ANAI - Lettera sul bando di concorso per 268 archivisti di Stato
Roma, 10 novembre 2022

Gentilissimi,

l'Associazione nazionale archivistica italiana prende atto con soddisfazione dell'uscita, tanto attesa, del concorso a 268 posti per archivista di Stato, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 dell'8 novembre 2022.

 

È tuttavia nostra premura segnalare alcune incongruenze che meritano senz'altro di essere sanate rapidamente così da consentire un equo svolgimento della procedura concorsuale. Nella valutazione dei titoli di servizio (art. 8 del Bando), in particolare, è prevista l'attribuzione di 5 punti «per ogni semestre di esperienza professionale acquisita mediante attività di tirocinio presso il Ministero della cultura nell'ambito dei programmi previsti ai sensi dell'art. 2, comma 5-bis, del decreto legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 99 e dell'art. 2 del decretolegge 8 agosto 2013, n. 91, convertito con modificazioni dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, fino ad un massimo di 10 punti».

 

Al contempo si prevede l'attribuzione di «1 punto per ogni anno di esperienza professionale maturata con qualunque tipologia contrattuale presso una pubblica amministrazione di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in attività lavorative specificamente riferite al profilo professionale per cui si concorre, per un massimo di 10 punti».

 

Sfugge la ratio della scelta in base alla quale un anno di tirocinio, per quanto qualificato, valga 10 punti e un anno di servizio (che si presume svolto in virtù di altrettanti se non superiori titoli di accesso, tali da rendere superfluo un tirocinio, che è di norma una attività formativa) valga 1 punto nella stima dei titoli. Peraltro nel corso degli ultimi anni sono stati numerose le possibilità di accesso con contratti a tempo determinato negli istituti archivistici statali, il che rende ancora più evidente la disparità di trattamento fra candidati.

 

Data la particolare natura poi della professione dell'archivista nei nostri giorni, è necessario che nella previsione di «esperienza professionale maturata con qualunque tipologia contrattuale presso una pubblica amministrazione (...) in attività lavorative specificamente riferite al profilo professionale per cui si concorre» siano ricompresi i professionisti che, al servizio di cooperative e società, hanno effettivamente svolto incarichi assimilabili presso pubbliche amministrazioni e, in aggiunta, presso archivi di soggetti privati vigilati dall'Amministrazione archivistica, su incarico della stessa o sulla base di progetti approvati dalla stessa. In assenza di tale previsione, infatti, ci troveremmo dinanzi al paradosso che quanti, per ragioni contingenti, abbiano svolto servizio presso pubbliche amministrazioni vedano riconosciuta quell'attività, mentre quanti abbiano svolto lavori archivistici presso soggetti privati nell'ambito magari di attività coordinate e dirette dalle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche, realtà molto diffusa nell'attuale mercato del lavoro, non vedano riconosciuto alcunché.

 

Per quanto riguarda poi i titoli di studio è necessario che i punteggi aggiuntivi siano attribuiti soltanto a quelli effettivamente attinenti al profilo professionale archivistico, così da evitare ulteriori disparità.

 

Certi che l'obiettivo del Ministero sia quello di garantire la partecipazione più ampia alla procedura concorsuale, così da garantire la selezione delle migliori professionalità, attendiamo un intervento correttivo.

 

Micaela Procaccia

Presidente Anai 




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