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La formazione archivistica

Isabella Orefice

in Editoriale
Come è noto, il tema della formazione per la professione di archivista è a cuore dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana da sempre. L’indagine sull’offerta formativa in tale settore, che qui presentiamo, riguarda essenzialmente le scuole d’archivio, l’attività di formazione svolta da alcune soprintendenze archivistiche, nonché l’esperienza di alcune regioni ed enti privati, tra cui la stessa ANAI.  
L’iniziativa nasce dall’intento di offrire spunti per una riflessione ed un dibattito in occasione del seminario "La formazione professionale dell’archivista" (Erice, 2-4 novembre 2006). L’incontro è stato promosso dall’ANAI Sicilia e dall’ANAI Nazionale, in collaborazione con i docenti di archivistica delle Università, rappresentati da Antonio Romiti e con il contributo dell’Amministrazione archivistica, rappresentata dal direttore generale Maurizio Fallace.
L’idea di un’inchiesta sull’offerta formativa, quale premessa ad un incontro ad hoc, era nell’intenzione dell’ANAI e siamo stati contenti di essere riusciti, seppure con difficoltà dovute soprattutto al poco tempo a disposizione, a realizzarla.
Abbiamo tentato di coinvolgere tutti i soggetti che si occupano di formazione a livello istituzionale, senza tralasciare quelli privati, alcuni dei quali da tempo operano con professionalità indiscussa in questo settore, come d’altronde la nostra stessa associazione.
Il panorama che si presenta oggi a chiunque voglia intraprendere la nostra professione non è certo incoraggiante, se si pensa alla difficoltà a trovare successivi sbocchi occupazionali nel mercato del lavoro, e risulta inoltre alquanto confuso, per la quantità di corsi, seminari e master, spesso riguardanti tematiche simili, per cui lo studente o il laureato ha serie difficoltà ad orientarsi e a scegliere.
Non si può del resto non sottolineare un altro dato, ovvero il danno che alcuni soggetti privati, formatori spesso non all’altezza e improvvisati, diffondono attraverso un’offerta didattica affatto professionale, giungendo perfino a millantare inesistenti accordi con istituzioni pubbliche.
Questa breve raccolta di presentazioni e riflessioni sulla formazione dell’archivista è ben lungi dall’essere esaustiva; mancano infatti alcuni tra i principali attori, quali le università, di cui abbiamo solo due interventi; sono inoltre carenti i contributi delle Soprintendenze archivistiche, come ad esempio quello della Soprintendenza archivistica per il Lazio, che grazie ad un accordo triennale con la Regione ha organizzato corsi annuali destinati a libero professionisti sugli archivi comunali. Inoltre, pur se presenti in gran numero, mancano alcuni contributi delle scuole di archivistica.
Il settore delle regioni e degli enti locali è rappresentato solo da alcuni soggetti, mentre i privati che hanno risposto al nostro questionario sono davvero pochi. Si presenta più ricco il quadro dei contributi individuali da parte di professionisti, operanti in settori diversi del trattamento documentario, che hanno avuto occasione di esprimere in modo anche diretto e spontaneo, osservazioni e suggerimenti, segnalando criticità di indubbio interesse. Importante infine il quadro relativo alla formazione archivistica organizzata dal CNIPA e dalla Scuola della Pubblica Amministrazione.
Purtroppo, per il poco tempo a disposizione, abbiamo scelto, come metodologia per l’indagine, di inviare un questionario e, come si sa, i questionari spesso …..annoiano. Per fortuna alcuni hanno inviato anche dei contributi liberi.
Speriamo comunque di aver potuto contribuire con tale quadro, sebbene limitato, al dibattito, offrendo qualche elemento di discussione in più. Tale infatti era il nostro obiettivo. Ringraziamo caldamente tutti coloro che ci hanno risposto!

Fondazione Ansaldo