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Rilevazione sullo stato della professione archivistica in Italia

Giugno - Ottobre 2014

Perché una campagna di rilevazione sullo stato della professione archivistica?

Un cruccio di lunga data degli archivisti è quello che del ruolo della professione ci sia scarsa consapevolezza non solo nel "grande pubblico", ma anche tra le autorità amministrative e politiche dalle quali dipende tanta parte delle condizioni in cui si svolge questo delicato lavoro e, talvolta, negli stessi operatori del settore.

 

Acquisire elementi puntuali e affidabili di valutazione complessiva della situazione della professione risulta difficile perché il lavoro di archivista, come noto, viene esercitato in modo diffuso sul territorio, a diversi livelli e con diversi gradi di specializzazione, nel settore pubblico e in quello privato, sia con rapporti di dipendenza strutturale, sia in ambito di libera professione e nei contesti degli archivi correnti, di deposito e storici.

 

Poiché l'ANAI ha tra i suoi scopi principali proprio quello di favorire il riconoscimento della professione e di contribuire a tutelarne gli operatori, l'idea di realizzare un "censimento" della professione è emersa fin dalla riunione del 28 dicembre 2010 dell'allora neoeletto consiglio direttivo ed è arrivata  alla fase attuativa dopo una lunga e articolata riflessione, che ha visto coinvolto un gruppo di lavoro (partecipato da Michela Fortin, Allegra Paci, Francesca Capetta e Angela Castronuovo).

 

L'iniziativa è stata concepita con l'ambizione di indagare lo stato della professione nelle sue diverse articolazioni, puntando a coinvolgere tutti quei soggetti pubblici e privati, istituzionali e associativi, che operano, nelle forme e nei modi più diversi, a contatto con questioni inerenti la conservazione della documentazione e la gestione degli archivi.

 

Alla fine, l'elaborazione della griglia di rilevazione del questionario è stata curata dal direttivo nazionale e ha portato alla definizione di un tracciato finalizzato alla raccolta di dati non solo quantitativi ma anche qualitativi. Lo scopo era costituire un insieme di informazioni che, con le necessarie successive elaborazioni, generassero domande capaci di restituire un quadro interpretativo ampio per orizzonte e approfondito per potenzialità di analisi.

 

Per essere certi della genuinità alle risposte, è stato garantito l'anonimato ai questionari.

 

La realizzazione del progetto è stata resa possibile dalla preziosa collaborazione dell'Università di Macerata, che ha messo a disposizione la propria competenza professionale implementando il tracciato del questionario sulla piattaforma web LimesurveyTM, permettendo così l'avvio e la conduzione della campagna di rilevazione, durata complessivamente 141 giorni (compresi tra il 13 giugno e il 31 ottobre).

 

In totale sono stati raccolti 1.394 questionari chiusi, cioè completati e validati dal compilatore. A questi si aggiungono 980 questionari "non completati" ovvero abbandonati prima di giungere all'ultima domanda. Questo insieme viene escluso dal campione perché contiene dati potenzialmente non omogenei: in esso infatti possono trovarsi sia questionari interrotti volutamente per non essere più ripresi, sia casi di una partecipazione bloccata per essere ripresa successivamente dall'inizio su un nuovo questionario e quindi conclusa in altra forma. Questo insieme di questionari sarà comunque esaminato a parte, per cercare di interpretare il comportamento di questa componente, comunque rilevante, di partecipanti.

 

Molto del merito del risultato raggiunto si deve all'impegno e all'attività delle Sezioni Regionali ANAI, che hanno dato un contributo imprescindibile al buon esito dell'iniziativa; nonché ai singoli soci e colleghi che si sono fatti carico di raggiungere anche persone non direttamente coinvolte nella comunità degli archivisti, ma che pure operano in contesti archivistici e conducono lavori d'archivio.

A questo punto, si dispone, ora per la prima volta, di una rilevazione basata su un campione significativo, per quantità e qualità delle informazioni raccolte, che consentirà di fare considerazioni utili a orientare le scelte future.

 

L'elaborazione dei dati, avviata subito dopo la chiusura della fase di raccolta, è in corso e la loro presentazione è prevista il 18 aprile 2015, a Roma, in occasione dell'Assemblea annuale ANAI.

 

Di seguito si forniscono alcuni primi dati aggregati, descrittivi dei valori d'insieme delle macro-aree interessate dall'indagine, i quali permettono di cogliere come, attraverso l'incrocio delle informazioni raccolte, sia possibile raggiungere un livello di dettaglio piuttosto raffinato che permette di interpretare bisogni, individuare interessi, valutare l'efficacia di percorsi formativi, descrivere posizioni professionali ecc.

Per chiarezza di lettura si informa che il dato riportato per ogni valore descritto indica la cifra assoluta delle risposte raccolte seguita dal valore percentuale calcolato sulla totalità del campione di 1.394 questionari "chiusi".

Primi dati aggregati

DISTRIBUZIONE DI GENERE

Una prima constatazione si impone: non ci sono problemi di quote rosa nella nostra professione.

Il campione indica una rilevante differenza tra la presenza femminile (1.065 = 76% del campione) e quella maschile (329 = 24%); situazione non lontana da quella che si rileva se consideriamo cariche istituzionali come quelle dei Soprintendenti archivistici e dei Direttori d'Archivio di Stato.

