Facendo seguito ai nostri interventi sulla Riforma di riorganizzazione del Ministero della Cultura del dicembre 2023 e del marzo 2024, riportiamo le riflessioni della sezione ANAI Liguria sull’Archivio di Stato di Genova.
“Di fronte alla preoccupazione che si è manifestata in questi ultimi giorni riguardo al destino dell’Archivio di Stato di Genova a seguito della riorganizzazione del Ministero della Cultura, ANAI Liguria, toccata nel vivo, ritiene giusto intervenire nel dibattito ed esprimere le proprie considerazioni.
Preme innanzi tutto fornire qualche precisazione. L’Archivio di Stato di Genova non sarà ‘tecnicamente’ declassato, nel senso che non passerà dall’essere istituto di livello dirigenziale, gestito appunto da un dirigente, ad istituto non dirigenziale, retto da un funzionario delegato; sarà invece, da quanto si apprende, unito alla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria, pure istituto di rango dirigenziale. Se lo status è dunque sostanzialmente invariato, certo colpisce un mutamento di fisionomia così
radicale da essere percepito come una perdita di autonomia, uno smarrimento dell’identità propria, uno svilimento.
Restano peraltro poco chiare le ragioni che hanno indotto il Ministero ad applicare solo in Liguria tale modello organizzativo, già stato sperimentato e successivamente abbandonato. Stupisce quindi la sua riproposizione.
La riorganizzazione non si limita a sancire l’accorpamento ora ricordato, ma incide ben oltre nell’assetto organizzativo dell’amministrazione archivistica periferica: infatti il nuovo istituto Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria – Archivio di Stato di Genova si troverà a coordinare tutti gli Archivi di Stato non dirigenziali presenti nella Regione: quello di Imperia, con le sezioni di Ventimiglia e Sanremo, quelli di Savona e di La Spezia.
Tutto ciò a fronte di una esiguità di risorse economiche e di una storica carenza di personale tecnico- scientifico, addetto all’accoglienza e vigilanza e amministrativo, criticità che accomunano tutti gli istituti archivistici: la Soprintendenza, che a stento riesce a svolgere in modo capillare il proprio compito istituzionale di tutela sugli archivi non statali presenti su tutto il territorio regionale e che vedrà incrementare notevolmente le proprie incombenze; gli Archivi di Stato, che con fatica riescono a garantire la gestione delle sedi, l’apertura delle sale studio, la realizzazione di inventari e strumenti descrittivi che permettano la fruibilità della documentazione conservata e tutelata, le attività di valorizzazione.
Se la riforma verrà realizzata così come previsto dal decreto ministeriale di ridefinizione dell’articolazione degli uffici, senza ripensamenti o passi indietro, ANAI Liguria ritiene opportuno innanzi tutto che il Ministero della Cultura chiarisca le motivazioni delle scelte adottate, in modo da rendere comprensibile la ratio sottesa e da dissipare dubbi e timori legittimi degli studiosi, della comunità scientifica, degli archivisti, degli operatori del settore e di chiunque abbia a cuore la cultura e i
diritti.
Auspica inoltre che le istituzioni adottino tutte le possibili soluzioni tese a favorire la buona realizzazione del nuovo modello organizzativo e a garantirne l’efficace funzionamento, affrontando le criticità che affliggono da tempo il nostro settore.
Auspica che alla reggenza della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria – Archivio di Stato di Genova sia assegnata una dirigenza con tutte le competenze necessarie per la gestione ed il coordinamento di ben cinque istituti archivistici, oltre alle due sedi distaccate, dislocati su tutto il territorio regionale.
Auspica che gli istituti archivistici siano dotati di risorse umane in numero sufficiente e con le dovute professionalità per consentire lo svolgimento di tutte le attività a cui sono tenuti, non in perenne condizione di emergenza. A tale proposito preme ricordare ancora una volta che i funzionari archivisti vincitori ed idonei all’ultimo concorso bandito dal MiC nel 2022 attendono ormai da lunghissimo tempo l’immissione nell’organico del Ministero, all’interno del quale potrebbero apportare un contributo
preziosissimo e assolutamente vitale. Si auspica, infine, che agli istituti vengano garantite sufficienti e indispensabili risorse economiche. Solo in questo modo, si ritiene, la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria – Archivio di Stato di Genova, se questa sarà la soluzione definitiva, potrà essere davvero un polo di raccordo ed un ufficio strategico per il buon funzionamento della rete archivistica statale ligure, e gli Archivi di Stato, snodi vivi e attivi, potranno continuare ad essere presidi culturali, di memoria storica e di diritti sul territorio”.
Roma, 13 dicembre 2024
Il Direttivo Nazionale