Comunicato ANAI sul Bando "500 giovani"
Roma, 11 dicembre 2013

L'Associazione esprime un giudizio fortemente critico nei confronti del bando per la selezione di "500 giovani" da avviare al tirocinio di 12 mesi presso strutture del MIBACT e aderisce alla giornata nazionale dell'11 gennaio indetta per rivendicare da parte del governo e di tutta la classe politica quell'impegno strategico, finora mancato, in favore della tutela e valorizzazione dei beni culturali del nostro Paese.
I motivi di critica al bando in parte sono nuovi e in parte coincidono con le critiche avanzate a suo tempo sul decreto legge Valore cultura (cfr. comunicato sul sito Anai, sezione Professione -> Tutela). 
Sulla questione delle risorse economiche per la cultura si ribadisce che se è vero che ci sia una relazione statisticamente dimostrata a livello mondiale tra diffusione della cultura e sviluppo economico, come mai la legge di stabilità destina alla cultura in generale e al MIBACT in particolare solo pochi spiccioli e si è scelto di impiegare due milioni e mezzo di euro per una operazione occasionale e non strutturale come quella del progetto "500 giovani", invece di creare, attraverso regolari concorsi, veri posti di lavoro per il trattamento professionale dei Beni Culturali presso gli uffici MIBACT, ridotti allo stremo?

L'indennità di 417 euro al mese per 35 ore a settimana prevista dal decreto non consente una vita dignitosa a chi non abbia altre fonti di sostentamento. Potrebbe essere l'equivalente dell'indennità di un servizio civile volontario, ma è invece risibile se si riferisce ad un lavoro precario mascherato, come si teme che sia.
Il limite massimo di età fissato dalla legge a 35 anni (giustificato con l'eventuale utilizzo di fondi europei dedicati alla formazione giovanile) appare irragionevole perché esclude molti bravi professionisti che si sono già formati a spese proprie e potrebbero essere subito impiegati nelle attività istituzionali, comunque non dovrebbero essere discriminati nelle assunzioni stabili che potrebbero sopraggiungere al termine del progetto.
  In sede di discussione parlamentare sono stati ottenuti lievi miglioramenti nel decreto, come l'introduzione del diploma di archivistica tra i titoli per l'ammissione, in alternativa con la laurea, ma il bando ha aggiunto il requisito del punteggio massimo che per la laurea è più diffuso, mentre per il diploma di archivistica di fatto introduce discriminazione poiché il voto di diploma delle Scuole di archivistica (anche per il  sistema di computo che somma le valutazioni di tre prove nella finale votazione d'esame) è tradizionalmente alquanto più rigoroso di quelli di laurea, per cui una percentuale sensibilmente minore (inferiore al 10%) consegue il punteggio massimo (150/150).
Anche l'introduzione del requisito del certificato internazionale di abilità nella lingua inglese può determinare l'esclusione di candidati potenzialmente validi, così come l'utilizzo del quiz a risposte multiple sembra altamente aleatorio per la frequente discutibilità dei criteri di predisposizione delle risposte (necessariamente simili e dunque equivocabili) e poco adatto a individuare le vere competenze del candidato.

Il bando sembra infine relativo ad un tirocinio formativo che comporta la sola valutabilità dell'attestato di partecipazione ai fini di ulteriori eventuali selezioni, ma le dichiarazioni del Ministro nell'audizione del 28 novembre alle Commissioni cultura riunite fanno ritenere che si tratti di un meccanismo che sfocerà in assunzioni quasi ope legis, senza serie prove selettive come quelle di un regolare concorso.

 

Roma, 11 dicembre 2013                             Il Consiglio Direttivo ANAI 




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