 

FASCE DI ETÀ

La ripartizione del campione per fasce di età, risulta essere la seguente: 

  • oltre i 60 anni: 77 = 5,52%
  • tra i 50 e i 60 anni: 278 = 19,94%
  • tra i 40 e i 50 anni: 390 = 27,98%
  • tra i 30 e i 40 anni: 482 = 34,58%
  • tra i 20 e i 30 anni: 167 = 11,98%.

Da cui si constata che quasi la metà del campione (46,56%) è compreso tra i 20 e i 40 anni.

 

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE

La partecipazione al questionario ha visto coinvolte, a vario titolo, tutte le Regioni con questa distribuzione:

  •  Nord: 604

di cui

o   Valle d'Aosta: 3

o   Piemonte: 126

o   Liguria: 51

o   Lombardia: 170

o   Trentino-AA: 33

o   Veneto: 74

o   Friuli-Venezia Giulia: 42

o   Emilia-Romagna: 105

  • Centro: 470

di cui

o   Toscana: 190

o   Umbria: 27

o   Marche: 62

o   Lazio: 191

  • Sud e Isole: 304

di cui

o   Abruzzo: 21

o   Molise: 7

o   Campania: 65

o   Puglia: 59

o   Basilicata: 17

o   Calabria: 13

o   Sicilia: 46

o   Sardegna: 76

o   Estero: 16

 

FORMAZIONE

  • Diploma di scuola media superiore: 1.385 su 1.394

di cui

o   licei: 1.140

o   istituti tecnici: 120

o   istituti professionali: 41

o   altro: 84

  • Diploma di Archivistica, paleografia e diplomatica: 823 = 59,04% (+ 56 in corso)
  • Diploma della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari: 95 = 6,81 % (+ 26 in corso)
  • Laurea V.O.: 893 = 64%

Conseguita in corsi di studio definiti liberamente dagli intervistati, con grande varietà di denominazioni che, per correttezza di interpretazione, sono in corso di elaborazione per riportarle ai tradizionali settori disciplinari; di seguito una prima aggregazione ancora suscettibile di correzioni:

o   Lettere: 324

o   Storia: 235

o   BBCC: 141

o   Scienze politiche: 45

o   Filosofia: 39

o   Lingue: 28

o   Giurisprudenza: 21

o   Altre in misura minore, tra cui Architettura, Economia e commercio, Ingegneria, Psicologia, Informatica, Biologia, ecc.

  • Laurea triennale: 346 = 24,82%
  • Laurea specialistica: 295 = 21,16 %
  • Scuola di specializzazione post laurea: 129 = 9,25%
  • Master di 1° livello: 172 = 12,33%
  • Master di 2° livello: 78 = 5,60%
  • Dottorato di ricerca: 129 = 9,25%

INQUADRAMENTIO PROFESSIONALE

  • Archivisti liberi professionisti: 315 = 23%

di cui

o   in partita IVA: 168 = 53%

o   co.co.pro: 80 = 25%

o   prestazione occasionale: 47 = 15%

o   senza contratto: 7 = 3%

o   non risponde: 12 = 4%

  • Archivisti di Ente pubblico: 233 = 17%
  • Archivisti di Azienda privata: 214 = 15%
  • Archivisti di stato: 104 = 7%
  • In attesa di prima occupazione: 67 = 5%
  • Disoccupati: 117 = 8%
  • Pensionati: 18 = 1%
  • Altro: 326 =23%

IMPEGNO PROFESSIONALE

  • Lavora come archivista in modo continuativo: 687 = 49%
  • Associa ad altra professione il lavoro da archivista: 288 = 21%
  • Lavora occasionalmente come archivista: 191 = 14%
  • Lavora negli archivi solo come volontario: 83 = 6%
  • Altro: 145 = 10%

tra questi (in corso di elaborazione) troviamo: direttore di Archivio Storico d'impresa o di Archivio di Stato, funzionario amministrativo con competenze archivistiche, impiegato pubblico, addetto al protocollo, "riordinatore di archivi", consulente, imprenditore ecc.

 

REDDITO

La retribuzione media annua lorda negli ultimi tre anni dichiarata risulta essere:

  • da 0 a 5.000,00 €: 476 = 34%
  • da 5.000 a 15.000 €: 356 = 26%
  • da 15.000 a 30.000 €: 424 = 30%
  • da 30.000 a 50.000 €: 86 = 6%
  • oltre 50.000 €: 50 = 4%
  • Non rispondono: 2

Aspettative 2015:

  • nella media degli ultimi tre anni: 718 = 52%
  • + degli ultimi tre anni: 163 = 12%
  • - degli ultimi tre anni: 157 = 11%
  • Senza prospettive: 326 = 23%
  • Non rispondono: 30 = 2%

VITA ASSOCIATIVA

Il campione risulta composto da

  • soci ANAI: 636 = 46%
  • NON soci ANAI: 756 = 54%
  • Non risponde: 2

Dei 1.394 partecipanti che hanno costituito il campione, 303 dichiarano di appartenere ad altre (o anche ad altre) associazioni.

 

SCARICA L'ELABORAZIONE DEI DATI IN PDF




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