ANAI - Osservazioni sulla bozza di DPCM di riorganizzazione del Mibac
Roma, 18 giugno 2019

Ai Componenti della VII Commissione permanente della Camera dei Deputati
Ai Componenti della VII Commissione permanente del Senato
Al Presidente del Comitato tecnico scientifico per gli archivi
e p.c.
All'on.le Ministro per i beni e le attività culturali
Al Capo di Gabinetto
Al Segretario generale
Al Direttore generale Archivi


Oggetto: osservazioni sulla bozza di DPCM di riorganizzazione del Mibac
L'Associazione nazionale archivistica italiana ha preso visione del testo dell'ennesima riorganizzazione del Ministero. Per quanto riguarda i beni archivistici si registrano una serie di scelte che rischiano di pregiudicare sensibilmente l'efficacia e l'efficienza dell'attività di tutela, che costituisce la missione istituzionale del Ministero nei confronti del settore.
In particolare, suscita notevole preoccupazione l'accavallarsi di competenze genericamente definite (e in alcuni casi nemmeno coerenti con la normativa in materia) fra più uffici, quali il  Segretariato generale, la Direzione generale Organizzazione e la Direzione generale Archivi in materia di digitalizzazione dei processi e dematerializzazione dei flussi documentali, ovvero una attività strategica  per tutta la pubblica amministrazione, rispetto alla quale la Direzione generale Archivi ha, finora, operato con la competente Agenzia per l'Italia digitale alla definizione di linee guida e specifiche
tecniche. Inoltre, la generica previsione di un coordinamento in capo al Segretario generale di una non specificata attività di digitalizzazione del patrimonio sembra non considerare adeguatamente la natura eminentemente tecnica di tale attività e i requisiti e standard specifici di ogni settore, per l'interoperabilità dei quali gli Istituti centrali competenti (neppure menzionati in proposito nella bozza di dPCM) già da tempo stanno lavorando. Inoltre, mentre si apprezza l'attribuzione di un terzo servizio alla Direzione generale Archivi, non si può che esprimere un forte dissenso per l'attribuzione alle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche di un compito di coordinamento rispetto agli Archivi di Stato che, alla luce delle attribuzioni amministrative conferite ai Segretariati distrettuali e all' autonomia tecnico scientifica che il dPCM riconosce agli Archivi di Stato, appare quanto mai fumoso, superfluo e penalizzante rispetto ai compiti di tutela delle Soprintendenze medesime. Gli Archivi di Stato diventerebbero "articolazioni" delle Soprintendenze, dopo una storia di autonomo rapporto con la Direzione generale che data almeno dal 1939.

 

L'insieme di queste previsioni appare mortificante per la Direzione generale, il cui ruolo viene di fatto depotenziato in materia quando si afferma che la DGA in materia informatica si debba raccordare su tutte le attività tecniche più delicate ("metodologie archivistiche relative all'attività di ordinamento e
di inventariazione, coordinamento dei sistemi informativi archivistici sul territorio nazionale, studio e applicazione dei sistemi di conservazione permanente degli archivi digitali, promozione dell'applicazione di metodologie e parametri, anche attraverso iniziative di formazione e
aggiornamento") con il Segretariato generale e la Direzione generale Organizzazione.
La previsione di un "coordinamento" delle Soprintendenze rispetto agli Archivi di Stato (non è chiaro se anche di livello dirigenziale) che, almeno per quelli non dirigenziali, diventano "articolazioni" delle stesse, oltre a quanto prima rilevato, rischia di demotivare gravemente istituti che hanno finora portato avanti anche in modo egregio la loro attività, malgrado le ben note difficoltà di risorse umane e finanziarie, grazie alla dedizione dei funzionari che li hanno retti, spesso con sacrificio personale.
Si allegano puntuali osservazioni rispetto all'articolato della bozza, con il forte auspicio che la stessa possa essere rivista, segnalando che le preoccupazioni espresse sono condivise da larghissima
parte del mondo degli archivi.
IL DIRETTIVO ANAI




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