LE PROTAGONISTE E I PROTAGONISTI

I “cavalieri del documento”

Così gli archivisti sono stati definiti nel corso di un discorso tenuto da Guido Bisori durante il XI Congresso dell’ANAI del 1961 ad Ascoli Piceno.

Questa sezione raccoglie informazioni sulle archiviste e sugli archivisti che hanno guidato l’ANAI in qualità di Presidenti nazionali.

Ma nella storia dell’archivistica italiana hanno avuto un ruolo di primo piano anche altri archivisti di cui alcuni sono stati intervistati grazie al progetto “La memoria degli archivisti”.

Molti degli archivisti italiani sono studiosi, professionisti degli archivi, professori docenti ma anche, e soprattutto, socie e soci ANAI!

Elio Lodolini, Isabella Orefice con altri archivisti

I presidenti ANAI

Emilio Re

Nato a Roma nel 1881, entra nei ruoli dell’Amministrazione archivistica nel 1908 trascorrendo gran parte della sua carriera presso l’Archivio di Stato di Roma che dirige dal 1934, dopo una breve esperienza a Napoli. Nominato nell’ottobre 1944 commissario per gli Archivi del Regno è protagonista di molte vicende sorte in quel tormentato torno di anni, come quelle connesse alla conta dei danni di guerra subiti dagli archivi italiani, alla cessione delle carte di Nizza e Savoia alla Francia e alla ripartizione degli archivi giuliani alla Jugoslavia in esecuzione dei trattati di pace. Ispettore generale archivistico dal 1947 si adopera per la nascita dell’Archivio Centrale dello Stato e, grazie ai suoi contatti internazionali, è tra i promotori della nascita dell’Associazione nazionale archivistica italiana che presiede tra 1949 e 1950. Collocato a riposo nel 1951, muore a Roma nel 1967.

Emilio Re
Riccardo Filangieri

Riccardo Filangieri

Nato a Napoli nel 1882, entra nei ruoli dell’Amministrazione archivistica nel 1911 dove trascorre la sua lunga carriera presso l’Archivio di Stato di Napoli che dirige dal 1934 al 1956.

Protagonista delle tragiche vicende che vedono la parte più antica dell’Istituto napoletano distrutta nel settembre 1943 a opera delle truppe tedesche in ritirata, Filangieri si adopera nel dopoguerra per la ricostruzione intensificando l’alacre opera di raccolta di archivi gentilizi. Ispettore archivistico dal 1947, è presidente dell’Associazione nazionale archivistica italiana dal 1950 al 1959. Collocato a riposo nel 1956, muore a Napoli nel 1959.

Leopoldo Sandri

Nato a Castel Viscardo, in provincia di Terni, nel 1907, entra nei ruoli dell’Amministrazione archivistica nel 1934 prestando inizialmente servizio presso l’Archivio di Stato di Roma. Trasferito al nord  in seguito alla costituzione della RSI, dopo la guerra dirige l’Archivio di Stato di Trento dal 1949 al 1952 e l’Archivio di Stato di Roma dal 1954 al 1959, ricoprendo al contempo il ruolo di Soprintendente archivistico per il Lazio, l’Umbria e le Marche. Nel 1959 è nominato soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato, fino al 1971, anno del suo collocamento a riposo.

Docente nella Scuola speciale per archivisti e bibliotecari e incaricato presso la Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, è presidente dell’Associazione nazionale archivistica italiana dal 1959 al 1963.

Leopoldo Sandri
Antonino Lombardo

Antonino Lombardo

Nato ad Agira, in provincia di Enna, nel 1912, entra nei ruoli dell’Amministrazione archivistica nel 1935 prestando dapprima servizio presso gli Archivi di Stato di Trieste, Venezia, Trento e Bolzano. Trasferito a Roma, è occupato soprattutto presso l’Ufficio centrale degli Archivi di Stato. Ispettore generale archivistico nel 1956 e a capo dell’Ispettorato dal 1962, è nominato soprintendente all’Archivio Centrale dello Stato nel 1974.

Eletto presidente dell’Associazione nazionale archivistica nel 1963, fonda la rivista «Archivi e Cultura» nel 1967, prima rivista ufficiale ANAI. Muore improvvisamente a Piacenza nel 1985, durante i preparativi di quello che sarebbe stato il XXII congresso archivistico nazionale.

