraica di Livorno
3.      novembre: archivio Spadolini
4.      gennaio: archivio del Monte dei Paschi a Siena
5.      febbraio: archivio storico comunale di Lucca
6.      marzo: archivio Salviati a Pisa
7.      aprile: archivio Bichi Ruspoli a Siena
8.      maggio: archivio storico comunale di Vicopisano
 
 
Quaderni pubblicati (edizioni Polistampa, Firenze)
1.      L' Archivio Contemporaneo del Gabinetto G.P. Vieusseux
2.      L' Archivio Frescobaldi-Albizi
3.      L' Archivio del Capitolo metropolitano
4.      L'Archivio Storico Comunale di Sesto fiorentino
5.      L'Archivio Pucci
6.      L'Archivio dell'Accademia degli Immobili
7.      Centro documentazione e Archivio storico della CGIL toscana
8.      L' Archivio del Capitolo di S.Lorenzo
9.      L'Archivio dell'Istituto britannico a Firenze (in italiano e inglese)
10.    L'Archivio Storico Comunale di Fiesole
11.    L'Archivio della Comunità ebraica di Firenze
12.    I fondi archivistici della Biblioteca di botanica dell'Università degli Studi di Firenze
13.    L'Archivio Storico del Gabinetto G.P.Vieusseux

Fondazione Ansaldo