ANAI - Comunicato ANAI in merito al nuovo DPCM recante riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo.
Roma, 11 dicembre 2019

La Presidenza del Consiglio dei ministri ha approvato, nella seduta dello scorso lunedì 2 dicembre, la bozza di decreto di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo. In relazione al nuovo decreto, l'Associazione nazionale archivistica italiana esprime, innanzi tutto, grande soddisfazione per la previsione di un dirigente di prima fascia alla guida dell'Archivio centrale dello Stato. Viene così ripristinata la situazione mutata nel 2008, quando il DM del 7 ottobre, pur conferendo autonomia all'Istituto, aveva previsto al suo vertice un dirigente di secondafascia, presumibilmente per mere ragioni di riduzione del numero dei dirigenti generali. Anchel'inserimento, nel corpo del DPCM, delle missioni istituzionali previste per l'ACS nel DM del 2008, con evidente rafforzamento delle stesse, non può che incontrare l'approvazione della nostra Associazione.


A tale proposito, giova rammentare che l'articolo 1, comma 1 del DM del 7 ottobre 2008 statuisce correttamente che la carica di Sovrintendente dell'Archivio centrale dello Stato debba essere attribuita a un dirigente archivista. Non si ritiene che tale previsione sia stata innovata dal DPCM ora approvato, se non in relazione al livello del dirigente. Si tratta di una previsione rispondente a un criterio di efficacia ed efficienza, giacché non è ipotizzabile che la guida del più importante archivio della nazione venga affidata a persona priva delle più elevate qualifiche professionali del settore.


Nel corso della presentazione del DPCM alle OO.SS. e, successivamente, al Consiglio superiore dei beni culturali, è stato anche annunciata la separazione delle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche delle Marche e dell'Umbria e della Puglia e della Basilicata, prospettiva che risponde a una esigenza da tempo manifestata dal mondo archivistico, alla quale l'ANAI guarda con grande favore. Tutto questo, però, rende ancora più urgente l'emanazione del bando, già previsto dal precedente governo, di un nuovo concorso per dirigenti archivisti.Resta irrisolta la criticità posta dall'accorpamento fra la Soprintendenza archivistica della Sicilia e l'Archivio di Stato di Palermo, accorpamento che, come più volte segnalato, penalizza notevolmente la capacità di una effettiva azione di tutela della Soprintendenza che, si rammenta ancora una volta, costituisce l'unico presidio statale per i beni culturali dell'isola. La previsione di un aumento di dirigenti di II fascia potrebbe, in sede di DM, risolvere il problema.
È stata anche disattesa l'aspettativa (accolta nel precedente DPCM del ministro Bonisoli) di un terzo Servizio per la Direzione generale Archivi, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere dedicato a fronteggiare la gravissima situazione delle sedi degli Archivi di Stato. Si auspica che, in sede di definizione delle attribuzioni degli uffici dirigenziali di II fascia (presumibilmente da attuarsi con un successivo DM), queste criticità possano essere almeno parzialmente ridotte, ad esempio prevedendo la creazione di una area funzionale per la gestione dell'edilizia archivistica all'interno della DGA, a parziale sostituzione di quello che era un tempo il Servizio IV Tecnologia archivistica, anch'esso soppresso nel 2007 per ragioni non organizzative ma semplicemente di contenimento del numero dei dirigenti, come del resto il Servizio V Studi e pubblicazioni (tenacemente voluto da Claudio Pavone), con il contemporaneo accorpamento dei Servizi II e III, rispettivamente dedicati al coordinamento degli Archivi di Stato e delle Soprintendenze archivistiche.


Infine, ancora non chiara appare la duplice attribuzione gerarchica degli Istituti centrali (ICCU, ICCD e ICAR), dipendenti per alcuni profili dal nuovo Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale-Digital Library e per altri "funzionalmente" dalle Direzioni generali competenti. Sarà, dunque, opportuno, a giudizio dell'ANAI, circoscrivere più attentamente i compiti del nuovo Istituto per la digitalizzazione che, nelle attuali previsioni, svolge un compito di coordinamento tecnico ma, allo stesso tempo, di tipo amministrativo dal momento che ad esso è attribuito il compito di nominare i dirigenti degli Istituti, i quali riceveranno risorse umane e strumentali dalla Direzione generale Educazione e ricerca d'intesa con la Digital Library stessa. 

 

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