Ci ha lasciato Maria Grazia Pastura, socia onoraria dell’ANAI.

Funzionaria per molti anni all’Archivio di Stato di Roma, è stata autrice di lavori fondamentali, tuttora indispensabili, sulle carte della Reverenda Camera Apostolica, a partire da La Reverenda Camera apostolica e i suoi archivi del 1984 fino al volume L’Archivio della Computisteria Generale della Camera apostolica dal sec. XV al sec. XIX. Inventari, da lei curato nel 2016.

Ha successivamente diretto l’Archivio di Stato di Rieti, è stata poi vice capo dell’Ufficio legislativo del Ministero e in questa veste ha partecipato alla redazione del Testo unico dei beni culturali del 1999 e del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004. Come dirigente del Servizio III dell’Ufficio centrale beni archivistici, poi Servizio II della Direzione generale archivi, ha promosso e curato la realizzazione di importanti progetti come il Sistema informativo unificato delle Soprintendenze archivistiche (SIUSA) ma anche i grandi progetti nazionali su archivi non statali, da Carte da legare, sugli archivi degli ex ospedali psichiatrici, a Studium, sugli archivi storici delle Università, Specola 2000 sugli archivi degli Osservatori astronomici, solo per citarne alcuni, ma anche iniziative di descrizioni archivistiche di fonti orali, poi confluite nel progetto Ti racconto la storia. È stata anche attenta al trattamento degli archivi correnti, sostenendo il progetto Titulus per gli archivi delle Università e promuovendo gruppi di lavoro per la predisposizione di strumenti archivistici per i Comuni, le Province, le Regioni, le Aziende sanitarie, le scuole.

Particolarmente attenta alle nuove tecnologie, ha partecipato ai tavoli operativi delle diverse agenzie che hanno preceduto l’attuale AgId (CNIPA, DigitPA) promuovendo la cultura archivistica al loro interno, divenendo per lungo tempo la persona di riferimento da parte del Ministero per l’elaborazione di linee guida per la dematerializzazione. Su questi temi ha scritto numerosi saggi, come pure a proposito dell’applicazione nel settore degli archivi della normativa sulla tutela dei dati personali. Ha insegnato alla Scuola dell’Archivio di Stato di Roma e alla Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell’Università la Sapienza di Roma

Ma per quanti hanno avuto il privilegio di lavorare con lei è stata anche una straordinaria dirigente, rigorosissima dal punto di vista scientifico, che univa grandi capacità organizzative a una altrettanto grande umanità.