Enrica Ormanni

Nata a Bari, entra nei ruoli dell’Amministrazione archivistica nel 1956 prestando a lungo servizio presso il Centro microfotografico degli Archivi di Stato, poi Centro di Fotoriproduzione, legatoria e restauro che dirige dal 1964 al 1983. Ispettore ministeriale dal 1983, dirige il Nucleo di coordinamento per l’informatica dal 1992 al 1995, anno del suo collocamento a riposo.

Impegnata sul fronte della tutela della professione archivistica, dal 1986 al 1996 è Presidente dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana che, durante il suo mandato, vive una fase di intensa evoluzione. Ideatrice della rivista «Archivi per la Storia» e Presidente onoraria dell’Anai, muore a Roma nel 2019.

Enrica Ormanni
Isabella Orefice

Isabella Orefice

Nata nel 1952 a Napoli, entra nei ruoli dell’Amministrazione archivistica nel 1978 prestando servizio dapprima presso l’Archivio di Stato della medesima città e poi di Milano fra 1982 e 1991. Trasferita a Roma nel 1992 all’Ufficio centrale per i beni archivistici, nel Nucleo di coordinamento per l’informatica, dal 1994 è attiva presso la Soprintendenza archivistica per il Lazio. Presidente dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana dal 1996 al 2010, traghetta l’Associazione verso l’apertura all’intera comunità professionale operando al contempo un deciso rilancio delle sue attività culturali. Muore a Roma nel 2018.

Marco Carassi

Nato nel 1947 a Torino, entra nei ruoli nell’Amministrazione archivistica nel 1975, prestando servizio presso l’Archivio di Stato di Torino fino al 1999. Nel 1999 è nominato Soprintendente Archivistico per il Piemonte e la Valle d’Aosta, carica che detiene fino al 2008.

Direttore dell’Archivio di Stato di Torino dal 2006 fino al suo collocamento a riposo nel 2012. Membro di comitati e commissioni del Consiglio internazionale degli archivi, è eletto presidente dell’Associazione nazionale archivistica italiana nel 2010, carica che detiene fino al 2015, anno a partire dal quale entra a far parte del Collegio dei probiviri. È socio onorario dal 2022.

Marco Carassi
Mariella Guercio

Mariella Guercio

Nata a Roma, entra nei ruoli nell’Amministrazione archivistica nel 1979, prestando dapprima servizio presso la Soprintendenza archivistica per il Lazio fino al 1992 e poi presso la Direzione generale per gli archivi e il Gabinetto del ministro del Ministero per i beni e le attività culturali. Titolare e coordinatrice di numerosi progetti nazionali e internazionali, è professore ordinario di archivistica presso l’Università degli studi di Urbino dal 1998 al 2011, quando si trasferisce presso l’Università degli studi La Sapienza di Roma. Collocata a “riposo”, nel 2015 è eletta presidente dell’Associazione nazionale archivistica italiana, carica che detiene fino al 2019, anno a partire dal quale è designata presidente del Comitato tecnico scientifico ANAI.

Micaela Procaccia

Nata a Roma, entra nei ruoli dell’Amministrazione archivistica nel 1978, prestando a lungo servizio presso la Direzione generale per gli archivi. Soprintendente archivistico del Piemonte e della Valle d’Aosta, della Toscana, dirigente del Servizio Patrimonio archivistico della Direzione generale Archivi e Soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato, è collocata a riposo nel 2019, anno in cui diventa presidente dell’Associazione nazionale archivistica italiana. Responsabile di numerosi progetti archivistici nazionali e rappresentante italiana in numerose commissioni internazionali, è componente del Comitato direttivo del Museo storico della Liberazione di Roma, della delegazione italiana dell’International Holocaust Remembrance Alliance e dal 2022 del Comitato tecnico scientifico per gli Archivi del MiC.

Micaela Procaccia

La «memoria degli archivisti». Fonti orali sul mestiere d’archivista

A partire dal gennaio 2019, ANAI, ICAR e Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento hanno dato vita al progetto «La Memoria degli archivisti» dedicato a raccogliere significative testimonianze in merito al mestiere dell’archivista da parte di quanti, donne e uomini, hanno operato nell’ambito dell’Amministrazione archivistica e/o poi dell’insegnamento universitario a partire dai primi anni Cinquanta del secolo scorso. Molti archivisti hanno voluto affidare i loro ricordi e la memoria delle loro esperienze di vita e professionali a questi filmati.

“Ti racconto la Storia” è un portale tematico del “Sistema Archivistico Nazionale” (SAN)
progettato, gestito e valorizzato a cura dell’Istituto Centrale per gli Archivi (ICAR)