Non si può non rimanere costernati quando si assiste all’ennesimo colpo di mano compiuto approfittando di una legge di stabilità di fine legislatura che sottrae risorse alla gestione ordinaria delle istituzioni per favorire interessi particolari.
Questa volta si tratta di un emendamento presentato e approvato in Senato che toglie ben un milione di euro alle dotazioni di archivi e musei, ovvero alle strutture cui è affidata la tutela dei beni culturali, per finanziare progetti, non meglio definiti e non si sa come decisi, destinati alla digitalizzazione di documenti di partiti e sindacati.
Anche se non è certo la prima volta che si cerca di finanziare con interventi estemporanei e senza il controllo delle istituzioni di tutela strutture che conservano archivi e biblioteche di partito, non si puo' non stigmatizzare la scelta di sottrarre fondi significativi alle amministrazioni dedicate ai musei e agli archivi del Ministero competente. Colpisce poi – e non fa certo una buona impressione – che questa proposta porti la firma di un senatore che appartiene allo stesso partito del ministro per i beni culturali e che la forma scelta, un fondo di dotazione, consenta un alto grado di discrezionalità.
IL CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE ANAI