In occasione del concorso MIC di prossimo svolgimento per 50 dirigenti tecnici, di cui 16 dedicati a archivisti e bibliotecari, l'ANAI ha deciso di rivedere e aggiornare il volume Fare cose con parole, uscito per il concorso del 2016, per fornire un agevole strumento di preparazione alle prove.
L'intensità delle trasformazioni economiche, sociali, tecnologiche intervenute negli ultimi decenni pone le imprese e la comunità archivistica di fronte a sfide del tutto nuove e complesse. Il volume prende le mosse da un'iniziativa dell'Archivio storico Eni in collaborazione con la Fondazione Dalmine e, in una riflessione a più voci, affronta i temi della creazione, dell'ordinamento, della conservazione, della tutela, dell'uso del patrimonio documentale delle aziende italiane con l'obiettivo di promuovere nuove e più efficaci forme di valorizzazione della straordinaria eredità culturale di cui sono testimoni.
I brevi saggi scelti per questa raccolta presentano le riflessioni di Petrucci sul rapporto tra documentazione scritta, nelle sue varie forme, e memoria storica. Sono a carattere metodologico e, in qualche misura, teorico; vi si leggono anche appunti preziosi sul mestiere dell’archivista e del bibliotecario. Bastano a profilare una figura di studioso che ha saputo legare una straordinaria competenza scientifica a un’alta coscienza civile.
Progettato per guidare la realizzazione di processi di conservazione di database e siti web, il volume affronta il tema da un lato analizzando gli standard internazionali e nazionali e gli strumenti tecnici di riferimento, dall'altro presentando numerosi casi di studio reali per entrambe le tipologie di risorse digitali. Non mancano riferimenti di natura metodologica basati sui principali risultati della ricerca di settore. Arricchiscono il lavoro esempi di workflow e procedure e schemi di metadati utilizzati nello sviluppo di soluzioni concrete e facilmente applicabili in altri contesti.
Il volume documenta il lavoro svolto nell'ambito del Progetto RECAP (Rete per la Conservazione e l'Accesso ai Patrimoni digitali) finanziato dal programma "Ricerca per la Ricerca" della Regione Lazio. Il progetto, coordinato da DigiLab - Centro interdipartimentale di ricerca di Sapienza Università di Roma, ha avuto come obiettivo la creazione di un centro di competenza sull'accesso e sulla conservazione degli archivi digitali, che ha visto la proficua e virtuosa collaborazione tra pubblico (università, enti e pubbliche amministrazioni) e privato (associazioni, reti di imprese e professionisti), e il contributo scientifico dell'amministrazione archivistica e dell'Agenzia per l'Italia digitale (AgID).
Una scelta ragionata di tracce per la produzione di documenti tipici dell’attività e delle funzioni di un archivista di Stato. Nata per fornire un aiuto ai partecipanti al concorso bandito dal Mibact nel 2016 per 95 posti da archivista, la raccolta può anche servire come uno strumento di lavoro per l’attività quotidiana di chi opera negli Archivi di Stato e nelle Soprintendenze archivistiche e per i professionisti che abitualmente interagiscono con questi istituti.
“Archivi per la storia” diventa la rivista ufficiale dell'ANAI, sostituendo “Archivi e cultura”.
Viene fondata la rivista curata dall’ANAI e diretta da Antonino Lombardo “Archivi e Cultura”.
La presidenza di Lombardo è caratterizzato dall’apertura internazionale dell’ANAI, dal valorizzazione della funzione culturale dell’archivista e da una ricca attività editoriale.
L’ANAI acquisisce uno spessore più internazionale con l’organizzazione del Terzo Congresso Internazionale degli Archivi a Firenze.