In data 12 aprile è apparso sul sito del Comune di Sanluri un avviso per l'assegnazione in uso di un locale attiguo all'Archivio Storico comunale ad Associazioni operanti sul territorio comunale con controprestazione di servizio di apertura all'utenza e gestione dell'Archivio Storico comunale.
In data 22 aprile, l'Anai ha inviato una comunicazione al Comune, e per conoscenza alla Soprintendenza archivistica per la Sardegna, in cui è stato sottolineato che per quanto si riconosca il fine apprezzabile del coinvolgimento del volontariato nelle attività di pubblica utilità, l'avviso in questione presentava profili di criticità. In particolare, ciò che ha destato preoccupazione e ha motivato il nostro intervento è stato quanto dichiarato nell'articolo 6 dell'avviso in cui veniva precisato che all'interno delle Associazioni partecipanti al bando «dovrà esserci obbligatoriamente un soggetto in possesso di un Titolo di Studio che garantisca la preparazione necessaria per la tutela e il rispetto delle norme in materia di gestione degli Archivi: 1. Titolo di studio di Diploma di Laurea (Vecchio Ordinamento, triennale, Specialistica, Magistrale) in materia umanistiche e loro equipollenti)». Nella nostra nota abbiamo specificato che l'attività di apertura all'utenza e gestione dell'Archivio Storico, è un'operazione complessa, che richiede il ricorso alla specifica professionalità di archivisti, siano essi inquadrati nei ruoli dell'amministrazione dei beni culturali, siano essi liberi professionisti e che quanto richiesto dal bando non era garanzia di per sé sufficiente a veder rispettato il disposto dell'articolo 9 bis del Codice dei beni culturali il quale, introdotto dalla recente legge 110 del 2014, prevede che gli interventi sui beni culturali archivistici, siano affidati alla responsabilità o alla diretta attuazione di «archivisti in possesso di adeguata formazione e professionalità».
In data 10 maggio è stato pubblicato sul quotidiano L'Unione Sarda (il quotidiano di maggior tiratura regionale) all'interno delle pagine di cronaca relative al Medio Campidano un articolo dal titolo «L'archivio alle volontarie». In questo articolo è stato dato risalto alla grande azione compiuta dalle quattro volontarie che hanno risposto al bando comunale e preso in carico la gestione dell'archivio storico. Tutte laureate in materie culturali con specializzazione in antropologia e storia dell'arte.
In data 17 maggio l'Anai ha inviato all'Unione Sarda una nota, in risposta all'articolo su citato, in cui è stato precisato di aver segnalato al Comune di Sanluri l'anomalia della situazione e di aver suggerito allo stesso di coinvolgere (anche con un incarico di impegno economico contenuto) un archivista professionista al quale affidare una funzione di progettazione, coordinamento e supervisione delle attività poi sviluppate grazie all'intervento dei volontari. È stato inoltre evidenziato come la nostra segnalazione non abbia prodotto alcun effetto e quanto riteniamo inaccettabile il comportamento di un ente pubblico che, a fronte di una comunicazione formale proveniente dagli organi direttivi nazionali di una associazione professionale, non sente il dovere di dare un cenno di riscontro.
Punto focale della comunicazione inviata al giornale è stato, in ogni caso, il fatto che il nostro intervento non intendeva essere un attacco alle persone direttamente coinvolte, ma voleva, e vuole essere, spunto per un confronto costruttivo con le istituzioni, i professionisti, le associazioni, il mondo dei media e (soprattutto) le comunità che può avere nell'Unione Sarda mediatore oggettivo.