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I Grandi della Maremma

Fiorenza Gemini

in nn. 1-2/2009
L’Archivio di Stato di Grosseto ha coltivato negli ultimi anni un progetto di ricerca sulle fonti della storia della Maremma, terra di cui sono note più le leggende che i fatti, con archivi dispersi per quasi tutta la Toscana ed anche al di fuori.
La fase più importante di questo lavoro, e cioè la riscoperta dei documenti e delle altre testimonianze del passato, è stata affrontata con archivisti ed esperti di varie discipline nel corso di due convegni sulla storia della Costa maremmana fra Medioevo ed epoca moderna, che si sono svolti presso questo Istituto fra giugno e settembre 2008 e di cui presto usciranno gli atti.
Nell’attesa del terzo convegno sulla Costa in epoca contemporanea, che si svolgerà il 18 settembre 2009, l’Archivio ha inaugurato una serie di conferenze dal titolo”I grandi della Maremma”, incontri a carattere volutamente meno specialistico, volti a far conoscere i personaggi che in epoche più o meno lontane hanno fatto la storia di questa terra difficile, spesso dimenticati o relegati a poche righe su una targa stradale. L’iniziativa ha avuto un insperato successo, tanto che dall’inizio dell’anno si è riusciti a rispettare una cadenza mensile, con grande interesse del pubblico, per il quale questo è uno dei modi più immediati per riscoprire le proprie radici.
Sino ad oggi, si sono svolte sotto questa sigla le conferenze di Laura Luzzetti sul letterato Andrea da Grosseto, che nel ‘200 andò a studiare alla Sorbona e fece una delle prime traduzioni in volgare conosciute, i Trattati morali di Albertano da Brescia; passando all’epoca dell’Unità d’Italia, Marcella Marraccini ha parlato di Ettore Socci, combattente mazziniano, giornalista e politico fra i più influenti di quel periodo; Tamara Gigli si è poi occupata del canonico Antonio Cappelli, figura di estremo rilievo nella cultura grossetana a cavallo fra ‘800 e ‘900, docente, archeologo e fondatore della locale biblioteca e del Museo di arte sacra; Giuseppe Celata ha trattato un’altra figura cardine della stessa epoca, Gaspero Ciacci, latifondista illuminato che, sia come imprenditore, che come politico, ha dato grande impulso alla rinascita dell’agricoltura locale e al miglioramento della vita dei braccianti; Rossano Marzocchi ha ricordato il vescovo che ha retto la diocesi di Grosseto fra gli anni ’30 e ’60 del secolo passato, Paolo Galeazzi, energica figura di prelato impegnato nella difesa dei perseguitati durante la guerra, come nell’edificazione di molte della chiese cittadine nell’epoca della ricostruzione; Edoardo Marzocchi, infine, ha parlato di Giovanni Magrassi, celebre avvocato e politico grossetano, amico-nemico del vescovo suddetto, in quanto uomo di forte fede laica e repubblicana.
Dopo la pausa estiva, si prevede di riprendere la serie di incontri in autunno, per cui sono già programmati alcuni appuntamenti.

Fondazione Ansaldo