ANAI – SEZIONE VENETO
La Sezione Veneto dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, è stata fondata nel 1988 e quattro anni dopo entra nel vivo delle attività organizzando con il contributo della Regione del Veneto e della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo un Seminario interregionale a Venezia su “L’inventariazione archivistica. Aspetti, metodologie, problemi”, di cui usciranno di lì a poco gli atti. Dopo numerose iniziative seminariali e la creazione di vari gruppi di lavoro, il 19 novembre 2001 viene per la prima volta organizzato, presso la Fondazione Querini Stampalia, in collaborazione con la Regione del Veneto e con il contributo della Fondazione CARIVE, un importante Forum nazionale sulla formazione archivistica che vede la partecipazione di numerosi enti ed istituzioni operanti nel campo della formazione: Università, Scuola Superiore P.A., AIPA, ANAI, etc.
Proprio nel campo della formazione e dell’aggiornamento inizia nel 2002 il nuovo corso della Sezione: sempre in collaborazione e per conto della Direzione Cultura della Regione del Veneto, con cui è sempre più forte la condivisione della necessità di una formazione continua per gli addetti agli archivi e alla gestione documentale, parte una prima serie di corsi di aggiornamento di base (30 ore) per operatori di archivi di enti locali e di interesse locale con due sessioni, una Treviso e l’altra a Rovigo, iniziativa che, per la ricchezza dei contenuti e per la sua gratuità, riscuote immediatamente un notevole successo e che pone le basi per una lunga serie di corsi di aggiornamento tenuti in tutte le province del Veneto in collaborazione con Enti locali, Archivi di Stato, Soprintendenza Archivistica. I corsi di base si concludono con il rilascio di attestati da parte della Regione a tutti coloro che superino le prove scritte, costituite da questionari a risposta aperta, predisposti in modo tale da fornire il polso della validità dell’iniziativa e dell’attenzione con cui è stata seguita dai partecipanti. A corollario dei corsi il 14 febbraio 2003 si tiene un coinvolgente seminario su “La professione invisibile”, cui vengono invitati anche tutti i partecipanti ai corsi regionali per concludere il percorso formativo con un incontro significativo delle prospettive della professione oggi.
Continuano intanto i Corsi regionali e dopo i due corsi di base di Verona e Belluno (40 ore) nel 2003, si alternano a tali corsi, particolarmente indicati per addetti a servizi archivistici privi di una formazione specifica, altri corsi tematici, più approfonditi, per venire incontro alle esigenze manifestate tramite un apposito questionario dai dipendenti degli stessi Enti coinvolti. Ai tre Corsi primaverili del 2004, aperti per la prima volta anche a liberi professionisti e dipendenti di enti non locali e tenutisi a Venezia presso l’Aula di APD dell’Archivio di Stato di Venezia (“L’inventario”), Rovigo, presso l’Archivio di Stato (“L’archivio racconta”), e Padova, presso l’Archivio generale del Comune (“Lavorare per progetti”), seguono due Corsi invernali rispettivamente a Padova, ancora presso l’Archivio generale del Comune (“Il manuale di gestione”) e Mestre presso Villa Settembrini (“Una casa per l’archivio: come e dove conservare il patrimonio archivistico”) nei mesi di novembre e dicembre 2004, ciascuno dei quali per complessive 15 ore di frequenza e senza prove finali. La serie di Corsi invernali si conclude con i due corsi di gennaio e febbraio 2005 rispettivamente a Mestre (“La qualità negli archivi. La misurazione del servizio archivistico”) e Treviso (“La fotografia in archivio”), ospiti della Provincia di Treviso e con la preziosa collaborazione del FAST. Nell’inverno 2005-2006 parte l’ultima serie di corsi, due di base (Padova e Treviso), due tematici, rispettivamente a Padova (“Il documento elettronico”), e Verona (“La valorizzazione del bene archivistico”), che confermano sempre più agli organizzatori la validità dei percorsi formativi scelti, cui contribuiscono con forza la qualità del corpo docente (docenti universitari, funzionari di Archivi di Stato e Soprintendenze, Direttori di Archivi Storici, esperti) e la capacità di adattamento dei corsi, in cui è lasciato sempre ampio spazio al dibattito ed ai quesiti, alle esigenze dei partecipanti ed al mutamento normativo che impone un continuo aggiornamento. A degna conclusione di tale impegno formativo con la Regione, è ora in programma la pubblicazione di alcuni dei contributi presentati dai docenti dei corsi tematici, che potranno divenire preziose dispense utili anche a corsi futuri.
Sempre su incarico della Direzione Cultura della Regione del Veneto la Sezione ha organizzato e realizzato, in partenariato con l’Università di Padova, dal 4 marzo al 4 maggio 2005, nella Sala del prestigioso Archivio Antico del Palazzo del Bo, una serie di sette incontri a livello nazionale su “Sistemi informativi archivistici – strategie ed esperienze”, in cui, sotto la direzione scientifica di Luigi Contegiacomo, Francesca Cavazzana Romanelli e Andreina Rigon, vengono posti a confronto e analizzati alcuni tra i più importanti sistemi, da quelli nazionali a quelli regionali, provinciali e di settore, mettendone in luce pregi e difetti, analizzandone potenzialità applicative e capacità comunicativa, semplicità d’uso ma anche eventuali limiti di utilizzo.
Nell’Anno Accademico 2003-2004 la Sezione Veneto dell’ANAI diviene per la prima volta partner dell’Università patavina nell’organizzazione e gestione del Master di primo livello in “Gestione degli archivi degli enti pubblici”, fornendo docenti e materiale scientifico.
Nella convinzione inoltre, che un’Associazione professionale e culturale come l’ANAI non possa e non debba limitare i propri interessi alla sola discussione di temi strettamente archivistici o legati alla professione, ma che debba aprirsi alla collaborazione ed alla condivisione di problematiche comuni anche con altre Associazioni come l’AIB e con quante raccolgono attorno a sé storici, ricercatori, esperti di restauro etc., la nostra Sezione sta mettendo a punto, con alcune di esse, strategie comuni per iniziative condivise che possano spaziare dall’informazione in rete alla predisposizione di progetti formativi o culturali comuni, e all’organizzazione di altri eventi che avvicinino maggiormente i soci alle attività sezionali e al tempo stesso offrano la possibilità di avvicinare realtà spesso notissime a livello informativo, ma raramente toccate con mano. |