ANAI - Lettera al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo - esigenze e proposte per il settore archivistico
Roma, 27 aprile 2020

 

On.le Ministro,

 

nell'imminenza della riapertura degli istituti del Ministero e, fra questi, anche degli Archivi di Stato e delle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche che tutelano quelli non statali, i nostri soci ci sollecitano a farci portavoce di alcune considerazioni ed esigenze.

Già nella riunione del 4 marzo scorso fra il Coordinamento delle libere associazioni professionali (di cui siamo parte) e il Ministero abbiamo avuto occasione di presentare alcune proposte che, per comodità, sintetizziamo.

 

Dopo aver segnalato la situazione di criticità che già allora si prospettava per gli archivisti libero professionisti, suggerivamo di programmare interventi straordinari in archivi e biblioteche da prevedere anche in vista di iniziative di valorizzazione da tenersi nel 2022, quando auspicabilmente, l'emergenza sarà del tutto archiviata.

 

Un piano straordinario da effettuarsi sotto forma di interventi diretti delle Soprintendenze e di contributi o altro, con stanziamenti dedicati, su piani gestionali specifici di capitoli ordinari di bilancio o su capitoli di nuova apertura, che potrebbe essere un buon volano di sviluppo anche dal punto di vista occupazionale. Andrebbe previsto in modo tale da consentire la presentazione di progetti concordati fra Soprintendenze, enti locali, privati proprietari di beni vincolati prima possibile per poter iniziare i lavori non appena conclusa la fase attuale.

Suggerivamo anche interventi di riduzione o sospensione delle imposte a carico dei compensi dei liberi professionisti per gli interventi archivistici, eventualmente della durata di un anno.

 

In quel momento l'emergenza sembrava circoscritta a una parte del territorio nazionale, mentre nei giorni successivi si è estesa all'intero territorio italiano.

 

Da allora abbiamo proposto una indagine conoscitiva on line - tuttora in corso - sulla situazione degli archivisti di tutti i tipi, dai dipendenti a tempo indeterminato ai liberi professionisti, che ha evidenziato le crescenti difficoltà di questi ultimi che hanno subito per il 71,7% cancellazioni o variazioni dell'attività programmata, soprattutto da parte di enti pubblici e privati committenti, mentre circa il 60% prevede una riduzione di introiti in seguito alle restrizioni dovute all'emergenza oscillante fra i 500 euro (7,9%) e più di 10.000 euro (circa il 4%) con una punta oscillante fra i 2000 e i 5000 euro per il 13,6%. Il 58,6% non ha potuto beneficiare degli strumenti di sostegno economico previsti, perché non ha la partita IVA o perché in attesa di esito di domanda o perché non ha ancora chiarito se può rientrare fra gli aventi diritto. Oltre il 40% è preoccupato di un drastico calo delle committenze.

 

Fra gli elementi che concorrono a determinare questa preoccupazione c'è il fatto che gli archivi (genericamente intesi) sono stati classificati con un codice ATECO come istituti che prevedono rapporti con il pubblico. Se questo è vero per gli Archivi di Stato e gli archivi storici di enti pubblici e privati vincolati, quindi accessibili, non è vero per gli interventi di schedatura, riordinamento e inventariazione che avvengono solitamente in solitudine o con pochissimi addetti. L'applicazione in questi casi di interventi di sanificazione e sicurezza secondo le indicazioni dell'previste dall'Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro sull'archivio oggetto del lavoro (i cui costi andranno compresi nel progetto) dovrebbero consentire senza problemi la sua realizzazione, come pure quella di interventi di digitalizzazione che dovranno, naturalmente, prevedere la sanificazione periodica delle attrezzature.

La riapertura degli archivi di Stato e delle Soprintendenze ci induce ad un'altra riflessione: adeguate misure di sicurezza andranno previste per i funzionari delle Soprintendenze che effettueranno le dovute ispezioni negli archivi non statali che (soprattutto quelli degli enti pubblici) dovranno essere anch'essi messi in sicurezza.

 

Ma un altro elemento concorre a rendere urgenti interventi di tutela e conservazione sugli archivi storici, al di là dell'evidente dato occupazionale. La conservazione della memoria nazionale si è rivelata nei giorni dell'emergenza un elemento fondamentale per la coesione sociale. La tenuta della società nel suo complesso, messa a dura prova dai provvedimenti di forzata chiusura a casa, si realizza in larga misura sui temi dell'identità e del riconoscimento di sé stessi come parte di un tessuto civile e comunitario. In questa ottica, il valore della memoria diventa centrale, come ben si è visto nell'adesione popolare a tutte le manifestazioni "virtuali" e a distanza in occasione del 25 aprile.

Nessuna storia del paese potrà essere conservata se non si interviene massicciamente per la tutela dei documenti che la testimoniano. 

 

La recente dichiarazione dell'UNESCO "Turning the threat of COVID-19 into an opportunity for greater support to documentary heritage" ha anche sottolineato l'importanza di conservare la memoria documentaria delle decisioni e azioni di questi giorni, cosa che alcuni Stati stanno già facendo con campagne di ricerca e acquisizione on line di documentazione. L' UNESCO si dichiara pronta a sostenere iniziative per garantire la conservazione della memoria documentale della pandemia ed esorta i governi ad intervenire per la conservazione della memoria storica passata e presente e per sostenere le istituzioni che la conservano.

 

L'UNESCO sottolinea che: "Against this background and amidst this global health crisis, documentary heritage is an important resource to provide a historical perspective on how governments, their citizens and the international community have addressed pandemics in the past".

Anche per questo, l'esperienza drammatica che ancora non si è conclusa può costituire un'occasione per un piano di lungo periodo che consenta di superare le numerose criticità del settore archivistico in Italia.

 

Micaela Procaccia, Presidente Anai

 

 




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